Il 14 confronto con consiglieri regionali
Lunedi 12 Luglio 2010 alle 17:15SIPBC Veneto - Un gruppo di amici amanti della propria città e del dibattito politico, ha creduto di fare qualcosa di utile organizzando a Vicenza un incontro per parlare della città e di alcune sue problematiche, offrendo così ai cittadini un'occasione di confronto con chi ci rappresenta in sede regionale.
La serata è stata pensata a partire dalle seguenti considerazioni:
Continua a leggereMigrazione, Don Sciortino giovedì sera a Vicenza
Lunedi 31 Maggio 2010 alle 15:11Museo Diocesano - Accogliendo l'invito dell'Associazione Terre Veloci e della sua presidente Maria Pia Morelli, il Museo Diocesano - con la collaborazione del Servizio di Pastorale della Cultura della Diocesi di Vicenza e la Libreria San Paolo - invita il pubblico ad una serata-dibattito con don Antonio Sciortino, direttore di "Famiglia Cristiana", autore di "Anche voi foste stranieri. L'immigrazione, la chiesa e la società italiana" (Editori Laterza). La presentazione si colloca all'interno della rassegna Chi l'ha scritto? Autori al Museo, dedicata agli scrittori del nostro tempo, per presentare al pubblico i temi del contemporaneo.
L'incontro di Giovedì 3 giugno alle ore 20.30 al Palazzo delle Opere Sociali, con ingresso libero, offrirà un dibattito attorno al tema dell'immigrazione, ripercorrendo attraverso questa pubblicazione i molti aspetti che caratterizzano una questione tanto complessa quanto ignorata.
L'Expo di Shangai e il festeggiamento per i 150 anni
Lunedi 3 Maggio 2010 alle 20:10Perché questa necessità di comparare due avvenimenti attesi e quasi contemporanei come l'Expo'e i 150 anni dell'Unità ? Continua a leggere
Lettera aperta al vicesindaco di Thiene
Martedi 23 Marzo 2010 alle 12:54Sezione Regionale del Veneto- Il Presidente
Gentile vicesindaco di Thiene,
Dott. Antonello Amatori,
ho letto questa mattina sul Giornale di Vicenza della sua proposta di promuovere la realizzazione di una piazza attorno alla bella chiesa di San Girolamo, nella zona Conca. Intervengo personalmente sulla questione poiché si sta analizzando un contesto che conosco bene, essendo vissuto per anni a poca distanza dall'edificio, precisamente in via G.Zanella.
Se si considerano le foto dei primi anni del ‘900, si noterà come Thiene fosse una cittadina dal centro perfettamente equilibrato, secondo un disegno tipico dei comuni di media o piccola grandezza dell'alto vicentino, luogo che conservava i segni del suo passato, già da edifici di stile gotico e via fino ai nostri giorni. Le diverse epoche, indice di un gusto per l'architettura in continuo cambiamento, avevano lasciato nel centro quelle caratteristiche di armonia che tacitamente avevano regolato la crescita di questo come di altri centri in tutta Europa (l'altezza degli edifici, la regolarità di alcune aperture, l'uso di materiali e intonaci tradizionali).
Come ho sottolineato in una precedente lettera indirizzata alla sua amministrazione, dal secondo dopoguerra fino ai nostri giorni c'è stato uno continuo smantellamento di qualcosa che andava conservato o restaurato, mai imposto in un tessuto di per sé armonioso. Le energie impiegate per rovinare, di fatto, le piccole vie del centro potevano essere investite per creare una città nuova che assecondasse le esigenze di crescita con la richiesta di nuovi parametri costruttivi. Negli anni sono così sorti edifici come l'orribile condominio Everest, oppure altri interventi che hanno visto l'inserimento di edifici troppo alti e architettonicamente scadenti nelle vie più centrali, talvolta a spese di palazzi del XIV o XV secolo.
