Archivio per tag: Banco popolare

Apertura mercato: Borsa Milano +0,2%, giù Banco Popolare, petrolio in rialzo, oro a +0,4%

Lunedi 9 Maggio 2016 alle 09:27
ArticleImage Petrolio: in rialzo su soglia 46 dollari. Pesano anche incendi in Canada. Brent a 46,4 dlr
Petrolio in rialzo sui mercati dopo l'uscita, sabato scorso, dal governo saudita del ministro del petrolio del Regno Ali al-Naimi, in carica dal 1995. Il greggio Wti sale così, spinto anche dal disastroso incendio che sta flagellando il Canada interessando alcuni centri petroliferi, di 1,28 dollari a 45,94 dollari al barile. Cresce inoltre il Brent a 46,48 dollari (+1,1 dollari al barile).

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Borsa, per banche quotate giornata flop non solo a causa dello stop alla quotazione di BPVi

Martedi 3 Maggio 2016 alle 18:15
ArticleImage Banche: giornata da dimenticare in Borsa. Pesano incertezze su aumenti capitale e conti Commerzbank e Ubs
Ancora una seduta molto pesante per le banche in Piazza Affari. Con il Ftse Mib in calo del 2,4% finale, l'indice di settore degli istituti di credito ha chiuso in discesa ben oltre i 3 punti percentuali, in linea con il dato europeo. A pesare sul comparto, infatti, non sono stati solo gli effetti dello stop di Borsa Italiana alla quotazione della Popolare di Vicenza, con le conseguenti incertezze sui prossimi aumenti di capitale, ma anche i contraccolpi dei dati deludenti delle trimestrali di Commerzbank (-9%) e Ubs (-7%).

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Borsa, Europa soffre e Milano è a -2% con Unicredit a -4,3%, Ubi -3,9%. Solo Intesa perde meno del 3%

Martedi 3 Maggio 2016 alle 15:02
ArticleImage Borsa: Europa soffre, Milano -2,4%. In arrivo indici manifattura, attese economia e vendite veicoli Soffrono le Borse europee in attesa dell'avvio di Wall Street, i cui futures sono in rosso. Milano (Ftse Mib -2,44%) si conferma in coda rispetto a Madrid (-2,18%), Francoforte (-1,64%), Parigi (-1,54%) e Londra (-1,17%), penalizzata dalle banche, anche se l'intero listini principale è in rosso. Sotto pressione i colossi Commerzbank (-8,72%) e Ubs (-8%) dopo la trimestrale, mentre in Piazza Affari segnano il passo Pesano Mps (-7,12%), Banco Popolare (-6,65%), Carige (-6%), Unicredit (-4,86%), Ubi (-4,26%) e Bpm (-3,86%). Solo Intesa (-2,87%) perde meno del 3%.

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Bpm - Banco Popolare, Giarda critica fusione: banca veronese ha rischi di credito più alti della milanese. Poi "vince" Nicola Rossi

Domenica 1 Maggio 2016 alle 16:25
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Giarda attacca fusione Ad assemblea Rho migliaia di azionisti presenti 

"La banca nascente" dalla fusione tra la Bpm e il Banco Popolare "non ha le caratteristiche per essere la coppia dell'anno". Il presidente uscente della Banca Popolare di Milano, Piero Giarda, in apertura dell'assemblea dei soci Bpm a Rho, come riferito da Ansa, boccia sul nascere il matrimonio con l'istituto veronese. Dei 3.015 azionisti, 1.545 presenti fisicamente all'apertura dell'assemblea. L'ex ministro ha spiegato che non è convinto di questa scelta per via della "bassa redditività presente e prospettica di entrambe le banche e dei rischi di credito più alti" del Banco. Tuttavia, ha concluso Giarda, "le alternative non sarebbero state molto meglio".

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Categorie: Banche

BPVi ancora a caccia di riluttanti soci mentre si preparano ad essere le nuove "banche del nordest" Unicredit, Intesa e Banco Popolare con BPM. Tutte almeno con radici in Veneto

Martedi 26 Aprile 2016 alle 21:20
ArticleImage Vi proponiamo alcuni estratti di due articoli su VeneziePost del collega Matteo Buffolo, il primo dal titolo "Bpvi a rischio lo sbarco in Borsa. Chi cresce con la crisi delle popolari", il secondo "Il Nordest senza le sue banche", temi che volevamo sviluppare noi stessi ma che abbiamo trovato già ben sviscerati da Buffolo, per cui gli facciamo umilmente da eco, vista la competenza che dimostra a differenza dei "nuovi educatori" finanziari, molto virtuali, più dei loro media, che pur di scrivere qualcosa propinano ai loro poveri lettori delle false verità. Come quella, ultima ma non l'ultima, del prospetto informativo della Banca Popolare di Vicenza che, secondo loro, sarebbe stato reso pubblico dalla Consob.

