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A Casa Cogolo la mostra Alberto Casiraghy e le edizioni del PulcinoElefante,

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 20 Ottobre 2010 alle 00:30 | 0 commenti

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Comune di Vicenza  -  Rimarrà aperta a Casa Cogollo fino al 21 novembre la mostra "Alberto Casiraghy, e le edizioni del PulcinoElefante", a cura di Stefania Portinari e organizzata dall'assessorato alla cultura del Comune di Vicenza con il sostegno di Regione Veneto, Aim e Gemmo Spa.

La particolarità di questa esposizione è di presentare, oltre ad una recente selezione delle oramai così famose pubblicazioni tanto richieste nei festival e nelle manifestazioni di letteratura, anche un aspetto più "privato" di Casiraghy,

 mettendo in mostra sue piccole opere e composizioni, inviti realizzati per varie occasioni, volumi, fotografie e materiali presi dalla sua piccola casa-studio per ricrearne lo spirito, tra il covo da folletto e lo studiolo umanistico. "La casa di Casiraghy / è un manicomio privato", ha scritto Alda Merini, che era sua grande amica e ha realizzato con lui oltre millecinquecento libretti: vi si annidano migliaia di edizioni, la macchina da stampa e i caratteri con tutti gli strumenti necessari per comporli, oltre alle preziosissime xilografie che spesso fungono da illustrazioni, realizzate per lui dallo scomparso Adriano Porazzi, e poi cartigli, disegni, maschere africane, miniature di animaletti e una grande Biancaneve in plastica donatagli dalla poetessa.
Come ribadisce la recente mostra "Quali cose siamo" allestita al Design Museum di Milano da Alessandro Mendini, le cose anche quotidiane che possediamo e che scegliamo parlano di quello che siamo molto più di quanto a volte non riescano a dire le teorizzazioni e le comparazioni scientifiche. Se dunque solo alcuni di questi "reperti" saranno appesi alle pareti o sotto teca alla Casa del Palladio, sarà possibile visitare virtualmente l'habitat incantato di Alberto Casiraghy grazie al catalogo edito per l'occasione, parte della collana "Display. Quaderni di design", che oltre a presentare le edizioni in mostra riporta un ampio servizio fotografico realizzato nella sua dimora, accompagnato da testi di Arturo Schwarz, Manlio Onorato e Giuseppe Carollo. Ed è proprio il noto storico dell'arte, saggista e docente Arturo Schwarz a definire Casiraghy un "sognatore definitivo" secondo i canoni di André Breton, un "surrealista nella poesia, nella musica, nella pittura, nell'amore", in possesso del "dono di saper concretizzare nella sua opera plastica le visioni che scaturiscono dal mondo profondo della sensibilità".
Alberto Casiraghy, che è anche artista e liutaio, è una presenza inconsueta nel panorama editoriale italiano e il suo catalogo annovera oltre ottomila titoli, tra cui molti di autori prestigiosi, da Allen Ginsberg a Giorgio Manganelli, da Jean Cocteau a Cesare Zavattini, oltre a Nanda Pivano, Lawrence Ferlinghetti, Mario Luzi, Ezra Pound, Samuel Beckett, Franz Kafka, Corrado Costa.
Ogni edizione, stampata in esemplari numerati, custodisce un'opera d'arte originale o in tiratura limitata ma all'interno si possono trovare con sorpresa anche biglie, piume, spille o minisculture, perfino un pezzetto di wafer, come per un introvabile libretto di Bruno Munari. I suoi "libricini" che, come racconta lui stesso, "sono nati, quasi per caso, nel 1982 in un pomeriggio ventoso", sono piccole pubblicazioni d'arte con rime, prose e micro-racconti. Sono composti coi caratteri mobili in piombo, prediligendo l'impiego del font Bodoni o Garamond, e vengono stampati a mano come un tempo, uno per uno, su carta pregiata. Con sapienza compositiva da accorto ed enciclopedico graphic designer, con eleganza ed equilibrio ma anche con sciamanica fantasia, Alberto Casiraghy assembla tipograficamente idee grafiche ed aforismi, applica interventi d'artista e infine rilega le sue edizioni. Si vanta di essere l'unico editore che "stampa in giornata", come fosse un panettiere che sforna quotidianamente pubblicazioni di poesia.
La mostra "Alberto Casiraghy, e le edizioni del PulcinoElefante" a Casa Cogollo detta del Palladio (corso Palladio 165) resterà aperta dal martedì alla domenica, dalle 10.30 alle 13 e dalle 15 alle 19. Sabato 23 ottobre la mostra rimarrà aperta fino alle 24 in occasione di "Ottobre piovono libri" e "CioccolandoVi".

 

 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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