Gli anni '80 e '90 del ‘900 sono stati caratterizzati dall'eliminazione delle mura di sassi che dividevano le belle proprietà gentilizie e che davano testimonianza di una vicina tradizione agricola in un comune di vocazione commerciale, seguiti da operazioni legittimate dalle varie amministrazioni per eliminare i tettucci di accesso ai cortili (si veda il caso di viale Bassani) e l'utilizzo talvolta d'improbabili intonaci su palazzetti storici. Per proseguire, sarebbe meglio non menzionare i restauri mal eseguiti di decorazioni e affreschi sulle facciate di altre costruzioni.
Recentemente la sua amministrazione ha avuto l'idea infelice di proseguire nel deturpare Palazzo Cornaggia, già negli anni '60 sufficientemente manomesso con l'abbattimento di una sua ala storica, con l'alienazione della grande mura di recinzione.
L'istituzione, quindi, di una piazzetta attorno alla chiesa di San Girolamo non può che essere un‘ottima soluzione per offrire respiro alla chiesetta di San Girolamo, purché non si prosegua nell'abbattimento delle mura adiacenti (sempre referenti a Palazzo Cornaggia), rimuovendo così la memoria del secolare disegno. Gestire il delicato equilibrio di un tessuto urbanistico è un affare delicato che non può essere proposto in base a scelte architettoniche calate dall'alto dove si considerano i parametri contemporanei ignorando secoli di storia. La dimostrazione di questo la si può riscontrare nella chiesa di San Girolamo stessa, alla quale nei primi anni '90 è stata addossata quella pessima architettura che è la chiesa nuova, demolendo di fatto un piccolo chiostro coevo. Quell'edificio rimarrà sempre quale testimonianza di una amministrazione che non ha saputo consigliare la cittadinanza in termini di gusto e cultura storico-estetica.
Le propongo una passeggiata a Malo, o a Lonigo o a Sandrigo, dove, senza nessuna presunzione, sono state mantenute le caratteristiche di quella bella architettura che si sta perdendo attraverso interventi privi di conoscenza e analisi storica.
Con l'augurio di una buona settimana,
Davide Fiore
Presidente SIPBC- Sez. reg. del Veneto
Fiore (Sipbc Veneto) per Arco della Pace-Mi
Martedi 16 Marzo 2010 alle 00:22Sipbc Veneto          Â
Segnalo per conoscenza, con autorizzazione ad eventuale pubblicazione, questa denuncia deposta il 15 c.m. presso la Questura di Milano e inviata per conoscenza al Ministro per i Beni Culturali, Sen. Sandro Bondi, al Soprintendente per i Beni Architettonici e al Sindaco di Milano.
Dott. Davide Fiore
Il Presidente Società Italiana per la Protezione dei Beni Culturali (S.I.P.B.C.)
Sezione Regionale del Veneto
Oggetto: Segnalazione e denuncia di abbandono di sito monumentale nella città di Milano, rifugio di immigrati irregolari.
Onorevoli signori,
sabato 13 marzo 2010, mi sono trovato coinvolto in una situazione di una certa gravità per quanto concerne la salvaguardia di un bene architettonico e artistico significativo, e per il rischio alle cose e alle persone connesse.
Da turista ed ex cittadino milanese, mi trovavo ad osservare l'Arco della Pace di Milano, splendido esempio di arco di trionfo del governo napoleonico, realizzato dall'arch. Cagnola all'interno di un più articolato piano urbanistico che rivoluzionò l'aspetto della Milano di inizio ‘800. Nell'osservare la costruzione, difesa e celata da un'impalcatura posta per il restauro conservativo, ho notato almeno tre persone forzare una lamiera della recinzione di cantiere e accedere nell'area sottoposta a divieto d'accesso. Nessun impianto di sicurezza è scattato per segnalare l'intrusione. Ho prontamente avvisato le forze dell'ordine, le quali hanno inviato due pattuglie della polizia con cinque agenti che sono entrati nell'area di cantiere dal passaggio che ho indicato. Per riassumere brevemente, gli agenti hanno arrestato quattro clandestini di origine cinese (un quinto si è gettato dall'impalcatura ed è fuggito), dopo circa un'ora di inseguimento tra i piani di una fitta impalcatura che circonda l'Arco della Pace.
