Pubblicato il 25 dicembre alle 23.10, aggiornato il 26 alle 22.50. In questi giorni è ripartita la trattativa che entro sei mesi dovrebbe portare a una fusione tra Agsm Verona e Aim Vicenza che, se rimarrà con le proporzioni fissate tra Achille Variati e Flavio Tosi, cioè col 52.50% per i veronesi e il 42.50% per i vicentini, o se vedrà quote diverse, forse peggiori per l'utility berica, dopo la conquista di palazzo Trissino da parte di Francesco Rucco e di Palazzo della ragione da parte di Federico Sboarina, avrà sempre Vicenza in minoranza. Anche se giustificata dai numeri delle varie due diligence una presenza minoritaria del comune palladiano nella nuova società unica dell'energia fa subito sanguinare una ferita appena aperta e difficile da chiudere.
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Leggere le esternazioni del prof. Raffaele Colombara è, se non un piacere, sempre una cosa interessante. Questa sua passione di critico costante è la miglior rappresentazione di come una opposizione improvvisata non sappia darsi un progetto di rivincita. Propositivo e costruttivo. Il prof. potrà ribattere che anche lo scrivente affondava il pennino, figurativamente si intende, nell'inchiostro della critica a tutto campo. Ma vi è una differenza: non sono parte politica operativa istituzionale. Sono assolutamente libero di scegliermi lo spazio di attività e di analisi che maggiormente mi interessa. Senza alcun vantaggio personale.Â
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La trevigiana Ascopiave, già quotata in Borsa, che detiene la maggiore rete di vendita e distribuzione di gas del Veneto (con la collegata Ascotrade è presente, e con forza, anche nel business dell'energia elettrica), ha un fatturato di 532 milioni, contro i 716 di Agsm e i 265 di Aim che sono state e potrebbero essere ad un passo dal fondersi con il 42% della nuova società ai vicentini e il 58% ai veronesi che ora, però, in fase di ridiscussione vogliono una quota maggiore e, di conseguenza, una governance più polarizzata sull'Arena che non sulla Basilica Palladiana.
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Senza stato. L'ostilità alle regole cavalcata dalla destra combinata con la crisi hanno spinto imprenditori e poteri locali ad aprire il territorio alla criminalità organizzata che offriva soldi e protezione
Invece di gingillarsi fra gli stand di Vinitaly, i leader politici accorsi a Verona il 15 aprile avrebbero potuto fare un salto a pochi chilometri di distanza, a Povegliano, dove era appena andato in fiamme un deposito dell'azienda di smaltimento rifiuti Sev 2.0.
«Abbiamo fatto una precisa scelta di campo a livello nazionale ed è chiaro che questo influirà anche il voto alle prossime elezioni amministrative». Il senatore dell'Udc (Unione di centro) Antonio De Poli non usa giri di parole per definire la posizione del suo partito nel panorama politico (qui il video integrale di VicenzaPiùTv sulla conferenza stampa di ieri 7 febbraio, ndr). Peccato che, a stretto giro, la posizione del capogruppo in Comune del partito dello scudo crociato sia un po' diversa: «Tutte le ipotesi rimangono aperte, bisognerà valutare anche il valore della continuità con questa amministrazione» afferma il consigliere dell'Udc Daniele Guarda.
Presentate oggi al Galla Caffè di Vicenza le liste di "Noi con l'Italia-UDC", una componente importante del centrodestra con candidati alla Camera e Senato Antonio De Poli e Flavio Tosi, e il capolista per la Camera nel collegio plurinominale di Vicenza, Bassano e Schio Costantino Toniolo architetto con un importante curriculum amministrativo, dall'esperienza comunale a quella del Consiglio regionale. Al tavolo anche gli altri candidati alla Camera, Ilaria Foletto (avvocato) di Vicenza, Luca Addis (ingegnere e insegnante) di Schio e Silvia Bravo (imprenditrice) dell'Ovest Vicentino (oltre alla nota ufficiale della Lista proponiamo qui la nostra video intervista a De Poli e Toniolo e a seguire la conferenza stampa integrale).
Pubblichiamo la dichiarazione di Costantino Toniolo, candidato per la Camera dei Deputati (capolista al collegio plurinominale "Veneto 02" di Noi con L'Italia-UDC - circoscrizione elettorale Veneto 02):
Le ragioni di una scelta. "Con gli amici Antonio De Poli, Maurizio Lupi, Flavio Tosi e Raffaele Fitto ho aderito a "Noi con l'Italia - UDC", firmando la mia candidatura alla Camera dei Deputati. Da tempo ritenevo utile per il nostro Paese dare una prospettiva politica inclusiva delle varie espressioni del mondo moderato, cattolico e liberale che credono nella serietà e nel buon governo: un ambito che in Italia appartiene da sempre al Centrodestra e che è rappresentata in Europa dai Popolari europei.
Pressato dai consiglieri comunali poco o nulla interessati al rapporto di sostenibilità che doveva presentare, il presidente di AgsmMichele Croce nell'assicurare che con Vicenza ci sono «trattative serrate in corso» e che la volontà di entrambe le parti «è di portare a termine il processo di fusione» - ha preso in esame anche lo scenario del possibile fallimento del matrimonio tra Agsm e la vicentina Aim. «Abbiamo un piano A, un piano B, e anche un piano C ha spiegato in commissione. Abbiamo altre strade da percorrere, alcune addirittura già in corso».
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Il progetto di valorizzazione degli immobili comunali proposto dalla società privata Investire Sgr (qui la "storia") non riteniamo sia pienamente convincente su molti aspetti, generali e specifici, che vogliamo evidenziare, scrive, nella nota che pubblichiamo, addirittura l'architetto Carlo Rigon, Coordinatore Provinciale di Vicenza "Fare! con Flavio Tosi", il cui leader nazionale anche nel recente passato è stato sempre "vicino" ad Achille Variati. Sotto il profilo generale non abbiamo nulla in contrario, anzi, alla sinergia tra pubblico e privato per la valorizzazione degli immobili comunali; però è compito dell'Amministrazione pianificare lo sviluppo urbano e distinguere gli immobili ritenuti strategici (e per quali funzioni) da quelli per cui delegare all'investitore privato le scelte di riqualificazione.
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In una nota ufficiale Flavio Tosi, segretario del movimento Fare!, dichiara: "Visto che l'Europa non è per nulla solidale e amica dell'Italia e in sostanza sull'immigrazione ci ha detto di arrangiarci, c'è un'unica strada da percorrere per giungere ad una soluzione del problema: fornire centomila migranti di un permesso di soggiorno straordinario per motivi umanitari che per due anni consenta loro di girare liberamente per l'Europa. Solo a questo punto l'Europa sarà coinvolta nel problema dell'immigrazione in Italia e allora probabilmente si sentirà in dovere anche di cercare una soluzione. Questa cosa la dicemmo già nel 2015, quindi all'inizio dell'emergenza.Continua a leggere