Da quando ieri, sia pure tardivamente, il tribunale di Vicenza ha messo fine alle tragiche pagliacciate intorno alle proprietà del Vicenza Calcio, ognuna peggiore delle precedenti, sancendone il fallimento con la possibilità , però, dell'esercizio provvisorio, se da un alto si ricomincia a parlare di calcio giocato, dall'altro il curatore Nerio De Bortoli dovrà cercare i tre milioni circa che da una prima sua analisi servibbero da qui a fine stagione. Ma De Bortoli avrà anche il compito di traghettare verso il futuro la storia del Vicenza Calcio, liberato dai suoi debiti e col "marchio" da valorizzare e cedere a un vero compratore (ogni allusione al titolare di caffè Vero fa solo piangere).
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Dopo anni di warning sulla Banca Popolare di Vicenza, meno numerosi ma costanti e addirittura iniziati prima su questo mezzo indipendente sono stati quelli sul club del Vicenza Calcio, inquinato dal duo Sergio Cassingena - Danilo Preto, capaci di incrinare Lane e supermercati Sisa, utilizzato per ragioni che loro sanno da finanzieri Pastorelli (che elargiscono, bontà loro, un premio com...ples...ssivo.. da 1.500 euro per un pareggio in serie C!) e da un presidente poco Franco, alias Franchetto (che però vuole indietro ogni suo Marco come da carte firmate con la Boreas e che liquida le sue società perchè... ora questo lo sa la GdF).
Ieri, accennando al tracollo annunciato da anni del Vicenza Calcio dell'era di Sergio Cassingena e Danilo Preto proseguita poi, dopo mille finti tentativi di improbabili e salvifiche cessioni, con Alfredo Pastorelli e Marco Franchetto e ora con Fabio Sanfilippo che ha bruciato sul traguardo, oltre che il Lane, anche la Boreas lussemburgese (ma forse anche no), Achille Variati parlava di "vergogna" per la città : «Io mi vergogno. Telenovela indigeribile. Fango sulla nostra storia». Volevamo rispondergli subito che delle tre affermazioni solo la prima trovava la nostra piena condivisione se riferita a lui. Â
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Il 12 dicembre scorso, giorno di apertura dell'udienza preliminare contro Gianni Zonin & c. per il crac della Banca Popolare di Vicenza, Il Fatto Quotidiano aprina in prima per poi dedicare una intera pagina all'interno a una lucida analisi dell'accademico di Ca' Foscari Filippomaria Pontani, che, riconoscendo tra l'altro il lavoro fatto e le intimidazioni subite da chi vi scrive, direttore di VicenzaPiù, descriveva Vicenza sotto il titolo "Città col buco intorno: anatomia di un crac. La peste di Vicenza". E nei germi della peste di Vicenza di quest'ultimo ventennio il prof. Pontani elencava non solo la BPVi ma anche la base militare Usa Dal Molin, "l'alluvione del 2010 che ha mostrato la fragilità di un territorio violentato dal cemento", "lo scandalo del grande complesso edilizio di Borgo Berga", "l'arresto del potente costruttore Maltauro per le tangenti Expo (2014)"...
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Oggi vi propongo in premessa la nota sul presente, squallido, e sul futuro, che si immagina tragico, de Lane a firma di Luca Ancetti, il direttore del Giornale di Vicenza, che conosco per sincero tifoso del Vicenza Calcio e grande amico di Pieraldo Dalle Carbonare, l'ultimo vero presidente biancorosso, che ho conosciuto grazie a lui e della cui amicizia mi sento onorato. Non si può non condividere quello che scrive Luca Ancetti soprattutto alla luce delle due "amichevoli" lettere che si scambiano Alfredo Pastorelli e Marco Franchetto sullo stesso giornale e che pure vi proponiamo a seguire. Una sola "premilla" (l'opposto della "postilla" che mi piacerà scrivere se ci sarà un futuro credibile del calcio biancorosso) me la permetto da ex presidente della squadra di serie A di volley femminile di Vicenza, "deposto" per luride lotte locali contro questo giornale.