I poliziotti, ai quali ho espresso da subito la volontà di sporgere denuncia su quanto accaduto si dichiaravano sconcertati della situazione rilevata all'interno del cantiere e non visibile dall'esterno.
L'area di cantiere è un "albergo di clandestini", ridotto in condizioni pessime. Un cantiere da più mesi inoperativo, non controllato da antifurti o da una corretta revisione delle barriere anti intrusione (reti, lamiere, cancelli, ecc.).
Il cantiere sarebbe inoltre pieno di escrementi, materassi, oggetti di uso comune da riferire a situazioni di disagio o clandestinità , come di fatto riscontrato nel riconoscimento dei quattro clandestini e che prosegue da molto tempo.
L'indomani, domenica 14 marzo 2010, ho sporto regolare denuncia presso la Questura di Milano - Commissariato P.S. Sempione (ufficio denunce) alla presenza di due agenti (si veda copia del documento allegato alla presente segnalazione).
I poliziotti con i quali ho avuto modo di confrontarmi in sede di denuncia, nonostante la disponibilità , mi hanno più volte invitato a non segnalare il fatto in quanto non si tratterebbe di una questione di rilevanza penale. Insistendo, sono potuto arrivare al termine della denuncia, in attesa di informare chi di competenza sull'accaduto.
Personalmente ritengo disdicevole, come cittadino e come operatore per i beni culturali e per quanto attiene alle mie sensibilità o qualifiche personali, riscontrare l'abbandono del cantiere che protegge un monumento simbolo di Milano, vincolato dagli organi competenti, e posto in pieno centro storico. Credo inoltre che, salvo non siano già stati intrapresi provvedimenti a me sconosciuti, affidare il controllo di un sito patrimonio della collettività al libero accesso (con violazione di un cantiere contrassegnato dal divieto d'accesso), a persone in evidente stato di disagio, ma comunque clandestine, sia una mancanza di rispetto verso i beni culturali, la città di Milano e i suoi ospiti. Un accesso incontrollato di persone non accreditate, le quali possono usufruire dello stesso monumento quale abitazione, latrina o altre funzioni che potrebbero anche portare al vandalismo e allo sfregio dell'opera, potrebbe essere pericoloso anche per eventuali responsabilità o incidenti che occorressero agli stessi.
Sono certo, proprio perché perseguo nella fiducia nei confronti delle Istituzioni, che i destinatari di questa lettera sappiano cogliere la gravità della situazione che è stata riscontrata avviando una semplice segnalazione e agire tempestivamente anche con l'appoggio dei cittadini e della sensibilità mediatica.
Ringrazio per la cortese disponibilità inviando i miei migliori auguri per una buona settimana,
Dott. Davide Fiore
Il Presidente Società Italiana per la Protezione dei Beni Culturali (S.I.P.B.C.)
Sezione Regionale del Veneto
Achille Variati Presidente Comitato la Rua
Venerdi 12 Marzo 2010 alle 17:44Comitato per la Rua   Â
Il Sindaco di Vicenza accetta l'incarico di Presidente del Comitato per la Rua
Nella mattina di oggi il dott. Enrico Mele, presidente dell'Ordine dei Notai di Vicenza e vicepresidente designato per il Comitato per la Rua, accompagnato dal dott. Davide Fiore, presidente della SIPBC- Sez. Reg. del Veneto e segretario del Comitato, è stato ricevuto dal sindaco di Vicenza Achille Variati nel suo ufficio di Palazzo Trissino.
Scopo della visita era consegnare al Sindaco la volontà del Comitato per la Rua di assumere la presidenza del Comitato costituitosi il 12 febbraio 2010 nel corso di una riunione dei membri riuniti in rappresentanza delle diverse Istituzioni del territorio.
