Categorie: Politica, Associazioni, Fatti, Economia&Aziende
Lunedi 22 Gennaio 2018 alle 21:50
La legge di bilancio 2018 ai commi 1106 e seguenti ha istituito il "
Fondo per le vittime dei reati finanziari". Dagli incontri tenuti nei giorni scorsi e dalle notizie apprese sui quotidiani sembrerebbe che tali condizioni di accesso al risarcimento siano stringenti da escludere la maggior parte dei risparmiatori compreso chi è stato costretto a transare. La nostra associazione come altre, da sempre attiva è costretta a tutta una serie di attività che portano via tempo e denaro. Purtroppo non avendo entrate o contributi siamo costretti a chiedere ai risparmiatori il loro intervento che in moltissimi casi non possono fare, subendo ulteriori sacrifici giunti ormai allo stremo nostro e loro.
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Categorie: Politica, Economia&Aziende
Domenica 7 Maggio 2017 alle 11:39
Il Parlamento ha fatto una legge per riordinare il settore delle
Banche di credito cooperativo vendendola come una cosa necessaria per il settore. Il mantra è che ci sono troppe banche in Italia e che quindi bisogna ridurne il numero, aumentandone le dimensioni. Cominciamo dicendo che negli USA le banche di piccole dimensioni (Community bank e Credit unions) sono molto più diffuse che in Italia e non mi pare che il sistema bancario americano soffra particolarmente. Aggiungiamo che è fin troppo semplice dimostrare che nel belpaese ci sono banche piccole che funzionano benissimo e banche grandi che vanno malissimo: tra le altre, Montepaschi, Popolare di Milano, la stessa Unicredit, non è che abbiano fatto faville in questi anni. La realtà è che con questa riforma si voleva accentrare tutto il potere a Roma (tanto per cambiare).
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Categorie: Banche
Venerdi 16 Dicembre 2016 alle 09:18
Il
Consiglio di Stato ha rimesso ieri alla
Consulta tutti i dubbi di legittimità sulle norme di trasformazione delle
banche popolari in Spa (Società per azioni), ampliando le critiche messe nero su bianco in una recente ordinanza che evidenziava il «nodo» relativo al diritto negato di recesso per i soci e al loro rimborso. Ieri nel mirino anche l’utilizzo - come «contenitore» della riforma» - del decreto legge «in relazione alla evidente carenza dei presupposti di necessità e urgenza». Se la
Corte Costituzionale accogliesse questo rilievo, l’intera norma sulle Popolari potrebbe essere travolta. Un’interpretazione che trova concorsi i legali che hanno assistito diversi soci, anche veneti, nel sollevare la questione.
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Categorie: Banche
Lunedi 31 Ottobre 2016 alle 09:34
Quanto peserebbe sui conti correnti italiani di famiglie e imprese il salvataggio delle banche, se fosse scaricato per intero sui clienti? Fra 40 e 100 euro per deposito. In particolare: 40 euro se si considerano i costi (noti) sostenuti dalle banche finora per il
Fondo di risoluzione (quello intervenuto per
CariChieti,
Banca Marche,
Etruria e
CariFerrara) e il
Fondo interbancario (usato per
CariCesena). E 100 euro se si aggiungono gli impegni presi nel Fondo Atlante, a sostegno della
Popolare di Vicenza e di
Veneto Banca.
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Categorie: Economia&Aziende
Giovedi 27 Ottobre 2016 alle 13:27
Se gli azionisti di
Banco Popolare e
Banca Popolare di Milano che non hanno concorso all'approvazione dell'operazione di fusione nelle rispettive assemblee possono ora esercitare il
diritto di recesso entro il 9 novembre, incassando per le azioni di Bpm il valore di liquidazione fissato a 0,4918 euro, mentre per quelle del Banco Popolare 3,156 euro, cifre calcolate «
facendo esclusivo riferimento alla media aritmetica dei prezzi di chiusura di Borsa delle azioni ordinarie nei sei mesi antecedenti il 13 settembre 2016», i soci della
Banca Popolare di Vicenza e della
Veneto Banca hanno visto fissare quel diritto (a 6,20 per
BPVi e 7,30 per l'ex popolare montebellunese) ma non hanno potuto esercitarlo ritrovandosi "discriminati" e, subito dopo, con azioni da 10 centesimi in mano.
