Valorizzazione immobili Comune di Vicenza, Carlo Rigon di "Fare! con Flavio Tosi" boccia il progetto di Investire Sgr e Achille Variati
Mercoledi 30 Agosto 2017 alle 20:25 | 0 commenti
Il progetto di valorizzazione degli immobili comunali proposto dalla società privata Investire Sgr (qui la "storia") non riteniamo sia pienamente convincente su molti aspetti, generali e specifici, che vogliamo evidenziare, scrive, nella nota che pubblichiamo, addirittura l'architetto Carlo Rigon, Coordinatore Provinciale di Vicenza "Fare! con Flavio Tosi", il cui leader nazionale anche nel recente passato è stato sempre "vicino" ad Achille Variati. Sotto il profilo generale non abbiamo nulla in contrario, anzi, alla sinergia tra pubblico e privato per la valorizzazione degli immobili comunali; però è compito dell'Amministrazione pianificare lo sviluppo urbano e distinguere gli immobili ritenuti strategici (e per quali funzioni) da quelli per cui delegare all'investitore privato le scelte di riqualificazione.
Nel nostro caso ci pare invece sia avvenuto l'esatto contrario, ovvero è stato il privato a presentarsi al Comune con la propria "lista della spesa" (11 immobili!) mettendo sul piatto come contropartita le risorse economiche per il Comune per realizzarne 2; oltretutto la valutazione complessiva data a questi 11 immobili, si parla di 20 milioni complessivi per un parco immobili che comprende molti pezzi pregiati come il palazzo degli uffici di piazza Biade, l'ex tribunale di S.Corona, palazzo Costantini e l'ex fiera ai Giardini Salvi (giusto per citare gli esempi più eclatanti, ndr), ci pare sottostimata, comportando uno sbilanciamento a favore del privato, e quindi ai danni dei vicentini, della ipotetica remuneratività dell'intera operazione.
Nello specifico delle singole proposte non comprendiamo come l'Amministrazione di Vicenza, che da un decennio brancola nel buio alla ricerca di una funzione per l'ormai fatiscente ex macello di viale Giuriolo che non sia quella di parcheggio paventata dalla precedente giunta, possa oggi sostenere la scelta di realizzarne uno in quello che fino a pochi mesi fa era il tribunale di Vicenza, stabile che invece potrebbe essere facilmente recuperato a più nobili funzioni pubbliche.
Non capiamo inoltre, in un quadro generale in cui la città perde abitanti, vi è ampia disponibilità di abitazioni libere ed il mercato immobiliare pare non premiare ambiziosi progetti di riconversione ad uso residenziale, vedasi il palazzo delle Poste, come possa generare aspettative positive la riconversione ad abitazioni di palazzo Costantini e palazzo Negrisolo.
Vorremmo infine sapere, qualora le previsioni di redditività fatte dal promotore privato non venissero rispettate, se sarà lo stesso ad accollarsi il rischio imprenditoriale o se, come troppo spesso capita non solo a Vicenza, a pagare il conto saranno chiamati i cittadini.
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