In quella data, gli 11 membri presenti alla riunione dei 16 parte del Comitato, avevano votato all'unanimità la figura del sindaco di Vicenza quale Presidente, del Comitato che si prefigge lo scopo di riaprire la storica festa della Rua, la giostra simbolo della città di Vicenza e ricostruita in occasione dei 100 anni di AMCPS.
Alcuni passaggi della lettera firmata dal notaio Enrico Mele, riportano come «proprio il valore simbolico dello storico macchinario, attraverso i secoli elemento d'identificazione della città , dovrebbe ritrovare la sua valenza originaria recuperando non solo la sua fisionomia civile ma ancor più la sua capacità di creare sinergia tra le Istituzioni che da sempre hanno contribuito affinché la Rua avesse una centralità ».
Esistono in questa richiesta ufficiale alcune indicazioni nate dalla volontà del Comitato per cui «La sfida (...) è di rinnovare con l'apporto d'idee contemporanee, le suggestioni e le potenzialità culturali, turistiche ed economiche di questo simbolo ricco di una tradizione secolare che rischia altrimenti di perdersi. La Rua deve tornare ad essere un simbolo di Vicenza, per la città stessa e per chi vorrà rivivere attraverso una tradizione, la sua storia.»
Il sindaco Achille Variati ha accettato con piacere la proposta della presidenza del comitato.
"È un'iniziativa lodevole - ha dichiarato - che va a recuperare in un'ottica innovativa una tradizione appartenuta alla storia e alle radici di Vicenza. È inoltre significativo - ha evidenziato - che la manifestazione sia stata rilanciata non solo da un soggetto pubblico, ma da un comitato misto di professionisti, imprenditori, esponenti della cultura e dell'associazionismo, tutte espressioni della società vicentina. Da sindaco cercherò di verificare tutti i possibili sostegni e alleanze utili a rafforzare negli anni la manifestazione".
Si ricorda di seguito la composizione del Comitato per la Rua:
Dott. Achille Variati (Presidente) Comune di Vicenza
Dott. Enrico Mele (Vice presidente) Presidente Ordine Notai di Vicenza
Sig.ra Elena Munaretto Comune di Vicenza
Dott. Marco Riva CISA Palladio
Dott. Marino Quaresimin AIM Divisione Valore Città AMCPS
Dott. Alvise Rossi di Schio AIM
Dott. Walter Stefani Storico
Dott. Antonio Stefani Associazione Artigiani-FAIV
Mons. Francesco Gasparini Ufficio BBCC Diocesi di Vicenza
Dott.ssa Giulia Clarizio Consigliere Nazionale dei Notai
Dott. Domenico Corà Imprenditore
Dott.ssa Elisabetta Carlotti Studio ADC
Dott.ssa Serena Todescato Serblin Studio ADC
Dott. Davide Fiore (Segretario) Presidente SIPBC- Sez.Reg.del Veneto
Dott. Nereo Galvanin Assessore della Provincia di Vicenza
Dott. Paolo Brando Notaio
Ing. Massimo Dalle Ave AIM Divisione Valore Città AMCPS
Contatti:
Comitato per la Rua
Segreteria: Davide Fiore
Tel. 0444 226400
Fax. 0444 226404
Mail (provvisoria): [email protected]
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Pittoni e la pittura rococò vicentina, il 28
Venerdi 26 Febbraio 2010 alle 15:06Museo Diocesano Â
Domenica 28 febbraio alle ore 17.00
"Pittoni e la pittura rococò vicentina"
Raccontato da Fabrizio Magani
Ingresso gratuito
L'ultimo appuntamento con Conversazioni per Santa Corona, che il Museo Diocesano offre a un pubblico di affezionati, conclude questo primo ciclo di incontri attorno ai Tesori della chiesa domenicana di Santa Corona, che diventano protagonisti per 45 minuti (dalle ore 17.00 e con ingresso gratuito). L'operazione culturale, nata per tutelare e conoscere i grandi capolavori della pittura veneta conservati nella chiesa domenicana, in attesa della fine dei restauri, offrono al pubblico la godibilità delle opere valorizzate da una nuova illuminazione museale.