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Categorie: Banche
Venerdi 21 Ottobre 2016 alle 09:38
Dopo i 350 milioni di bond subordinati targati Banca Etruria, Banca delle Marche, CariChieti e CariFerrara finiti polverizzati nelle mani dei risparmiatori, ora altri 100 milioni di quel salvataggio così salato e discusso stanno per essere scaricati sulle spalle di 4,5 milioni di correntisti. In questi mesi, infatti, scattano i rincari dei costi di tenuta dei conti correnti presso il Banco Popolare, Ubi e Unicredit, giustificati con i contributi versati da tutte le banche al Sistema di garanzia dei depositi (che garantisce i conti fino a 100 mila euro) e al Fondo nazionale di risoluzione. PER questi tre istituti un tale aggravio di costi costituisce un «giustificato motivo per un aumento» dei canoni mensili o annuali di tenuta dei conti correnti. I maggiori costi sono stati comunicati, come prevede la legge, da Banco Popolare, Ubi e Unicredit alla propria clientela attraverso lettere allegate o comprese negli estratti conto.
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Domenica 31 Luglio 2016 alle 10:54
Banco Popolare tra i leader in Italia «Fusione con Bpm? Sono fiducioso»Â
di Alessandro Graziani, da Il Sole 24 Ore
Presidente Carlo Fratta Pasini, c'era grande attesa sull'esito degli stress test 2016, come ne esce secondo lei il sistema bancario italiano?
Nel complesso bene, se pensiamo che il modello di business delle banche italiane è particolarmente legato all'economia reale e che l'Italia ha subito la diminuzione del Pil più accentuata e duratura di quasi tutti i Paesi della Ue.
Il suo Banco Popolare, con un Cet 1 del 9,05% nello scenario avverso, è stato per molti la sorpresa positiva tra le banche italiane. Anche per lei?
No. In questi anni, sotto la guida del consigliere delegato Pier Francesco Saviotti, abbiamo lavorato moltissimo sul de-risking del Banco privilegiando sistematicamente i profili di solidità e resilienza della banca, anche a costo di limitarne temporaneamente la redditività .
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Sabato 9 Luglio 2016 alle 10:40
Npl, banche venete fra le più sofferenti «Atlante 2 per smaltire la spazzatura»di Gianni Favero, da Il Corriere del VenetoDelle cinque banche italiane maggiormente esposte al problema dei crediti in sofferenza, tre sono venete. Secondo la classifica stilata da
Forex Info sui cosiddetti
Npl (
Non performing loans),
Banca Popolare di Vicenza,
Veneto Banca e
Banco Popolare seguono infatti a ruota il Monte dei Paschi di Siena, finito in queste ore al centro dell'agenda economica e politica nazionale.
I crediti deteriorati sono soldi che negli anni gli istituti hanno prestato e che non sono tornati indietro, con possibilità di recupero nel complesso non più che frazionali. È il male dentro la pancia delle banche, costrette a ricapitalizzare per poter continuare a fare il loro mestiere, in pratica a cercare altrove tutto quel denaro venuto meno. È un passo toccato sia alla Banca Popolare di Vicenza e a Veneto Banca, alla fine diventate di proprietà del Fondo Atlante, sia al Banco Popolare, diretto al matrimonio con Bpm.
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Categorie: Banche
Mercoledi 15 Giugno 2016 alle 09:14
Veneto Banca, l'aumento di capitale per ora non raccoglie più di un milione di euro. Mentre gli ispettori Consob tornano in banca, per sorvegliare da vicino il collocamento ai risparmiatori delle azioni dell'aumento di capitale, e l'assemblea per decidere dell'azione di responsabilità slitta a settembre. Resta alta l'attenzione intorno alla ricapitalizzazione da un miliardo di euro di Veneto Banca, partito da una settimana in una situazione in cui lo spettro della Brexit, ovvero dell'uscita della Gran Bretagna dall'Ue che potrebbe uscire dal referendum del 23 giugno, sta rendendo sempre più proibitive le condizioni di contesto. Lo si vede, su un piano parallelo, nella situazione ben più favorevole del Banco popolare, che nelle stesse date di Veneto Banca deve trovare un altro miliardo per procedere nella fusione con Bpm. Le indiscrezioni danno per raccolto già il 20% del totale, con una buona risposta allo sportello nel collocamento in opzione ai soci.
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Martedi 14 Giugno 2016 alle 12:32
Borsa: Europa giù, Milano -0,38%. Vendute a Piazza Affari Yoox, Anima, recupera Unicredit
Le borse europee viaggiano in calo, nuovamente per i timori sulla Brexit e nell'incertezza dell'annuncio domani sera delle decisioni della Fed. Solo Milano ha sondato il rimbalzo, ma si è subito riportata sotto la parità e cede ora lo 0,38%. Londra cede lo 0,8%, mentre Parigi e Francoforte lasciano lo 0,9%. La ricerca di investimenti certi ha spinto per la prima volta in negativo i rendimenti del bund decennale.
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