Mercoledi 8 Giugno 2016 alle 17:25
Di seguito la nota comune dei segretari generali Fabi – First/Cisl - Fisac/Cgil – Uilca - Sinfub - Ugl/Credito – Unisin, Lando Sileoni – Giulio Romani – Agostino Megale - Massimo Masi – Pietro Pisani – Piero Peretti – Emilio Contrasto
I problemi del settore del credito sono finalmente in via di soluzione definitiva. Così come Mosè guidò il popolo Ebraico per 40 anni nel deserto portandolo infine nella terra Promessa, così il numero Uno del Fondo Atlante, Alessandro Penati porterà con il suo esempio le banche verso la Terra Promessa della redditività , competitività e sana gestione.
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Sabato 4 Giugno 2016 alle 11:33
Alessandro Penati, presidente di Quaestio Capital Management, la Sgr che gestisce il Fondo Atlante, ora proprietario al 99,33% della Banca Popolare di Vicenza ieri, venerdì 3 giugno, al Festival dell'Economia a Trento ha risposto alla domanda su di chi sia la la responsabilità per la situazione delle due popolari venete, BPVi e Veneto Banca, come da tempo, ci si scusi l'immodestia stiamo rispondendo noi: "...È ovvio che c'è ha responsabilità della vigilanza. Ma avete sentito per caso qualcuno pronunciare la parola colpa all'indirizzo di Confindustria? Qualche colpa anche gli imprenditori ce l'hanno, erano tutti dentro a queste banche. E l'Abi, i sindacati, quando le banche compravano sportelli. E i media?". Tutti tacevano. "Il fatto che ci siano responsabilità vaste non significa che nessuno sia responsabile. Sono responsabilità ben precise, andrei di casa in casa"...
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Sabato 4 Giugno 2016 alle 01:48
"
Sulla ristrutturazione della Banca Popolare di Vicenza non posso dire nulla ma cercheremo di dimostrare che anche in Italia si possono fare ristrutturazioni". Queste le parole riportate dall'Ansa del presidente di Quaestio SGR, il gestore del fondo Atlante, Alessandro Penati, nel suo intervento al Festival Economia di Trento.
"Sulla Popolare di Vicenza aspettiamo che arrivino sorprese prima; entro la fine dell'anno proveremo a fare un cash out parziale, forse siamo pazzi ma ci proviamo" sono sempre le parole di Penati su un partner da individuare riportate invece da VeneziePost. E sulla questione sportelli Penati sentenzia: "
sono stati comprati a prezzi impossibili, sono costi che vanno eliminati".
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Giovedi 19 Maggio 2016 alle 20:35
«Niente allarme: perdite potenziali e banche solide» dichiarava il 13 febbraio 2015 a tutta pagina in "Economia e Finanza" Marco Poggi (**in fondo il testo completo del suo ottimismo) al giornale più
(scendi)letto dei potenti di Vicenza
e, perciò, oggi sempre più (
neg)letto dalle decine di migliaia di vicentini che, complice la disinformazione locale, hanno tenuto in pancia, prima, e comprato, poi, azioni della Banca Popolare di Vicenza dal fanta valore di 62,50 euro ora ridotti a 10 centesimi e per giunta non negoziabili in Borsa. E Marco Poggi mica è uno qualunue nel gruppetto di fans intervistati, e applauditi, anche quest'anno dallo stesso
bestiArio quotidiano e che (sper)giuravano sul buonaffare dell'aumento di capitale.Â
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Martedi 17 Maggio 2016 alle 08:52
Il termine è fissato per il 4 settembre, ma è molto probabile che Cattolica sia chiamata a decidere ben prima che cosa fare della partnership con la Banca Popolare di Vicenza. La possibilità di sciogliere l'alleanza, vendendo alla banca le sue quote nelle tre società di bancassurance compartecipate, ossia Berica Vita, Cattolica Life e Abc Assicura (60% Cattolica, 40% Bpvi), è scattata il 5 marzo scorso, subito dopo la trasformazione in società per azioni della banca vicentina. Il termine è di 180 giorni e scade appunto a inizio settembre, ma la partita è complicata.