Conversazioni per Santa Corona fin dall'inizio ha incontrato il consenso di un pubblico davvero numeroso, grazie alla competenza dei relatori che sono intervenuti per presentare le singole opere conservate al Diocesano, in attesa di un loro ricollocazione. Il ciclo di incontri, voluto dal Museo Diocesano con il patrocinio del Comune di Vicenza, la Soprintendenza BSAE per le province di Verona Rovigo e Vicenza, la Società Italiana per la Protezione dei Beni Culturali- SIPBC del Veneto e il sostegno della Banca Popolare di Vicenza, ha permesso di scoprire più da vicino le vicende e la storia che da secoli accompagnano i grandi dipinti di Giovanni Bellini, Bartolomeo Montagna, Giambattista Pittoni, oltre al prezioso reliquiario della Sacra Spina di Cristo che da il nome alla chiesa.
Domenica 28 febbraio alle ore 17.00, presso la sala dell'Arco nel Palazzo delle Opere Sociali (Piazza Duomo, 2) l'opera "Madonna con bambino in trono e i santi Pio V, Pietro e Paolo" (cm 250 x 150), dipinta da Giambattista Pittoni (Venezia 1687-1767), sarà raccontata da un relatore d'eccezione.
Il dott. Fabrizio Magani, soprintendente per i beni storici artistici ed etnoantropologici delle province di Verona, Rovigo e Vicenza, autore di numerose pubblicazioni sulla storia dell'arte di area veneziana e veneta, parlerà al pubblico dell'opera del Pittoni.
Davide Fiore
Conservatore Museo Diocesano
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Oggi Alessandro Maganza e pittura vicentina
Domenica 21 Febbraio 2010 alle 12:14Museo diocesano  Â
"Alessandro Maganza e la pittura vicentina ai tempi della Controriforma"
Raccontato da Manuela Mantiero
Ingresso gratuito
Il Museo Diocesano apre al suo pubblico di affezionati, per un nuovo appuntamento con la cultura e i Tesori della chiesa domenicana di Santa Corona, attraverso un incontro di 45 minuti dalle ore 17.00 e con ingresso gratuito. L'operazione culturale nasce dall'esigenza di tutelare e conoscere i grandi capolavori della pittura veneta conservati a Santa Corona, in attesa della fine dei restauri e offrendo al pubblico la godibilità delle opere esposte con un'illuminazione museale.
Conversazioni per Santa Corona fin dall'inizio ha incontrato un grande consenso di pubblico, grazie alla competenza dei relatori che sono intervenuti per presentare una delle singole opere conservate al Diocesano in attesa di un loro ritorno nel tempio cittadino. Il ciclo di incontri, voluto dal Museo Diocesano con il patrocinio del Comune di Vicenza, la Soprintendenza BSAE per le province di Verona Rovigo e Vicenza, la Società Italiana per la Protezione dei Beni Culturali- SIPBC del Veneto e il sostegno della Banca Popolare di Vicenza, ha permesso di scoprire più da vicino le vicende e la storia che da secoli accompagnano la storia dei grandi dipinti di Giovanni Bellini, Montagna, Pittoni, oltre al prezioso reliquiario della Sacra Spina di Cristo che da il nome alla chiesa domenicana.
Domenica 21 febbraio alle ore 17.00, presso la sala dell'Arco nel Palazzo delle Opere Sociali (Piazza Duomo, 2) la grande tela Cristo benedicente tra la Madonna, Maria Maddalena e i Santi Luca evangelista, Antonio Abate e Raimondi (dimensioni cm 280 x 215), dipinta da Alessandro Maganza.
