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Luca, Alfredo, Marco e un'altra Vicenza che muore: il Lane deve ripartire da zero e... pulito. Come Napoli, Fiorentina e... Parma

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Domenica 18 Giugno 2017 alle 15:26 | 0 commenti

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Oggi vi propongo in premessa la nota sul presente, squallido, e sul futuro, che si immagina tragico, de Lane a firma di Luca Ancetti, il direttore del Giornale di Vicenza, che conosco per sincero tifoso del Vicenza Calcio e grande amico di Pieraldo Dalle Carbonare, l'ultimo vero presidente biancorosso, che ho conosciuto grazie a lui e della cui amicizia mi sento onorato. Non si può non condividere quello che scrive Luca Ancetti soprattutto alla luce delle due "amichevoli" lettere che si scambiano Alfredo Pastorelli e Marco Franchetto sullo stesso giornale e che pure vi proponiamo a seguire. Una sola "premilla" (l'opposto della "postilla" che mi piacerà scrivere se ci sarà un futuro credibile del calcio biancorosso) me la permetto da ex presidente della squadra di serie A di volley femminile di Vicenza, "deposto" per luride lotte locali contro questo giornale.

Ecco la "premilla", la nota che mi "preme" fare: io l'avevo detto che sarebbe finita così col Lane perché lo sport, se lo si fa anche per passione, può e deve essere gestito bene ma non genera gli utili facili che Vi.Fin. & soci si aspettavano e che, non avendoli trovati, hanno spinto già i cinque soci, che hanno carpito a me e alla città il club di pallavolo senza rispettare i patti con me e gli impegni con i tifosi, hanno chiuso tutto in men che non si dica, senza che nessuno indagasse su dove era finito il suo consistente patrimonio reale che , al di là di quello enorme, morale, era fatto anche di cartellini e diritti sportivi.

L'avevo detto perché conosco quelli che si fanno applaudire come salvatori della Patria, quando i confini della loro unica patria si fermano alle tasche con i loro portafogli e quando quelli che danno con una mano in effetti riprendono tutto e di più con tentacoli da piovra.

Non ho mai creduto, e caro Luca Ancetti non so se mai ci hai creduto anche tu, né a un Pastorelli, re del business del mercato dei crediti, che rischiasse per il calcio soldi veri (che non provenissero soprattutto dal "mercato" dei debiti del Vicenza e dai contributi di Lega), né a un Franchetto, figlio di una grande tifosa e in grado di fare da solo se solo avesse realmente voluto, che si facesse mettere i "piedi in faccia" dal decisionista Pastorelli salvo poi trovare in quel protagonismo low cost la scusa per la fuga a gambe levate senza neanche vergognarsi delle mille promesse fatue come lo stadio a cui solo Achille Variati, il mago delle promesse, poteva credere.

Ma soprattutto, caro Luca, non ho mai creduto che qualcuno volesse veramente entrare in un Vicenza Calcio, con i debiti enormi e in gran parte anche occulti che fecero già fuggire altri imprenditori veramente appassionati come Lino Diquigiovanni ("non voglio neanche vedere cosa c'è dentro" mi disse), se non per succhiarne l'ultimo sangue sperando nel miracolo di un successo sportivo che avesse portato nuovi soldi ma che, però, vista la supponenza e l'ignoranza specifica dei suoi dirigenti di vertice, sarebbe stato folle immaginare.

Se, lo ripeto, si vuole veramente tifare in futuro per una maglia rossa come il cuore e bianca come l'amore dei tifosi, bisogna liberarsi da chi quei colori li ha sfruttati e infangati un'altra volta e ripartire da zero, che poi vuol dire la C del Napoli di De Laurentiis e della Fiorentina di Della Valle o la D del Parma di tutta una città.