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L'Ad di Veneto Banca Carrus sulla fusione Bpm-Banco Popolare: "se dovessi firmare con loro lo farei subito"

Mercoledi 20 Aprile 2016 alle 10:05
ArticleImage La fusione fra Bpm e il Banco Popolare «sarà una storia di successo. Se dovessi firmare per aggregarmi a questi due signori, fra due anni, lo farei subito». La frase di Cristiano Carrus, amministratore delegato di Veneto Banca, pronunciata ieri a margine del consiglio dei bancari della Uil, riecheggia quella di Pierfrancesco Saviotti, collega del Banco, di un anno fa. Allora disse che il suo sogno proibito era una fusione con Popolare di Milano. (Leggi in rassegna stampa l'articolo completo)

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L'Ad di Veneto Banca Carrus sulla fusione Bpm-Banco Popolare: "se dovessi firmare con loro lo farei subito"

Mercoledi 20 Aprile 2016 alle 10:00
ArticleImage La fusione fra Bpm e il Banco Popolare «sarà una storia di successo. Se dovessi firmare per aggregarmi a questi due signori, fra due anni, lo farei subito». La frase di Cristiano Carrus, amministratore delegato di Veneto Banca, pronunciata ieri a margine del consiglio dei bancari della Uil, riecheggia quella di Pierfrancesco Saviotti, collega del Banco, di un anno fa. Allora disse che il suo sogno proibito era una fusione con Popolare di Milano. E se il sogno nel frattempo, pur con il «salasso» di un miliardo di aumento di capitale imposto dalla Bce, si è avverato, niente vieta a Carrus di riproporre la soluzione, esplorata in qualche modo lo scorso anno senza successo, in una versione potenziata dopo l’aumento di capitale e la quotazione di maggio di Montebelluna, e in attesa della fusione in autunno Banco-Bpm. Pur se Saviotti, nell’assemblea di bilancio di un mese fa, abbia escluso decisamente che le banche venete possano entrare nell’operazione.

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BPVi, Veneto Banca e Banco, un aumento di capitale da 3,763 miliardi per salvarle

Lunedi 11 Aprile 2016 alle 09:32
ArticleImage Grande ingorgo a Nordest. Entro l’estate le tre grandi (ex) popolari del Veneto dovranno raccogliere tra i loro soci-azionisti 3,763 miliardi di euro che risultano essenziali per la continuità stessa della loro attività. Banco Popolare e Veneto Banca si apprestano a chiedere un miliardo, la Popolare di Vicenza arriva a 1,763: quasi 4 miliardi di euro che andranno raccolti coinvolgendo per l’80 per cento azionisti che insistono sul medesimo territorio e che, in numerosi casi, si trovano ad aver investito in due delle tre banche protagoniste, talvolta in tre. (Leggi in rassegna stampa il resto dell'articolo)

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BPVi, Veneto Banca e Banco, un aumento di capitale da 3,763 miliardi per salvarle

Lunedi 11 Aprile 2016 alle 09:29
ArticleImage Grande ingorgo a Nordest. Entro l’estate le tre grandi (ex) popolari del Veneto dovranno raccogliere tra i loro soci-azionisti 3,763 miliardi di euro che risultano essenziali per la continuità stessa della loro attività. Banco Popolare e Veneto Banca si apprestano a chiedere un miliardo, la Popolare di Vicenza arriva a 1,763: quasi 4 miliardi di euro che andranno raccolti coinvolgendo per l’80 per cento azionisti che insistono sul medesimo territorio e che, in numerosi casi, si trovano ad aver investito in due delle tre banche protagoniste, talvolta in tre.

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BPVi, l'americana Fortress si ritira e lascia Unicredit sola a coprire l'aumento di capitale

Domenica 10 Aprile 2016 alle 12:35
ArticleImage Ora bisogna fare in fretta davvero. Sono le sei di un sabato abbastanza sonnecchioso quando l’Ansa spara la notizia che “l’ipotesi Fortress è tramontata”. Si parla dell’aumento di capitale di Popolare Vicenza ed è una pessima notizia tanto per l’istituto veneto quanto per Unicredit. Breve spiegazione: la Bce ha imposto a Pop Vicenza un aumento di capitale da 1,7 miliardi di euro per mettere a posto i suoi requisiti patrimoniali; la cosa avverrà contestualmente alla quotazione in Borsa imposta da un decreto del 2015. Unicredit è la banca garante: s’è impegnata ad acquistare il cosiddetto “inoptato”, cioè le azioni che nessuno vorrà comprare.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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