La tela, di firma autografa di Alessandro, il più prolifico dei pittori maganzeschi, proviene dall'altare dedicato al domenicano Raimondo di Penyafort, collocato nel transetto sinistro della chiesa di Santa Corona. L'altare fu eretto nel 1604 per volontà del vicentino Luca Antonio Caldogno e rappresenta un miracolo compiuto dal santo. La conferenza di domenica presenterà l'evoluzione della pittura vicentina nell'epoca della Controriforma, a seguito delle nuove istanze promosse dal Concilio di Trento. I vescovi Matteo e Michele Priuli, portarono nella loro Vicenza quelle riforme dettate dal Concilio, tra le quali una riscoperta e più castigata devozione che non si conciliava talvolta con la pittura del Rinascimento maturo.
Manuela Mantiero, laureata in Conservazione dei Beni Culturali, con una tesi sugli affreschi del Santuario dei Ss. Vittore e Corona di Feltre, è oggi impegnata nel progettare e organizzare le attività educative e didattiche del Museo Diocesano.
Davide Fiore
Conservatore Museo Diocesano
Museo Diocesano
Tel. 0444 226400
Fax. 0444 226404
[email protected]
www.museodiocesanovicenza.it
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Museo Diocesano festeggia i primi 5 anni
Mercoledi 17 Febbraio 2010 alle 20:09
Museo Diocesano festeggia i suoi primi 5 anni con La Croce di Novoledo
Inaugurazione
Venerdì 19 febbraio
Ore 18
Museo Diocesano, Piazza Duomo 12, Vicenza
Il Museo Diocesano spegne le sue prime cinque candeline, scegliendo di festeggiare un'avventura ricca di soddisfazioni, con l'inaugurazione di un nuovo pezzo di fascino e grande valore artistico.
Inaugurare un Museo nel 2005, in anni dove le grandi pinacoteche storiche cercano una loro nuova definizione e all'interno di un panorama come quello vicentino che risente della presenza-assenza di un turismo spesso definito "mordi e fuggi", si è rivelato tutt'altro che semplice.
Dalla prima intuizione dell'allora vescovo mons. Pietro Nonis, considerevole collezionista d'arte e appassionato di etnografia, molte ipotesi furono valutate e discusse per poter poi arrivare al nucleo originario del Museo. Una prima commissione costituita valutando operatori culturali e storici vicentini, si sedette attorno ad un tavolo per discutere su come poter raccontare una storia millenaria, come quella della Diocesi di Vicenza, esprimendo attraverso le opere d'arte un percorso di fede e storia locale.
Lo studio di architettura Tortelli e Frassoni di Brescia, forte di un'esperienza museale (un esempio, il polo museale Santa Giulia) fu ritenuto l'interlocutore più appropriato per valorizzare gli spazi a disposizione del Museo, nell'ala quattrocentesca del Vescovado, realizzando un allestimento sobrio, chiaro e rigorosamente in doppia lingua (italiano e inglese).
L'arcivescovo di Vicenza, mons. Cesare Nosiglia, inaugurò solennemente il 19 febbraio del 2005 quello che si presentò da subito come un'Istituzione culturale aperta alla città , perché nata dalla storia stessa di Vicenza e del suo vasto territorio. La Diocesi, va ricordato, ha un'estensione differente dalle più tarde provincie, comprendendo territori del padovano e del veronese.
Il Museo Diocesano, proprio per le finalità indicate dalla Conferenza Episcopale Italiana di favorire la nascita di un luogo per la cultura identificabile, e capace di farsi centro propulsore di conoscenza, inizierà da quel momento un suo percorso. Mons. Giulio Cattin sarà il primo direttore del museo fino al 2006, al quale subentrerà mons. Francesco Gasparini allora preside dello Studio Teologico di Vicenza, direttore dell'Istituto Superiore di Scienze Religiose e da un decennio membro della Commissione diocesana per l'arte sacra.
