Politica per futuro sostenibile, Nessuno escluso
Mercoledi 15 Settembre 2010 alle 23:59Assemblea Assindustria:Zaia,Vendola e Marcegaglia Presentato rapporto Demos da Diamanti e Zuccato
Domenica 13 Giugno 2010 alle 12:11Lunedì 14 giugno si terrà l'assemblea generale di Confindustria Vicenza. Con il titolo "Crescere con le nostre forze", l'assemblea affronterà il tema del federalismo fiscale e delle nuove opportunità per lo sviluppo del territorio. L'assemblea si terrà al Salone dei Congressi della Fiera di Vicenza e avrà una parte privata riservata alle aziende associate (ore 15) e una parte pubblica che inizierà alle 17.
Continua a leggereLettera aperta a Gervasutti: i responsabili della crisi
Lunedi 3 Maggio 2010 alle 16:41Giorgio Langella, segr. prov. PdCI, Federazione della sinistra - Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta al direttore de Il Giornale di Vicenza, Ario Gervasutti
Egregio direttore,
ho letto (scrive Langella ieri) con la dovuta attenzione l'editoriale "Lo sciopero, il 1° maggio e il lavoro che non c'è" da Lei firmato e pubblicato ieri (1° maggio, n.d.r.) nella prima pagina del Giornale di Vicenza. Ebbene, dissento.Â
Continua a leggereGervasutti il pragmatico (di destra), VicenzaPiù 190
Sabato 1 Maggio 2010 alle 06:00VicenzaPiù n. 190 è in edicola da oggi, sabato 1° maggio
Vi anticipiamo l'intervista al neo-direttore del Giornale di Vicenza.
La lezione di Montanelli ("né pregiudizio né animosità "), i poteri in città , lo scandalo concia.
Favorevole alla base Usa, su Pdl e Pd è netto: "inconsistenti"
E' finito il tempo delle omelie in prima pagina: ora direttore del Giornale di Vicenza è Ario Gervasutti, il pragmatico. Figlio d'arte (suo padre sedette sulla sua attuale poltrona nei primi anni '80), non pare proprio il tipo di giornalista che disserta, sbrodola o ama la polemica.
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Gervasutti il pragmatico,su VicenzaPiù 190
Sabato 1 Maggio 2010 alle 00:18VicenzaPiù n. 190 è in edicola da oggi, sabato 1° maggio.
Vi anticipiamo l'intervista di Alessio Mannino al neo-direttore del Giornale di Vicenza.
Gervasutti il pragmatico (di destra)
La lezione di Montanelli ("né pregiudizio né animosità "), i poteri in città , lo scandalo concia.
Favorevole alla base Usa, su Pdl e Pd è netto: "inconsistenti"
E' finito il tempo delle omelie in prima pagina: ora direttore del Giornale di Vicenza è Ario Gervasutti, il pragmatico. Figlio d'arte (suo padre sedette sulla sua attuale poltrona nei primi anni '80), non pare proprio il tipo di giornalista che disserta, sbrodola o ama la polemica.
Continua a leggereMafia: Violante,Impastato,don Merola oggi a Vicenza
Venerdi 23 Aprile 2010 alle 01:35Giovani Democratici - Venerdì 23 aprile alle 20.45 nel Salone d'Onore del Palazzo delle Opere Sociali in Piazza Duomo a Vicenza, si terrà una importante iniziativa dei Giovani Democratici e della Rete degli Studenti della provincia di Vicenza sul tema dell'antimafia, dal titolo "Le Mafie esistono (anche al Nord)".
Dopo l'introduzione del segretario provinciale dei Giovani Democratici Giacomo Possamai, interverrà per un saluto il Sindaco della città Achille Variati.
Vota il Presepio: premiati ieri i vincitori
Venerdi 12 Marzo 2010 alle 01:40
Ormai è un appuntamento tradizionale: all'approssimarsi della Pasqua Villa Cordellina Lombardi di Montecchio Maggiore ha ospitato ieri mattina la cerimonia di premiazione del concorso "Vota il Presepio", organizzato dall'Assessorato alla Cultura della Provincia di Vicenza in collaborazione con Tva Vicenza e Il Giornale di Vicenza.
Non un caso, ma la volontà di creare un filo diretto tra i due momenti più importanti della fede cattolica.
Così è stato anche ieri mattina, quando sono stati svelati i vincitori di un concorso che ha avuto come protagonisti 60 presepi e circa 25mila vicentini che li hanno votati.
"Segno - commenta l'Assessore Provinciale alla Cultura Martino Bonotto - che il presepio è ancora il simbolo per eccellenza del Natale, a cui siamo legati non solo per tradizione, ma anche perché fa parte della nostra cultura. I tanti vicentini che hanno aderito al concorso dimostrano anche che è ora di smetterla con le polemiche sui simboli religiosi, perché, a prescindere da ciò che ognuno significa, devono essere interpretati come vessilli di pace e di tolleranza per tutti."
