Riapre a Casa Cogollo la mostra Alberto Casiraghy e le edizioni del PulcinoElefante
Lunedi 6 Dicembre 2010 alle 13:36A Casa Cogolo la mostra Alberto Casiraghy e le edizioni del PulcinoElefante,
Mercoledi 20 Ottobre 2010 alle 00:30Comune di Vicenza -  Rimarrà aperta a Casa Cogollo fino al 21 novembre la mostra "Alberto Casiraghy, e le edizioni del PulcinoElefante", a cura di Stefania Portinari e organizzata dall'assessorato alla cultura del Comune di Vicenza con il sostegno di Regione Veneto, Aim e Gemmo Spa.
La particolarità di questa esposizione è di presentare, oltre ad una recente selezione delle oramai così famose pubblicazioni tanto richieste nei festival e nelle manifestazioni di letteratura, anche un aspetto più "privato" di Casiraghy,
Continua a leggereGioielli vintage di Barbara Barbantini a Casa Cogollo
Mercoledi 21 Aprile 2010 alle 02:12Comune di Vicenza - I gioielli di design di Barbara Barbantini a Casa Cogollo detta del Palladio. È l'ultima proposta espositiva dell'assessorato alla cultura del Comune di Vicenza che porta così avanti l'indagine sui materiali e le derive del confine incerto tra arte, design e moda. La mostra dell'artista ligure, intitolata "Lost And Found - Vintage Project", sarà inaugurata sabato 24 aprile alle 18: durante la vernice saranno presenti l'assessore alla cultura Francesca Lazzari, la stessa Barbantini e la curatrice Stefania Portinari. La partecipazione è libera. L'iniziativa è promossa in collaborazione con Regione Veneto, Aim e Gemmo Spa
Continua a leggereA Casa Cogollo la Fiber Art
Martedi 23 Febbraio 2010 alle 13:06Comune di VicenzaÂ
A Casa Cogollo la Fiber Art di Luciana Costa Gianello. Sabato 27 febbraio l'inaugurazione della mostra a Palazzo Chiericati
È Luciana Costa Gianello la protagonista di "Tanabata", la nuova mostra ospitata a Casa Cogollo detta del Palladio (Corso Palladio, 165) promossa dall'assessorato alla cultura del Comune di Vicenza. L'artista vicentina, esponente della fiber art, - quel settore dell'arte contemporanea che unisce l'esplorazione delle possibilità delle fibre tessili all'installazione -, crea oggetti e opere ispirati al senso dell'identità individuale e collettiva, alle lettere degli alfabeti e alle storie dei popoli, impiegando feltri, tessuti, carte lavorate a mano e pelli intagliate, per creare modi di contaminazione tra le culture e riscoprire un modus operandi, quello del tagliare e del cucire, che appartiene all'uomo fin dalla sua preistoria, in un linguaggio universale vicino all'arte povera. La vernice di "Tanabata" si terrà sabato 27 febbraio, alle 18, nel salone d'onore di Palazzo Chiericati, cui seguirà la visita alla mostra.
L'esposizione, a cura di Stefania Portinari, dispone di un catalogo che fa parte della collana "Display. Quaderni di design".
Il titolo della mostra richiama un termine della cultura giapponese: Tanabata, la "festa delle sette notti", che celebra l'incontro tra il pastore Hikoboshi e la dea tessitrice Orihime (ovvero le stelle Vega e Altair), i quali, dopo essersi sposati segretamente, sono tenuti separati dai divieti divini e divisi dal fiume celeste della via lattea.
Per la ricorrenza in Giappone si trascrive un desiderio o una poesia su un foglio che viene arrotolato attorno ad un ramoscello di bambù oppure appeso a un contenitore cilindrico. Allo stesso modo l'esposizione della Gianello trasmette artisticamente dei segnali di speranza, di nostalgia: silenzi e meditazione prendono forma per cucire ricordi, saperi, e incontri resi amorevolmente prigionieri nella stoffa e nella carta.
In mostra vi sono impronte, libri segreti, kimoni che si augurano di unire oriente e occidente, cuori cuciti e ventagli, rotoli con prove di indentità e storie dell' "uccello di raso" che suggeriscono quanto siano vicine tessitura e architettura perché, come scrive Renzo Piano, «i gesti della mano sono quelli dell'istinto, i più liberi ed i più rapidi. Come in un gioco paziente ed ostinato. C'è un momento in cui tutto viene assieme: le cose che già esistono, il loro ricordo e la ricerca del nuovo».
Avvicinatasi all'arte tessile nel 1978 grazie all'influenza degli arazzi di Renata Bonfanti, Luciana Costa Gianello segue corsi di tessitura e stages a Milano, in Toscana, e in Friuli Venezia Giulia, fino a diventare lei stessa docente.
Su sua proposta nel 1988 e nel 1991 il Comune di Vicenza ha realizzato le rassegne "Textilia", per cui ha seguito e organizzato stages di tessitura, tintura Shibori, Ikat, textile design, patchwork e conferenze.