Il Museo cercherà negli anni un dialogo con la città e il suo territorio, superando la diffidenza che talvolta si ha verso questi luoghi oltre a intessere collaborazioni con altri musei, università e soprintendenze. Molte le iniziative che hanno animato le collezioni esposte, integrando o sostituendo alcuni pezzi per valorizzare soprattutto le operazioni di restauro delle opere d'arte.
Il museo ha inaugurato una stagione di mostre capaci di mantenere alto il livello qualitativo dell'offerta, oltre che affiancare appuntamenti più specifici premiati da un pubblico in continuo rinnovamento. L'obiettivo che la direzione e il Comitato di Gestione si è prefissato, in accordo con le direttive per la pastorale e i valori della Chiesa Cattolica è di proporre un museo capace di esser una piazza aperta sulla città , un luogo di famiglia dove poter raccogliere continui stimoli senza percepire un senso di staticità . Così, oltre alle mostre Historia Christi e Tesori da santa Corona, si è dato spazio alla contemporaneità con il ciclo d'incontri Chi l'ha scritto? Autori al Museo, arrivato alla seconda edizione, ma anche le Conversazioni attorno alle opere d'arte o la partecipazione a iniziative territoriali o intese istituzionali come quella con la Pontificia Commissione per i Beni Culturali del Vaticano. Il vero gioiello del Museo, tuttavia, sono i tantissimi bambini e ragazzi che frequentano le sale e le iniziative pensate per loro e che vedono crescere di anno in anno la sintonia con le scuole e le famiglie, felici di condividere i percorsi di arte e fede pensati dagli operatori dei Servizi Educativi.
Proprio per festeggiare con la città i cinque anni di quest'avventura fatta di persone, esperti, artisti internazionali che hanno sostenuto e creduto questo progetto, venerdì 19 febbraio alle 18.00, una nuova opera entrerà a far parte delle collezioni. La parrocchia di Sant'Andrea di Novoledo ha offerto in deposito una preziosa croce astile della fine del XIV secolo- inizi del XV perché possa essere ammirata dal pubblico.
«La comunità di Novoledo è particolarmente affezionata alla sua antica croce gigliata, perché nella nostra parrocchia sintetizza secoli di storia e di vita, svoltesi attorno alla chiesa, dal quattrocento» comunica don Francesco Meneghello, parroco di Novoledo. «I nostri padri l'hanno venerata per generazioni e noi l'abbiamo gelosamente custodita e protetta, esponendola nei momenti più rilevanti della vita della nostra comunità . E'con gioia che accettiamo che essa sia valorizzata nel Museo Diocesano, perché con essa sia riconosciuta anche l'umile storia della nostra parrocchia, ricca di fede e tradizioni».
La teca che accoglierà da venerdì il prezioso manufatto, sarà visibile al pubblico all'interno della sala del XV secolo, volendo così salutare in modo sobrio e sincero chi, visitatori, studiosi, artisti, giornalisti e donatori, hanno fin'ora creduto a questa bella storia contemporanea.
Il Conservatore
Davide Fiore
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Nasce il Comitato per la Rua
Martedi 16 Febbraio 2010 alle 21:25
Nasce il Comitato per la riapertura della storica Festa della Rua
La Rua, storica giostra che per sei secoli ha caratterizzato la città di Vicenza in occasione della festività del Corpus Domini, è tradizionalmente considerata come l'appuntamento popolare e religioso che identifica la città , da troppi anni assente nella memoria dei cittadini.
Il periodo storico attuale, nel quale oramai quasi tutte le città italiane, hanno visto rifiorire le proprie feste storiche come il palio, la giostra o la rievocazione, si presenta come appropriato per unire alla partecipazione popolare la potenzialità di un appuntamento culturale aperto ai turisti e ai visitatori stranieri, contribuendo a rivitalizzare la città stessa.