Tre le categorie in concorso: scuole, parrocchie e privati.
E tre anche le modalità di espressione del voto: tagliando che quotidianamente, da metà dicembre a metà gennaio, è apparso sul Giornale di Vicenza, e-mail al sito internet di Tva Vicenza e sms su un numero di cellulare gestito dall'emittente televisiva. Privilegiata rimane la carta, tanto che ben 15.633 voti sono pervenuti attraverso il tagliando, mentre 2.710 sono stati gli sms e 5.987 le e-mail.
Tanti i presepi segnalati, classici e tradizionali, poveri e riccamente addobbati, presepi viventi, rappresentazioni sacre, interpretazioni talvolta autentiche, altre volte più originali della natività come la ideò San Francesco d'Assisi nel lontano 1223.
Per mano dell'Assessore Provinciale Martino Bonotto, del direttore del Giornale di Vicenza Ario Gervasutti e dell'amministratore delegato di Tva Vicenza Claudio Cegalin, la Provincia ha consegnato 1000 euro ai primi classificati delle tre categorie in concorso, 700 euro ai secondi e 500 euro ai terzi.
L'emittente televisiva Tva Vicenza ha invece messo in palio tre premi di 200, 300 e 500 euro, mentre dal Giornale di Vicenza sono arrivati abbonamenti al giornale e libri.
Inoltre, in collaborazione con Ferrovie e Tramvie Vicentine, agli istituti scolastici che hanno allestito i migliori presepi è stato messo a disposizione un pullman per effettuare nei prossimi mesi una gita scolastica in una località del Veneto o delle regioni limitrofe per visitare un museo o una mostra permanente sui presepi.
Questi i vincitori:
a- sezione scuole
1° classificato con 2.464 preferenze: Scuola d'Infanzia "Mons. Zanellato" di Costozza di Longare
2° classificato con 2.130 preferenze: Scuola d'Infanzia "Ida Tonelli" di Sandrigo
3° classificato con 1.581 preferenze: Scuola primaria "Paolo Lioy" di Vicenza
b- sezione parrocchie
1° classificato con 597 preferenze: Parrocchia di San Paolo di Alte di Montecchio Maggiore
2° classificato con 413 preferenze: Parrocchia Sant'Andrea di Vicenza
3° classificato con 74 preferenze: Parrocchia di San Giovanni Battista di Enna di Torrebelvicino
c- sezione privati
1° classificato con 2.891 preferenze: Alberto Tomasi di Creazzo
2° classificato con 961 preferenze: Luca Cazzola di Maddalene - Vicenza
3° classificato con 652 preferenze: Luigi Lucatelli di Torri di Quartesolo
Un riconoscimento particolare è da rendere alle parrocchie Cuore Immacolato di Maria e Santa Maria Ausiliatrice, entrambe di Vicenza, entrambe sul podio dei vincitori ma escluse dal premio, come da regolamento, per averlo già ricevuto nelle edizioni passate del concorso.
I voti arrivati via mail o sms all'emittente Tva Vicenza hanno invece decretato i seguenti vincitori:
- 1° classificato con 1.894 preferenze: Scuola dell'Infanzia Malfermoni di Vicenza
- 2° classificato con 1.576 preferenze: Parrocchia di San Marco in Muzzolon di Cornedo
- 3° classificato con 1.492 preferenze: Scuola primaria "Manzoni" di Valdagno
Stop ad azzeccagarbugli, problemi sono reali
Martedi 9 Marzo 2010 alle 18:06Roberto Ciambetti  Â
Ciambetti: "Basta con gli Azzeccagarbugli! Pensiamo ai problemi reali dei cittadini"
Con probabilità il nomignolo Azzeccagarbugli deriva dal lombardo zaccagarbùj, cioè attaccabrighe, quasi a voler segnare il sottile confine, solo in apparenza contraddittorio, segnato dalla legge: da una parte essa tutela i diritti dei cittadini e sancisce obblighi o doveri ai quali tutti devono attenersi; dall'altra può offrire il destro ad atteggiamenti aggressivi di chi, appellandosi alla norma, forza o esaspera situazioni. Contrapposizione ben nota se già Terenzio spiega in una sua nota commedia come "Ius summum saepe summa est malitia", affermazione che oggi ritorna alla mente davanti alle polemiche sulla presentazione delle liste in Lazio e i ricorsi presentati da Emilia e Toscana contro il noto decreto interpretativo che il governo ha varato venerdì scorso e che, come ha notato Roberto Maroni, non può sostituirsi al pronunciamento del Tar.
