Atlante stringe più da vicino la presa sulle ex popolari venete. La nomina è stata confermata ieri sera, con una nota stringata. Ma è tutt’altro che da sottovalutare il passaggio della nomina, nella riunione di ieri, di Alessandro Podestà nel cda di Veneto Banca, al posto del docente della Bocconi Marco Ventoruzzo, dimessosi a dicembre. Podestà , un passato in Ifil ed Exor, le «casseforti» degli Agnelli in Fiat, è tra i senior manager della squadra di Alessandro Penati e Paolo Petrignani, presidente e Ad di Quaestio, la Sgr che gestisce il Fondo Atlante, proprietario totalitario di Popolare Vicenza e Veneto Banca.
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Nè giustizialismo nè gogna mediatica, d’accordo, ma un presidente della paludata Confindustria che parla così si era visto molto di rado. Il numero uno degli industriali padovani, Massimo Finco, è uomo schietto e assai schiettamente, ieri, si è dichiarato del tutto d’accordo con il presidente dell’Abi (Associazione bancaria italiana), Massimo Patuelli: «È giusto ed eticamente doveroso - ha scandito Finco - che siano resi pubblici i nomi dei grandi debitori di quelle banche che sono state salvate dal denaro pubblico o dai risparmiatori. Anzi, mi rammarico - ha sottolineato il presidente degli industriali padovani - che la proposta non sia venuta prima da noi, da Confindustria, in coerenza con la linea di trasparenza del nostro sistema associativo».
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Nuovo colpo di scena sulla vicenda dei grandi debitori insolventi delle banche. Il Codacons presenta infatti oggi un esposto alla Procura della Repubblica di Roma e alle Procure di Siena, Arezzo, Ferrara, Ancona, Chieti, Vicenza e Treviso, in cui si chiede alla magistratura di acquisire i nomi dei soggetti insolventi nei confronti degli istituti di credito ubicati sul territorio di competenza, e procedere nei loro confronti per il reato di concorso in bancarotta fraudolenta. "Grazie a tale denuncia la magistratura, come è in suo potere, potrà acquisire i nominativi degli insolventi di Mps, Banca Etruria, Banca Marche, Carife, Carichieti, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca senza attendere norme o provvedimenti specifici - spiega il Codacons - Una volta acquisiti i nomi dei debitori delle banche in crisi o salvate dallo Stato, sarà possibile verificare le responsabilità di tali soggetti alla luce del reato di concorso in induzione alla bancarotta fraudolenta".
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Poichè in questi giorni è stato ed è preponderante il nostro impegno su alcune nuove inchieste oltre che sui problemi delle due ex Popolari Venete, di cui una, la Banca Popolare di Vicenza, mai minimamente "monitorata" dal sindaco vicentino la cui corresponsabilità morale è più che evidente, come evidenziato in Sala Bernarda anche dal suo vice che ha parlato più che chiaramente di "un sistema di potere" mai combattuto dal sistema politico, pubblichiamo stasera senza commenti la risposta -non risposta (ripete frasi del comunicato già da noi riportato e non risponde alle nostre precise e numerate domande) di Achille Variati sul grave caso Investire Sgr. I commenti li rinviamo a domani per consentire ai lettori di leggere, intanto, senza ulteriore indugio il "nulla" variatiano (e nulla è un complimento in questo caso) e per non infierire stasera sul "quattropoltrone" Achille che ha già subito una nuova richiesta di dimissioni poche ora fa da parte di un nostro opinionista.
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Allo scopo di svelare i nomi dei debitori insolventi delle banche, il Codacons annuncia una istanza d'accesso al Ministero dell'Economia, Banca d'Italia, Monte dei Paschi di Siena, Banca Popolare di Vicenza, Veneto Banca, e le nuove banche Etruria, Marche, Carife e Carichieti. "E' giunto il momento di rendere noti i nomi di quei soggetti che non hanno saldato i debiti con le banche salvate dallo Stato o attraverso l'azzeramento dei titoli subordinati - spiega il presidente- E' diritto dei risparmiatori traditi conoscere l'identità dei debitori insolventi, anche ai fini di possibili azioni della magistratura, e in tal senso stiamo per presentare una apposita istanza d'accesso al Ministero dell'economia e Bankitalia, oltre che agli istituto di credito interessati".
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Achille Variati, sindaco oltre che presidente della Provincia di Vicenza e presidente dell'Upi oltre che membro del Cda di Cassa Depositi e Prestiti, ancora non risponde alle nostre domande su Investire Sgr, gestore di due dei quattro fondi immobiari (e cioè Invest Real Security e Obelisco) che hanno causato un crac da 850 milioni per gli investitori/risparmiatori che li hanno sottoscritti tramite gli sportelli di Poste Italiane ma incaricato dalla sua Giunta di studiare una "operazione di valorizzazione" dei poco vendibili edifici comunali in centro città con evidente implicito rischio per i sottoscrittori di futuri fondi che li avessero ad oggetto, ma utilizza i megafoni e i ripetitori locali per eludere la sua, a dir poco, scarsa attenzione. Ma a confermare la serietà del problema arriva Codacons che invita gli investitori che hanno acquistato quei fondi immobiliari a rivolgersi all'associazione per tutelare i propri risparmi (nella foto Achille Variati con Antonio Dalla Pozza il gennaio quando annuncia l'operazione Investire Sgr, ndr).
Se "Vicenza. La città sbancata" è arrivata alla sua seconda edizione vuol dire che moltissimi, tra i soci traditi dalla Banca Popolare di Vicenza e chi solo volesse saperne di più, come il Procuratore capo di Vicenza Antonino Cappelleri e vari magistrati e avvocati, sono quelli che ne hanno una copia, ma non molti dei nostri politici, di qualunque livello ma con asserite radici sul territorio, se ne sono procurati una copia. Questi ultimi, se sono ben attenti a rilasciare comunque poche ma comode dichiarazioni, sono ancora più restii, per pigrizia attuale o collusioni precedenti, consapevoli o incoscie, a prendere posizione contro un sistema, quello che ruotava intorno a Gianni Zonin e denunciato, anche se solo una volta per esserne poi zittito, anche dal vice sindaco di Vicenza, Jacopo Bulgarini d'Elci. Da ieri, 12 novembre, "Vicenza. la città sbancata" è nelle mani del vice ministro alle infrastrutture Riccardo Nencini, che ci ha promesso di leggerlo.
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In merito alle ultime vicissitudini della Banca Popolare di Vicenza abbiamo intervistato su VicenzaPiùTv il presidente del Codacons Veneto, Franco Conte, che affronta gli attuali argomenti su esuberi dei dipendenti, “bisogna partire dal recuperare la fiducia dei risparmiatori traditi†e apertura della sezione contenziosi bancari “dà più tranquillità agli azionisti con tempi più corti della giustizia†. Conte lancia poi “La giornata internazionale del risparmio†del 31 ottobre, istituita quasi 90 anni fa, con la quale Codacons promuove una carta del risparmio contro una “cultura del risparmio che in Italia è a livelli del Ghanaâ€.
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