Se qualcuno non vuol prendere solo soldi, raschiando un barile ormai bucato o magari giocando pericolosamente a "carta vince, carta perde" in una città che ormai ha perso tutto e che deve recuperare almeno un po' di orgoglio e dignità, ne metta anche pochi di soldi ma da zero, perché questa è l'unica strada per cominciare a programmare con "poco ma buono".

Visto che anche Boreas o chissà chi non può essere credibile se promette una decina di milioni, quelli servono, per sanare l'insanabile pensando di guadagnare un'immagine che può essere conquistata con una campagna azzeccata di pubblicità e Pr che costerebbe solo una minima parte di quella decina di milioni, se i milioni fossero veri euro e non "franchetti" affidati a "pastorelli", dietro i quali ci sono sempre dei lupi...

W i colori biancorossi, ve lo urla chi quei colori li ha portati nel cuore e fino al massimo possibile, azzannato poi dai lupi di questa città che, però, ululano di rabbia perché contro le loro malefatte continua ancora a lottare questo giornale.

Vero, Luca? 

P.S. Ti e vi dice nulla un certo Atlante che ha messo 3.5 miliardi, per giunta veri ma non di singoli imprenditori ma di banche e Istituzioni finanziarie, che poi vogliono dire in gran parte "noi", nel pozzo di S. Patrizio della Banca Popolare di Vicenza dell'Ad Francesco Iorio pensando di fare un affare? Come è andata? Che oggi, fuggito Iorio con la sua bella liquidazione, si pensa a mettere il marcio vecchio tutto da una parte, la bad bank, per poi ripartire con una banca nuova..., magari più piccola, ma nuova. E da cominciare a risentire propria.

 

La coscienza biancorossa

di Luca Ancetti, da Il Giornale di Vicenza

Quello che si sta giocando in queste ore tra Alfredo Pastorelli e Marco Franchetto è il peggior derby che la storia calcistica biancorossa ricordi, perché in palio non ci sono tre punti, il prestigio sportivo, la supremazia calcistica regionale, ma la sopravvivenza del Vicenza. Come ha scritto qualche giorno fa il sindaco Variati, e come nervosamente si sono ribaditi, con colpevole ritardo, i due ex amici, è il momento della responsabilità. Mi permetto di aggiungere anche quello del rispetto. Rispetto verso migliaia di tifosi, da troppi anni illusi se non proprio presi in giro, rispetto verso la storia di un club che ha catalizzato su Vicenza simpatia e ammirazione di appassionati di tutto il mondo. Alfredo e Marco a che gioco state giocando? A braccio di ferro? A nascondino? A mosca cieca? A cerca il colpevole?L'arbitro si prepara a dare il triplice fischio, il Vicenza va salvato dal fallimento! È passato solo un anno da quando, definito l'acquisto forse esageratamente oneroso, vi affacciavate dal balconcino di corso Palladio assicurando al popolo biancorosso che gli anni di vacche magre erano finiti e poco tempo è trascorso da quando in fila indiana andavate in municipio a presentare l'iniziativa per uno stadio nuovo, parlando di progetto serie A. Nulla di nulla di quanto annunciato è e diventerà realtà. Pazienza, nel calcio può succedere, ma il fallimento, la scomparsa del Vicenza questo no. Non è accettabile, soprattutto se è la conseguenza di errori gestionali, scelte tecniche sciagurate, personalismi adolescenziali e adesso di dispetti celoduristi. Considerato che non è stato sotto minaccia che vi siete convinti ad occuparvi del Vicenza, mettete in campo quel che vi resta del cuore biancorosso e trovate un accordo che garantisca l'iscrizione al nuovo campionato, ad oggi la vera priorità anche rispetto alla cessione della società. Operazione economicamente non indolore, ma è preferibile un sacrificio finanziario che passare alla storia come i responsabili del fallimento del Vicenza calcio. Alfredo e Marco spetta a voi l'ultima azione della partita, in palio la possibilità di scrivere una modesta pagina di un libro lungo 115 anni o l'umiliante copertina finale, queste le due opzioni in campo: creare le condizioni per sopravvivere e passare il testimone prima possibile, ma dopo attenta verifica dei compratori; consegnare mestamente il testamento biancorosso in tribunale.In entrambi i casi, accettate un consiglio, per il bene del Vicenza, continuate pure ad occuparvi delle sorti dei biancorossi, ma seduti davanti alla televisione.