Approfondendo gli studi sui tessuti antichi, in particolare quelli cinquecenteschi o le mitologie riprodotte nei simboli e negli enigmi ricorrenti legati all'origine della cultura universale, ha tratto spunto per alcune delle sue opere più significative che le sono valse il secondo premio al "Premio Koinè 1990", e nel 1992 la Menzione d'onore all'esibizione "Sensitive Threads" ad Hasselt, in Belgio.
Ha esposto alle principali rassegne del settore come Miniartextil di Como oltre che, tra le varie mostre, al Centro Culturale "San Fedele" di Milano, alla galleria "Il Punto" di Genova, alla Galleria d'Arte Moderna di Bologna, al Museo Civico e alla Fondazione Banca del Monte di Foggia, alla Biblioteca Casanatense di Roma, a Namur (Belgio), New York, Bratislava, Stoccolma, Lisbona, Barcellona, Bayreuth (Germania), Gruissan (Francia). È stata inoltre selezionata alla 4th International Textile Competition '94 a Kyoto in Giappone, alla I Biennale d'Arte Tessile di Chieri, alla II edizione della Biennale di arte tessile contemporanea al Museo Archeologico di Amelia, alla VI Rassegna Internazionale di Libro d'Artista di Roma, alla Mostra Internazionale libro d'Artista "Cartacanta" di Civitanova Marche. Nel 2007, con l'opera Impronte, ha vinto il Premio Ratti alla XVII Mostra d'arte contemporanea "Filare il tempo" della rassegna Miniartextil di Como.
La mostra "Tanabata" resterà aperta fino al 4 aprile, dal martedì alla domenica, dalle 10.30 alle 13 e dalle 15 alle 19. L'ingresso è libero.
Informazioni all'assessorato alla cultura: 0444222122 - 321354, [email protected], www.comune.vicenza.it.
Mostra "Come dire"
Mercoledi 27 Gennaio 2010 alle 18:21Comune di Vicenza
Finissage della mostra "Come dire" dello Studio JVLT joevelluto a Casa del Palladio
Il successo di pubblico ottenuto dalla mostra intitolata "Come dire" e l'entusiasmo suscitato dalle creazioni dello studio JVLT JoeVelluto sono stati gli elementi che hanno convinto l'assessorato alla cultura del Comune di Vicenza, organizzatore dell'evento, a proporre per sabato 30 gennaio il finissage ad ingresso libero dell'esposizione a Casa Cogollo detta del Palladio (Corso Palladio, 165): dalle 16 alle 19 saranno presenti i designer per incontrare di persona i visitatori.
Lo studio di design e comunicazione JVLT JoeVelluto, capitanato dal giovane Andrea Maragno, ha sede a Vicenza ma lavora a livello internazionale. Nato nel 2004, lo studio collabora con famose aziende e istituzioni internazionali, da Pandora Design a Pitti Immagine alla Triennale di Milano, da CoincasaDesign a Bosa ceramiche, oltre che con diverse università . Nel 2005 ha curato il volume Salefino, dedicato ai designer italiani della nuova generazione.
Tra i suoi prodotti in mostra vi sono bottiglie di vino monodose in vetro pirex per serate conviviali indimenticabili, coroncine del rosario usa e getta in pluriball, tastiere di computer dai tasti calligrafici, schedine del lotto vincenti e avvincenti oggetti grafici, una boccia in vetro con stanzina privè per pesci rossi, all'insegna della sperimentazione e dell'invenzione, il tappetino Doormad che "morde" le porte, il sapone BubbleSoap che contiene al suo interno un bastoncino per fare le bolle come in un gioco da bambini, il vaso schiacciato Saving per salvare spazio ed essere ecologici, il diffusore universale che trasforma alcune bottiglie di plastica in una doccia risparmia-acqua. Inoltre la mostra presenterà una Fionda molto contemporanea, Red pencil ovvero matite oversize di terracotta rossa per scrivere su superfici porose. La filosofia di base di JVLT JoeVelluto è quindi progettare con finalità artistiche e comunicative dato che, in un mondo già saturo di oggetti, preferisce progettare "l'inutilità " e occuparsi di ricerca e di idee creative con un lato ludico o affettuoso, guardando con occhi differenti al modo di impiegare gli oggetti di tutti i giorni. Il titolo della mostra infatti, "Come dire", vuole puntare l'attenzione all'importanza di comunicare attraverso i progetti, perché, specificano i designer, «non importa quale sia il mezzo, ma è il significato che conta, il messaggio. Ecco perché grafica e prodotto per noi sono esattamente sullo stesso piano. Può trattarsi di un oggetto o di un progetto editoriale, un poster, una copertina per una rivista, un'illustrazione, un'installazione artistica, un allestimento o una campagna pubblicitaria. Non è il modo ma il fine che ci interessa e che in qualche modo contraddistingue i nostri progetti».