Non sarò tra coloro che prendono la parola sull'intricatissimo caso laziale: il commento di Umberto Bossi, "dilettanti allo sbaraglio", basta e avanza.
Tuttavia devo sottolineare con forza come le prime pagine di (quasi) tutti i giornali diano l'idea che l'attenzione del Paese sia tutta presa tra la lista Polverini e gli Oscar; in queste ore, in questi giornali, il veneto è Mauro Marin, castellano al pari di Giorgione ma con ben diversa notorietà rispetto al grandissimo pittore di Castelfranco. Noi, che viviamo in Veneto abbiamo una percezione diversa della realtà e del ruolo che deve avere la nuova politica nella Regione che verrà .
La politica non dovrà essere la litigiosità di partiti che sembrano ancor oggi, per rimanere in territorio manzoniano, i polli di Renzo, quelle bestiole "le quali intanto s'ingegnavano a beccarsi l'una con l'altra, come accade troppo sovente tra compagni di sventura".
Buona parte dell'Italia, decisamente unita in questo, ha ben altro a cui pensare che a quelli che sembrano sempre più battibecchi da pollaio: le rate che scadono, le bollette, il posto di lavoro, la fabbrica che chiude, la banca che esige il rientro immediato del credito concesso, la concorrenza spietata e sleale di quei concorrenti che se ne infischiano di diritti umani, di infanzia violata, di tutela dell'ambiente e così, privi di ogni costo sociale, immettono nel mercato merce e prodotti d'ogni genere, comprese derrate alimentari sulle cui caratteristiche igienico-sanitarie è talvolta lecito dubitare...
Alberto Orioli, nel Sole24Ore di martedì 9 marzo, ha colto tutta la drammaticità del contrasto tra l'Italia reale e quella della politica, non diversamente da Ario Gervasutti che domenica scorsa nel suo editoriale nel Giornale di Vicenza non ha lesinato critiche a destra come a sinistra.
E' vero purtroppo: c'è una Italia fondata sui cavilli. C'è anche una Italia fondata sul lavoro, come dice la Costituzione, che crede nei valori del lavoro e che lotta per difendere il lavoro e che muore, magari, come accade a troppi operai, come capita anche a quei piccoli imprenditori che in Veneto non reggono alla vergogna del non riuscire a pagare stipendi e creditori.
Ecco allora che, da piccolo politico di provincia figlio del mondo del lavoro, dico che dobbiamo dare a questo Veneto del lavoro una nuova possibilità . Non un nuovo cavillo cui appigliarsi ma scelte vere quanto coraggiose.
La nuova politica deve nascere da qui, da una nuova generazione che, da destra come da sinistra, vuol farla finita con gli azzeccagarbugli; dobbiamo ripartire da una nuova generazione che ha capito che i tempi sono cambiati, che la grande crisi economica di questi anni ha trascinato via con sé lo yuppismo e il consumismo sfrenato.
Per questo c'è bisogno di un cambio di rotta, di una svolta epocale.
A destra come a sinistra: o cambia la politica o i nuovi scenari, i nuovi attori e protagonisti della globalizzazione ci travolgeranno cambiandoci forse per sempre.
Roberto Ciambetti
Presidente Gruppo consiliare Lega Nord Veneto
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Gervasutti:Il male minore non salva nessuno
Domenica 7 Marzo 2010 alle 13:07
Riportiamo da Il Giornale di Vicenza di oggi l'editoriale del direttore Ario Gervasutti sulla farsa delle liste elettorali
di Ario Gervasutti
La farsa delle liste elettorali è la miglior fotografia possibile della situazione in cui si trova questo Paese. Una piccola vicenda che può rappresentare uno spartiacque, un bivio verso percorsi fino a ieri non immaginabili. E dopo le elezioni, a prescindere dal risultato, nulla sarà come prima.
La maggioranza vede svelati i suoi limiti e le sue magagne. Con un partito - il Pdl - che gode della stragrande maggioranza dei consensi dei cittadini, ma è percorso da guerre tra bande che ritengono di vedere il viale del tramonto per il "padre-fondatore" Berlusconi più vicino di quanto in realtà sia. La resa dei conti non avverrà solo tra il Cavaliere e Fini, ma coinvolgerà l'intera struttura del partito autore del ridicolo pasticcio delle liste. La responsabilità del Pdl non sta tanto nell'incapacità organizzativa di seguire le pur complicate prescrizioni di legge nella presentazione di un simbolo elettorale: questo, al limite, è affar loro. La colpa vera sta nel fatto di avere diffuso tra gli italiani la sensazione che "una soluzione si trova sempre".