Dopo che la ricostruzione della storica macchina de la Rua, per i 100 anni di AMCPS, aveva riacceso l'interesse per questa giostra storica che può vantare secoli di storia e vicende legate alla storia, è nata l'idea di creare un Comitato, che si è, di fatto, costituito nella giornata di oggi, dopo una prima tavola rotonda.
Davide Fiore, Conservatore del Museo Diocesano e Presidente della Società Italiana per la Protezione dei Beni Culturali (SIPBC)- sez. regionale del Veneto, ha invitato a novembre 2009 una serie di rappresentanti delle più importanti Istituzioni cittadine, coinvolgendo il mondo politico, le associazioni di categoria, l'associazionismo e la cultura, per costituire il Comitato per la Rua con obiettivi e finalità ben precise.
Il Comitato, riunitosi questa mattina al Museo Diocesano, quale sede ospitante del primo incontro, ha definito da subito la sua progettualità concreta e volontaria, per contribuire alla crescita culturale della città e del territorio, in un'ottica di festa storica europea al pari di molte altre nel panorama italiano e comunitario. Il senso di grande cordialità e di propositività da parte dei membri del Comitato, equivale allo spirito pratico che lo stesso si è prefissato, per garantire con scadenza regolare, la riapertura della festa della Rua.
Il Comitato, composto da 16 persone volontarie, non esclude di accogliere altri rappresentanti di istituzioni o associazioni che volessero contribuire a questa operazione anche con una partecipazione attiva. Nel corso della prima riunione è stato proposto un organigramma e sono già stati creati tavoli di discussione su aree tematiche precise, necessarie per perseguire le finalità del Comitato stesso (statuto, programma, logistica, ingegneria, grafica), stabilendo un calendario degli appuntamenti.
«Solo in un'ottica di solidarietà tra istituzioni e mondo della cultura, che emerge ancora di più in un periodo di difficoltà economica» sottolinea Fiore, «è importante collaborare ad un progetto comune. Si auspicava da qualche tempo la nascita di un Comitato per la Rua, vista l'importanza per Vicenza di questa tradizione storica, soprattutto dopo la felice esperienza della ricostruzione della Rua per i 100 anni di AMCPS. Questo simbolo che identifica la città stessa, è stato trascurato per troppo tempo a danno anche di un potenziale sviluppo culturale, turistico ed economico del territorio e che coinvolgerà la cittadinanza stessa. Il Comitato, garantirà la sopravvivenza di questa tradizione in modo autonomo ma consapevole dell'importanza di un rapporto stretto tra tutte le Istituzioni che vorranno contribuire al progetto».
Sig.ra Elena Munaretto Comune di Vicenza
Dott. Marco Riva CISA Palladio
Dott. Marino Quaresimin AIM Divisione Valore Città AMCPS
Dott. Alvise Rossi di Schio AIM
Dott. Walter Stefani Storico
Dott. Antonio Stefani Associazione Artigiani-FAIV
Mons. Francesco Gasparini Ufficio BBCC Diocesi di Vicenza
Dott.ssa Giulia Clarizio Consigliere Nazionale dei Notai
Dott. Enrico Mele Presidente Ordine Notai di Vicenza
Dott. Domenico Corà Imprenditore
Dott.ssa Elisabetta Carlotti Studio ADC
Dott.ssa Serena Todescato Serblin Studio ADC
Dott. Davide Fiore Presidente SIPBC-Sez.Reg.del Veneto
Dott. Nereo Galvanin Assessore della Provincia di Vicenza
Dott. Paolo Brando Notaio
Ing. Massimo Dalle Ave AIM Divisione Valore Città AMCPS
Contatti:
Comitato per la Rua
Segreteria: Davide Fiore
Tel. 0444 226400
Fax. 0444 226404
Mail (provvisoria): [email protected]
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Società Italiana per la Protezione dei Beni Culturali (SIPBC)- Sezione regionale del Veneto
Sede ospitante: Museo Diocesano, Piazza Duomo, 12, 36100 Vicenza
www.sipbc.veneto.it , mail: [email protected]
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