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In questo momento il Lane ha bisogno di tutto l'aiuto possibile, ma che anche Nina Moric si spendesse per il Vicenza Calcio non se lo aspettava nessuno. La modella-cantante-ex compagna di Fabrizio Corona e, ultimamente testimonial di casa Pound, ha indossato la maglia biancorossa lo scorso sei giugno. Complice la trovata di alcuni tifosi che dopo essersi fatti fotografare con Nina hanno inviato lo scatto ai canali social ufficiali della società di via Schio. "I biancorossi possono contare su una nuova tifosa" si legge infatti sulla pagina Facebook del Vicenza calcio. Una distrazione come tante per i cuori biancorossi alle prese con ben altri problemi. Ieri negli uffici del Menti si sono incontrati i soci di Vi.Fin. L'atteso Cda non ha dato i frutti sperati e si è di fatto concluso con un nulla di fatto. Â
Boreas Capital è stata chiara: le spese della stagione 2016-2017 non possono entrare negli accordi per la compravendita del Vicenza Calcio. Non si tratta prettamente di una questione economica, la società arabo-lusseburghese sembra avere, secondo le fonti societarie del club di Via Schio non sempre cristalline, la solidità necessaria per assorbire anche i pesanti debiti accumulati negli anni in via Schio, ma di una questione prima di tutto di merito: in negozio non si compra un giocattolo rotto a prezzo pieno. Una posizione nota da tempo, fin dalle prime fasi della trattativa, al consiglio di amministrazione di Vi.Fin che ha sempre trovato nell'A.d di Boreas Francesco Pioppi un interlocutore chiarissimo. Altrettanto non si può dire dei vertici biancorossi. Dopo il passo indietro di Alfredo Pastorelli è tornato ad essere, per la terza volta, il presidente del club Gian Luigi Polato. Il passaggio di consegne, però, non cambia la sostanza: in Vi. Fin, non sanno ancora cosa fare.
"Fold" per dirla con i termini del poker. Con una mossa ad effetto Alfredo Pastorelli si è chiamato fuori dalle sorti del Vicenza calcio. Lo ha fatto affidando ad un comunicato ufficiale le sue dimissioni da tutte le cariche che ricopriva nella società di via Schio, compresa quella di presidente. Un cambio di marcia repentino, quasi un'inversione a "U" almeno rispetto al comunicato, apparso sul sito del Vicenza, di 13 giorni fa in cui sosteneva di essere l'unica garanzia per il futuro del Lane. La discrepanza è stata sottolineata da molti giornali locali: le dimissioni, che dovranno essere vagliate e accettate dal cda, sembrano un messaggio neanche tanto nascosto ai soci di Vi.Fin, la società che controlla il Vicenza. Servono soldi (circa 3 milioni) e servono in fretta. Da via Schio, al momento non si registrano reazioni e tutto tace, ma qualcosa bolle in pentola. Pastorelli potrebbe aver lasciato, sbattendo la porta, in vista di una non tanto clamorosa cessione.
"La Merkel vuol comprarsi il Veneto" titola, allarmante, Libero. L'articolo di Nino Sunseri si riferisce all'operazione di salvataggio di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca e alle trattative con la UE, trattative che secondo il giornalista sarebbero pilotate dall'alto: "C'è Berlino dietro lo stop al salvataggio delle popolari del Nord Est Col default i due istituti dovrebbero richiamare subito 30 miliardi di soldi prestati, provocando fallimenti a catena". L'analisi richiama alcune indiscrezioni pubblicate da Business Insider (gruppo Espresso), " Secondo questa ricostruzione l'obiettivo sarebbe la conquista, a poco prezzo, del ricco tessuto industriale della regione. La replica, in misura esponenziale, del copione già visto con gli aeroporti e i telefoni in Grecia." Uno scenario da brividi che risuona anche nelle parole, registrate da Il Gazzettino, del sottosegretario all'economia Pierpaolo Baretta: "Nel nostro territorio se falliscono quei due istituti ci sarà una crisi drammatica".