È vero, siamo il Paese dell'improvvisazione: ma nulla è più grave di uno Stato che applica le regole a spanne. Perché perde l'autorità di imporre ai cittadini il rispetto rigoroso di qualsiasi regola. Se pagherò in ritardo il bollo dell'auto, pretenderò di non pagare la mora; se viaggerò a 135 all'ora in autostrada, pretenderò di non pagare la multa. E il fatto che lavoro 12 ore al giorno e non ho il tempo di fare la coda all'Aci, o il fatto che l'autostrada è deserta, saranno giustificazioni senz'altro più plausibili di quella del politico romano che ha depositato le liste fuori tempo massimo: «C'avevo fame, so annato a famme un panino». Ma la pessima qualità della fotografia italiana è aggravata dal fatto che dall'altra parte non c'è di meglio. Anzi Sorvolando per carità di Patria sul senso di responsabilità di chi come Di Pietro «chiama alle armi gli italiani» evocando scenari da golpe, è dal Pd che ci si attenderebbe un'azione adeguata. Invece gli appelli di Napolitano per una soluzione politica condivisa sono stati ignorati pur di lucrare un po' di consenso elettorale. Consapevole del fatto che ogni giorno trascorso a bagnomaria ha fatto perdere al centrodestra quasi mezzo punto percentuale di voti, il Pd è stato solo in grado di dire che «le elezioni senza Pdl sarebbero falsate, ma non vogliamo decreti-sanatoria». E la soluzione? Silenzio: meglio solleticare la piazza e impedire che alcuni milioni di persone possano votare il proprio partito.
Silenzio anche sul fatto che le inflessibili Corti d'Appello chiamate a vidimare le liste elettorali in Lombardia hanno, per esempio, bocciato l'autenticazione di una firma del Pdl perché il luogo indicato non era scritto per esteso (Mariano C.se al posto di Mariano Comense) ma hanno chiuso entrambi gli occhi di fronte all'indicazione posta a fianco di una lista del Pd decisamente più vaga (C.M. al posto di Cassano Magnago). Una bella gara tra chi è più scombinato: il centrodestra, il centrosinistra, la magistratura.
E la Lega? In silenzio (compiaciuto) anch'essa fino a quando i problemi erano nel Lazio; pronta a minacciare il ritiro dal voto quando invece il centrosinistra infila (senza che i giudici trovino da eccepire) nella scheda del Piemonte una lista civetta "Cota/PdL" che sta per tale "Nadia Cota e il Patto dei Liberali" di palese disturbo verso il candidato leghista Roberto Cota. Al solito, due pesi e due misure; e ognun per sé, Dio per tutti.
Sia chiaro: il diritto dei cittadini a scegliere il rappresentante politico che più gli aggrada è prioritario rispetto a tutto. E una tornata elettorale senza Pdl nel Lazio o in Lombardia sarebbe stata ridicola oltre che lesiva della democrazia. E forse ha ragione Gianfranco Fini a dire che il decreto-sanatoria è stato «il male minore». Ma resta un male. E da questo male, non si salva nessuno.
Ario Gervasutti (Il Giornale di Vicenza, 7 marzo 2010)
Continua a leggereDomani il convegno "Creare il futuro"
Venerdi 5 Marzo 2010 alle 14:12La PiccionaiaÂ
CONVEGNO: CREARE IL FUTURO
PERCORSO A TAPPE PER UN FUTURO POSSIBILE
PROGRAMMA
Presentazione e saluti istituzionali
Ario Gervasutti - Dir. Il giornale di Vicenza
Francesca Lazzari - Ass.re alla Cultura
Alessandra Moretti - Ass.re all'Istruzione e alle politiche giovanili
Pierluigi Cecchin - Presidente La piccionaia - I Carrara
Rappresentante del Ministero delle Politiche Agricole
Rappresentante della Regione
1° conversazione COLTIVARE L'INFANZIA
Andrea Marella - associazione Equistiamo/Gusti Berici
Maria Loretta Giraldo - scrittrice
Paola Rossi - Presentazione degli elaborati prodotti dagli alunni delle classi partecipanti al progetto
2° conversazione EFFETTO FARFALLA
Vittorio Bo direttore del Festival della Scienza di Genova
Silvye Coyaud giornalista, divulgatrice scientifica, scrittrice
17.30 Pausa caffè
18.30 ANTEPRIMA NAZIONALE dello spettacolo
LA DANZA DELLE API
Ci vuole un fiore
drammaturgia Carlo Presotto Titino Carrara Paola Rossi
regia Carlo Presotto e Titino Carrara
assistente alla regia Giorgia Antonelli
scene Mauro Zocchetta
con Carlo Presotto, Matteo Balbo
Una produzione de La Piccionaia - I Carrara Teatro Stabile di Innovazione
6.50 euro (intero)
4 euro (ridotto ragazzi)
L'ingresso è sempre gratuito per gli insegnanti (su prenotazione).