 

 

DA NON CREDERE. A poche ore dall'assemblea Vi.Fin. decisiva per cedere la società o fallire, i due protagonisti dell'odissea-Vicenza non si parlano ma si scrivono

"Caro Marco, caro Alfredo": è giù legnate

PASTORELLI accusa il socio FRANCHETTO di disinteresse e gli ricorda impegni e ruolo; la risposta è pungente e di pari tenore

 

 

Caro Marco, in un momento molto delicato per il futuro del nostro amato Vicenza Calcio, leggo quasi con sgomento le tue dichiarazioni pubbliche rese nelle ultime ore. Corre pertanto l'obbligo intellettuale di risponderti altrettanto pubblicamente.Tu non hai mai collaborato all'ideazione ed alla realizzazione dell'accordo di ristrutturazione dei debiti del Vicenza Calcio; Tu non ti sei mai interessato alle vicende amministrative ed organizzative del Vicenza Calcio; Tu non ti sei mai interessato alle vicende amministrative ed organizzative di Vi.Fin.; Tu, in questa stagione sportiva, non hai mai contribuito al pagamento degli stipendi dei dipendenti e dei collaboratori;Tu, in questa stagione sportiva, non hai mai contribuito affinché il Vicenza Calcio riuscisse ad onorare le proprie obbligazioni discendenti dall'accordo di ristrutturazione; Tu, in questa stagione sportiva, non hai contribuito affinché il Vicenza Calcio onorasse la prima rata annuale del debito erariale con l'Agenzia delle Entrate; Tu, in questa stagione sportiva, non hai contribuito affinché il Vicenza Calcio onorasse la prima rata annuale del debito con il Comune di Vicenza.Tanto, nonostante tu abbia assunto un impegno ben preciso nei confronti dei soci di Vi.Fin., tra marzo e maggio 2016, formalizzato con la sottoscrizione che Tu hai apposto avanti Notaio nell'ambito dell'accordo di ristrutturazione dei debiti del Vicenza Calcio. Tanto, nonostante tu abbia formalmente assunto un impegno di versamento (al pari di altri soci) nell'autunno del 2016, che hai immediatamente disatteso. Forse è stato, per te come per qualcun altro, comodo che Pastorelli prendesse le decisioni e pagasse. L'ho fatto. Mi sono sobbarcato - quasi da solo, e ringrazio i soci che mi hanno dato una mano - il peso finanziario della stagione corrente.Certo, chi non fa nulla, non sbaglia mai. Non ipotizzare costi eccessivi o evitabili. Analizza il bilancio. La vecchia area ospitalità era completamente illegale, illegittima e priva di qualsiasi dotazione di sicurezza. E visto che la responsabilità era mia e del consiglio di amministrazione partecipato anche da te (!), ho ritenuto opportuno riportare il tutto nella legalità, peraltro di intesa con gli altri amministratori, anche alla luce del significativo incremento di fatturato dell'area marketing nell'ambito delle aziende che necessitano di servizi all'altezza. Ebbene, io ho dimostrato di esserci anche oggi, pronto a fare la mia parte, unitamente ad alcuni amici-soci. E come sai quello che dico è nero su bianco, frutto di dichiarazioni rese nelle assemblee dei soci del 24 maggio 2017, 30 maggio e da ultima nella riunione di pochi giorni fa, 14 giugno. Tu invece, per l'ennesima volta, hai ribadito che non verserai un centesimo di euro, come peraltro durante tutta la corrente stagione sportiva. Che forse, con un aiuto finanziario da parte tua, avrebbe potuto avere un epilogo differente. Ma inutile guardare il passato. Oggi conta solo il futuro dei nostri colori.Ora è il momento della responsabilità.Tu sei il legale rappresentante del Vicenza Calcio; tu sei il legale rappresentante di Vi.Fin.; tu stai conducendo l'unica trattativa degna di essere chiamata tale con il gruppo arabo-lussemburghese, del quale, dici, hai già verificato la solidità economica. E dunque non nasconderti dietro ad un dito. Non cercare alibi o scuse, affidandoti a poche righe. Fai la tua parte. Tu chiedi scusa ai nostri amati tifosi. Tu affermi che nessuno lo aveva fatto prima.Ed anche questa è l'ennesima riprova che il tuo totale disinteresse non ti fa accorgere che già io, il 23 maggio scorso, lo avevo fatto. Caro Marco, ora alle parole devono seguire i fatti. E adesso l'unica cosa da fare è semplice. Concludere questa stagione sportiva e passare la mano. Perché purtroppo per proseguire nel percorso tracciato di risanamento aziendale, che per la mia visione rappresentava e rappresenta la base imprescindibile per costruire un progetto serio e duraturo, occorrevano investimenti ingenti che, all'inizio della nostra gestione, dovevano essere sostenuti anche da te.