Per l'occasione sarà ancora in distribuzione il catalogo della collana "Display. Quaderni di design" con testi di Beppe Finessi, Renzo di Renzo, e della curatrice Stefania Portinari.
Informazioni all'assessorato alla cultura: 0444222122-321354, [email protected]
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Gioielli di carta in mostra
Martedi 22 Settembre 2009 alle 14:17Comune di Vicenza
I gioielli di carta di Angela Simone in mostra a Casa del Palladio. Le opere di design dell'artista milanese in esposizione fino al 25 ottobre
Casa Cogollo detta del Palladio riapre le sue porte al mondo del design con una nuova esposizione che presenterà i gioielli di carta dell'artista milanese Angela Simone. La mostra - che è curata da Stefania Portinari ed è promossa dall'assessorato alla cultura del Comune di Vicenza - verrà inaugurata sabato 26 settembre alle 18 nel salone d'onore di Palazzo Chiericati con successiva visita alla mostra a Casa del Palladio. L'esposizione resterà aperta al pubblico fino al 25 ottobre dal martedì alla domenica dalle 10.30 alle 13 e dalle 15 alle 19. Per ulteriori informazioni è a disposizione l'assessorato alla cultura: [email protected], tel 0444 222114 - 321354.
La designer Angela Simone intreccia e costruisce collane, bracciali, orecchini e monili lavorando carte di consistenze e grammature differenti, con collezioni che cambiano a seconda delle stagioni. Impiegando specifiche tecniche di preparazione dei materiali, tra le quali quella del "suminagashi" (tecnica giapponese degli inchiostri fluttuanti), che le permette di decorare la carta giocando e meditando con inchiostri e acqua ottenendo così disegni astratti e onde, o il "quilling" (cioè il gesto di arrotolarla strettamente), realizza ora gioielli leggerissimi trattenuti da fili vaporosi, ora in cartoncino ondulato e domato come fossero opere costruttiviste. Inventa così perle resistenti, impermeabili all'acqua e sempre sorprendenti: larghe o strette, grandi o piccole, panciute o asciutte, barocche o minimaliste, legate con fili e filati senza limiti di poesia, dal cordone alla lana, dalla coda-di-topo al cordino di caucciù, dal tulle alla canapa.
Incantata dall'uso delle carte, con cui ha una grande familiarità anche per la sua attività di graphic designer, Angela Simone ha progettato con esse molti tipi di oggetti, dedicandosi infine ai gioielli, sui quali può "avvolgere" tutta la sua fantasia perché, come insegnava Bruno Munari che inventò le famose Sculture da Viaggio, «oggi si dà il nome di scultura non soltanto a oggetti scolpiti con lo scalpello, ma anche a qualunque opera a tre dimensioni reali» perché «non è la materia che fa la scultura» e possiamo chiamare così anche «un oggetto pieghevole in cartoncino. Un oggetto leggero, poco ingombrante da portare con sé». Ugualmente le opere di Simone sono sculture da indossare ma anche solo da guardare, come un disegno di Escher di cui ci si chiede come sia stato possibile comporre gli intrecci dei segni.
«Amo la carta, il suo profumo, la sua consistenza - dice l'artista - sia essa pregiata o riciclata, amo la sua anima, fragile e forte insieme. Nascono così collane, ciondoli, bracciali, orecchini unici, tattili, originali, vivi. Mi piace sperimentare materiali nuovi perché io per prima sono curiosa di sapere come saranno le perle. Ogni carta mi trasmette sensazioni e ispirazioni diverse, basta mettersi in ascolto. E sono convinta che la dimensione artigianale sta in mezzo tra la mente e il cuore. La carta e le materie prime lavorate a mano portano con sé gli umori e le emozioni delle persone che le hanno toccate o anche solo sfiorate, dei posti dove sono state». Per lei creare bijoux di carta è stato come compiere un passaggio dalla bidimensionalità della pagina alla tridimensionalità di collane e bracciali: se impaginare una rivista o un volume richiede abilità nell'unire immagini e parole, allo stesso modo creare un gioiello significa esprimere armonia e ricerca di equilibrio tra forme, materiali, pesi e colori.
Le sue opere, oltre che pubblicate dalle principali riviste fashion e indossate in servizi di moda, sono state presentate in numerose mostre, tra le quali quelle al Palazzo della Gran Guardia a Verona, villa Della Porta Bozzolo a Varese di proprietà del FAI, villa Corvini di Parabiago, villa Panza di Biumo a Varese, alla Biennale di arte contemporanea Cartasia di Lucca, al Castello di Garlenda a Savona nonché, a Milano alla Boutique Fabriano e da Surimono. In questo mese di settembre espone anche a Eclate de Mode - Bijorcha a Parigi e al Design Museum della Triennale di Milano in una collettiva dedicata proprio ai gioielli di carta cui sono stati invitati i più interessanti artisti internazionali che lavorano con materiali sperimentali, tra cui la vicentina Barbara Uderzo che ha inaugurato a casa Cogollo le iniziative di design.