UILCA, coordinamento Gruppo Banca Popolare di Vicenza
"Un accordo che non basta a risolvere i problemi della Banca Popolare di Vicenza ma che è un segnale di ripresa nelle relazioni industriali dopo mesi di assordante silenzio e che offre la possibilità di uscita ai colleghi più anziani volontariamente e senza ripercussioni traumatiche sulla tenuta della occupazione in azienda e senza gravare sulle economie dei dipendenti". Il segretario nazionale Uilca Paola Minzon commenta così l'accordo sottoscritto quest'oggi tra azienda e organizzazioni sindacali relativo ad un fondo esuberi per 300 dipendenti in Bpvi.
Nella completa assenza degli amministratori locali, un tempo così solerti e sgomitanti per accomodarsi nelle prime file della Sala Palladio della (fu) Fiera di Vicenza, si è svolta il 13/12 l'assemblea dei soci di BPVi che doveva deliberare in merito all’azione di responsabilità verso i precedenti amministratori. I molti interventi dei soci (oltre 40) che  sembrano ormai diventati una costante di queste assemblee, denotano una presa di coscienza e di coraggio, che non può che farci piacere.
L'avvocato Renato Bertelle, notissimo a Malo dove ha costruito la sua ricca carriera professionale che, sia pur scalfita, patrimonialmente, dalle azioni che aveva anche lui della Banca Popolare di Vicenza, poteva consentirgli una serena e agiata vecchiaia lasciando magari spazio a qualche giovane legale, tipo il figlio, si è invece invischiato in una storia triste e trista, che non lo fa uno di voi, cioè dei risparmiatori/azionisti traditi dalla BPVi di Gianni Zonin & c., ma lo vede protagonista di un continuo cambio di abito tra la toga istituzionale da avvocato ancora a caccia di clienti, fra i soci della fu Popolare, e la mantella rivoluzionaria del difensore degli oppressi che raccoglie in una cosiddetta e pomposa "Associazione nazionale degli Azionisti della BPVi" di cui si fa nominare Presidente, lui che fa l'avvocato di alcuni di quei truffati, poveri sì ma tipicamente più di lui.
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Perquisizioni a tappeto nelle tre sedi principali della Banca popolare di Bari: la direzione generale di corso Cavour e gli uffici amministrativi di via Cairoli, e di piazza Massari. Gli accessi sono stati effettuati dagli uomini del Nucleo barese di polizia tributaria, insieme ai colleghi del Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza, su richiesta del procuratore Giuseppe Volpe e dei sostituti Federico Perrone Capano e Lidia Giorgio della Dda. Il fatto che a indagare sia la direzione distrettuale antimafia non è tuttavia da mettere in relazione con l’attività della banca ma con la presenza, sullo sfondo delle indagini, di fatti connessi.
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Il Consiglio di Stato ha rimesso ieri alla Consulta tutti i dubbi di legittimità sulle norme di trasformazione delle banche popolari in Spa (Società per azioni), ampliando le critiche messe nero su bianco in una recente ordinanza che evidenziava il «nodo» relativo al diritto negato di recesso per i soci e al loro rimborso. Ieri nel mirino anche l’utilizzo - come «contenitore» della riforma» - del decreto legge «in relazione alla evidente carenza dei presupposti di necessità e urgenza». Se la Corte Costituzionale accogliesse questo rilievo, l’intera norma sulle Popolari potrebbe essere travolta. Un’interpretazione che trova concorsi i legali che hanno assistito diversi soci, anche veneti, nel sollevare la questione.
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«TG2: il cemento cancella Vicenza dai gioielli dell'Unesco. Giovanna Dalla Pozza accusa, Achille Variati si autoassolve, così titolavamo il 10 luglio scorso una delle mille denunce anche sui media nazionali degli obbrobri che deturpano Vicenza a Borgo Berga, pensati sotto l'amministrazione di Enrico Hüllweck e avanzati con quella di Achille Variati, che per sè trova sempre giustificazioni e anche in questo caso si autoassolve. E se Hüllweck si defila e il Variati si autoassolve, agitando fiabesche e ipocrite bacchette magiche per "cancellare" il mostro edilizio targato Maltauro che sta portando l'Unesco a cancellare la città del Palladio dalla città suo Patrimonio, a spalleggiarli ci sono Antonio Bortoli, direttore generale del Comune di Vicenza, l'ex capo dipartimento del Territorio, Lorella Bressanello (moglie dell'ex sindaco Enrico Hüllweck) e l'ex dirigente dell'Urbanistica di Palazzo Trissino, Franco Zanella, che si sono tutti avvalsi della facoltà di non rispondere.
Il Consiglio di Stato ha trasmesso alla Corte Costituzionale l'ordinanza con cui solleva dubbio di legittimità sulle norme per la trasformazione in spa delle banche popolari contenute nel decreto legge del marzo 2015. Alla Consulta viene sottoposto non solo il 'nodo' relativo al diritto di recesso per i soci e al loro rimborso, già oggetto dell'ordinanza del Consiglio di Stato del 2 dicembre, ma anche quello che riguarda l'utilizzo del decreto legge. La Consulta dovrà verificare se c'erano i presupposti di necessità e urgenza per agire per decreto.
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Quaestio Sgr, la società di gestione che, attraverso il Fondo Atlante, è proprietaria delle due ex Popolari del Veneto, ha convocato l’assemblea degli azionisti. Il passaggio è cruciale per tutti i piccoli soci di Bpvi e Veneto Banca, che hanno visto dilapidati i lori risparmi nello sprofondo delle azioni dei due istituti di credito, ridotte al valore nominale di 10 centesimi: dalla decisione che assumerà Quaestio, infatti, dipende tutta l’operatività dell’offerta di conciliazione, fondamentale per tentare di fare pace con una massa di persone arrabbiata e disillusa, come ha ampiamente dimostrato il clima di tensione che si respirava martedì in Fiera a Vicenza, durante l’assemblea di Bpvi incentrata sull’approvazione dell’azione di responsabilità contro i vecchi amministratori e dirigenti.
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In commissione sviluppo economico del Comune di Vicenza, dopo le molte udienze sul dramma della crisi Banca Popolare di Vicenza, è stata "ospitata" Banca Popolare Etica, per approfondire (clicca qui per saperne di più) un altro modo di fare finanza che si sta espandendo anche a Vicenza. Sono stati invitati Paolo Ferraresi, responsabile area nordest, affiancato dal direttore della filiale di Vicenza Francesco Tretti, dal coordinatore del Git di Vicenza Nicola Stocchiero e da Marco Bianchi, primo vicentino a entrare nel cda nazionale di Banca Etica che ha illustrato con l'aiuto delle slide una presentazione della finanza etica e di una banca che “dice chiaramente dove finiscono i soldi dei risparmiatori†ha spiegato.
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