Alfredo Pastorelli 

 

 

Caro Alfredo, ho preso atto del contenuto delle tue precisazioni odierne, condivido la preoccupazione sul futuro nel nostro amato Lanerossi cui sono legato e, non solo sportivamente, da oltre trent'anni con le aziende della mia famiglia, fra tutte, Pulitalia Spa, Caffè Vero e PerFormare Spa.Il momento è delicatissimo.! Ti dico subito, non modifico le mie considerazioni perché, così facendo, smentirei la tua di coerenza.- L'hai ribadita, del resto, in tante interviste rilasciate (ricordi per tutte quella rilasciata su Rai3 dopo la partita di Pisa?) e in altrettante assemblee, nelle quali sono stato in grado di assistere tralasciando le ulteriori causa il mio stato di salute.- Ogni scelta, ogni decisione di questa stagione sportiva o economica che fosse è stata tua e soltanto tua e mai condivisa con gli altri soci di Vi.Fin. (ricordi "non faccio la cameriera a nessuno..!") E questo perché? hai concesso spontaneamente ogni garanzia all'assemblea dei soci sul tuo operato. Hai ribadito in più occasioni che avresti risposto, anche economicamente perché così fai quando operi sulle tue aziende.Non posso non dare atto della tua coerenza, ma ora è logico pretendere altrettanta assunzione di responsabilità.-"Conosco il sistema calcio", "le mie conoscenze saranno utili alla causa" in caso di errori, ne risponderò in ogni senso in prima persona, com'è nel mio costume. È tutto agli atti, Alfredo. Forse un chiarimento all'esito del campionato più disastroso degli ultimi vent'anni e con funeste conseguenze sotto il profilo economico, non credi, sarebbe stato quanto meno doveroso da parte tua? Hai staccato la spina, e te ne sei andato.!Hai rassegnato dimissioni irrevocabili lasciandoci "orfani" dopo un percorso sportivo e finanziario deludente che ti ha visto unico protagonista, con problemi irrisolti e con dubbi, da chiarire, anche sotto l'aspetto dei numeri e delle tue scelte in cui sono stati rilevati e fatti propri per inciso dal Presidente del Collegio Sindacale nel corso dell'ultimo CdA di Vicenza Calcio Spa.Ricorda caro Alfredo, hai si operato e chi dubita sul mandato che ti è stato affidato? Con altrettanta coerenza ammetti le responsabilità che hai assunto volontariamente e liberamente. Una domanda si impone: credi infatti che a diverse condizioni una delega così ampia (consentimi TOTALE) sarebbe stata accordata? Forse, ribadisco un chiarimento urge, su tutto il fronte però..!A tua disposizione con il migliore dei miei saluti.

Marco Franchetto


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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