Adesso che il Governo giallo verde - è scritto in una nota del consigliere regionale Sergio Berlato- è stato ufficialmente insediato, le regioni italiane devono essere messe nelle condizioni di poter applicare il regime di deroga nel pieno rispetto di quanto previsto dell’art. 9 della Direttiva 2009/147/CE e nel pieno rispetto di quanto previsto dall’art. 19 bis della legge statale n. 157/92.
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Chi ama gli animali non può non essere rimasto toccato dalla triste storia di Athos, il bracco selvaggiamente ucciso dal proprio padrone, un cacciatore. Athos è stato volontariamente freddato con due colpi di arma da fuoco alla testa, a distanza ravvicinata, e poi buttato in una scarpata e ricoperto di sassi dove è stato ritrovato da una signora a passeggio nella zona. E tutto questo per mano di chi amava di più.
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Non ci stupisce affatto che questo governo abusivo in scadenza, il quarto dopo quello Monti, quello Letta, quello Renzi, abbia compiuto questo ennesimo atto politico, impugnando immotivatamente di fronte alla Corte costituzionale la legge veneta che consente la mobilità per la caccia alla selvaggina migratoria. Vogliamo ricordare che questi governi sinistri ed anticaccia hanno già approvato la legge che obbliga i cacciatori ad annotare i capi nel tesserino venatorio subito dopo l'abbattimento e non dopo il loro incarnieramento.
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"Il rifiuto dell'assessore regionale Pan di accogliere, come buon senso avrebbe richiesto, la sollecitazione delle diverse associazioni del territorio, nello specifico Wvf, Lipu, Enpa, Lac, Legambiente, Italia Nostra, Pro Natura, Ispra, a posticipare la data di riapertura della caccia a causa della straordinaria siccità che ha segnato questa stagione con gravi conseguenze anche sugli animali, dimostra ancora volta, se ce ne fosse bisogno, l'arretratezza e la sordità di chi governa il nostro territorio, anche per quanto riguarda la gestione faunistica, su cui è stata data ripetutamente prova di incapacità ". È quanto si legge in una nota congiunta dei deputati veneti del Movimento 5 StelleSilvia Benedetti e Emanuele Cozzolino, per i quali sarebbe importante impedire che il 2 settembre riprendano le attività venatorie.
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"Cartelli stradali crivellati da proiettili al confine dei comuni di Lozzo Atestino, in provincia di Padova, e Noventa Vicentina, in provincia di Vicenza: cosa intende fare la Regione per evitare un uso distorto, pericoloso ed irresponsabile delle armi da caccia nel territorio veneto?". È il titolo dell'Interrogazione a risposta scritta presentata dal Consigliere regionale Andrea Zanoni (Partito Democratico). "Le guardie dell'ENPA - prosegue l'esponente democratico nella nota che pubblichiamo - oltre ad aver rilevato l'episodio riportato dagli organi di stampa il 13 agosto e denunciato il grave episodio alla Procura della Repubblica di Vicenza, tenendo conto che nelle vicinanze dai cartelli stradali crivellati da proiettili insistono abitazioni, capannoni e strade trafficate, hanno calcolato le dimensioni dei fori tramite l'utilizzo di calibri a tampone".
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Al comando delle sue storiche truppe, quelle dei cacciatori che hanno gremito sabato 24 giugno il Comunale di Vicenza rispondendo alla chiamata della Confavi della presidentessa Maria Cristina Caretta, Sergio Berlato, politico di lungo corso e ritrovato entusiasmo in Regione dopo le sue battaglie contro il sistema Galan - Sartori che lo escluse dalle stanze dorate di Forza Italia ma gli fece guadagnare consensi tra chi ancora crede nella politica degli onesti, ha dichiarato con chiarezza «Il finanziamento pubblico alle associazioni venatorie va abolito, troppe associazioni esistono solo per spartirsi i contributi dello Stato e non hanno interesse a unire il mondo venatorio, che se avesse una voce comune saprebbe farsi ascoltare dalla politica».
"La caccia al lupo è una scelta illogica e irresponsabile. - Scrive in una nota il consigliere del PD Andrea Zanoni- Sia il Friuli, con la Presidente Serracchiani, sia il Veneto, con l'Assessore Pan, hanno manifestato la propria contrarietà : mi auguro quindi che durante la prossima Conferenza Stato - Regioni il ministro all'Ambiente Galletti ci ripensi". "Tra le misure previste - informa l'esponente dei Democratici - c'è la possibilità di procedere con abbattimenti selettivi del 5% degli esemplari presenti in Italia. Non sono però chiare le modalità con cui i predatori verrebbero uccisi; inoltre, gli animali vivono in branchi ben strutturati e quindi non sono possibili abbattimenti realmente selettivi, i cui effetti sarebbero quindi imprevedibili"
Pronto un Progetto di legge, che verrà presentato nei prossimi giorni in Consiglio regionale del Veneto da Sergio Berlato, presidente della terza Commissione permanente del Consiglio regionale e Coordinatore regionale di Fratelli d'Italia-AN, che prevede le stesse sanzioni amministrative ( da 600 a 3.600 euro ) per i bracconieri che sparano nelle vicinanze delle abitazioni, equiparando queste sanzioni a quelle appena approvate dal Consiglio regionale del Veneto per chi vuole impedire intenzionalmente l'esercizio della caccia e della pesca. La legge statale 157/92 prevede il divieto per il cacciatore di esercitare l'attività venatoria ad una distanza inferiore a cento metri dalle abitazioni. Dal momento che ci sono alcuni bracconieri che, non rispettando la legge, si permettono di andare a sparare nelle vicinanze delle abitazioni, azione che non è solo illegale ma che produce anche un impatto fortemente negativo per l'opinione pubblica, riteniamo di doverli sanzionare pesantemente e nello stesso modo in cui abbiamo appena deciso di sanzionare coloro che vogliono intenzionalmente impedire l'esercizio di attività lecite come la caccia e la pesca.
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"Prima dell'Azienda Zero è arrivata la legge sui capanni da caccia. A ridosso del bilancio la legge che scardinava le aree protette del Veneto con la scusa dell'invasione dei cinghiali. Quindi la legge sulle sanzioni spropositate per chi disturba l'attività venatoria. Adesso siamo curiosi di capire quale sarà il prossimo appuntamento: ci aspettiamo una sorpresa di Carnevale dell'accoppiata Berlato-Zaia". Il consigliere del Partito Democratico Graziano Azzalin torna sul Pdl 182 e ripercorre la storia recente dei provvedimenti riguardanti la caccia presentati dall'esponente di Fratelli d'Italia. "Non si può negare che ci sia uno scambio, basta vedere la tempistica - nota Azzalin -. Tutte le proposte di Berlato hanno avuto l'ok prima dei capigruppo di maggioranza e quindi del presidente Zaia, salvo fare marcia indietro, come nel caso dei Colli Euganei, a causa della sollevazione dei sindaci. Berlato ha praticamente mano libera".
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