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Martedi 17 Maggio 2016 alle 08:48
Il termine è fissato per il 4 settembre, ma è molto probabile che Cattolica sia chiamata a decidere ben prima che cosa fare della partnership con la Banca Popolare di Vicenza. La possibilità di sciogliere l'alleanza, vendendo alla banca le sue quote nelle tre società di bancassurance compartecipate, ossia Berica Vita, Cattolica Life e Abc Assicura (60% Cattolica, 40% Bpvi), è scattata il 5 marzo scorso, subito dopo la trasformazione in società per azioni della banca vicentina. Il termine è di 180 giorni e scade appunto a inizio settembre, ma la partita è complicata.
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Mercoledi 11 Maggio 2016 alle 12:27
“Quel che rimane di questi anni è un territorio devastato, molti oneri che inevitabilmente diverranno concreti e tanta ricchezza dissipata per un’edilizia che non servirà a nessunoâ€. Così Massimo Malvestio aveva stigmatizzato 4 anni fa il Nordest che abbiamo oggi sotto gli occhi. Aveva strappato il velo di Maja con il suo “Mala Gestio, Come fare affari diventando poveriâ€, ed aveva anticipato in quelle pagine il patetico spettacolo che oggi tutti abbiamo davanti agli occhi. Venne definito una Cassandra (che si ricorda nell’omerica poetica aveva sempre ragione), uno iettatore. Purtroppo (per questo disgraziato territorio) la sua visione sul futuro è stata fin troppo centrata. E stasera ripercorre le pagine del suo Mala Gestio (che sarebbe consigliabile a chiunque non l’ha letto al grido la cultura rende liberi e soprattutto impedisce di diventare poveri) nella sede di Banca Ifis.
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Lunedi 9 Maggio 2016 alle 09:38
Dopo le parole, i fatti: ci sono volti nuovi al vertice di alcune banche rappresentative del sistema delle popolari. Il meccanismo avviato dal governo Renzi nel gennaio 2015, ha trovato – in alcuni casi con la complicità del mercato, in altri in piena libertà – compiuta applicazione nelle ultime settimane. Una trasformazione che non si è limitata agli aspetti formali (la trasformazione in Spa di quegli istituti cooperativi che avevano oltre otto miliardi di attivi), ma che ha saputo andare oltre, rinnovando i consigli con professionalità nuove e di elevato livello, tanto da guardare al mercato non più come a un pericolo nemico da evitare, ma come benchmark con cui confrontarsi quotidianamente. (
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Lunedi 9 Maggio 2016 alle 09:34
Dopo le parole, i fatti: ci sono volti nuovi al vertice di alcune banche rappresentative del sistema delle popolari. Il meccanismo avviato dal governo Renzi nel gennaio 2015, ha trovato – in alcuni casi con la complicità del mercato, in altri in piena libertà – compiuta applicazione nelle ultime settimane. Una trasformazione che non si è limitata agli aspetti formali (la trasformazione in Spa di quegli istituti cooperativi che avevano oltre otto miliardi di attivi), ma che ha saputo andare oltre, rinnovando i consigli con professionalità nuove e di elevato livello, tanto da guardare al mercato non più come a un pericolo nemico da evitare, ma come benchmark con cui confrontarsi quotidianamente.
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Martedi 3 Maggio 2016 alle 09:28
La Banca popolare di Vicenza non sarà quotata. Con uno stringato comunicato, ieri Borsa Italiana ha negato lo sbarco a Piazza Affari all’istituto guidato da Francesco Iorio con un giudizio lapidario: “Non sussistono i presupposti per garantire il regolare funzionamento del mercatoâ€. La decisione era nell’aria, nonostante le rassicurazioni arrivate nei giorni scorsi: troppo deludente l’esito dell’aumento di capitale da 1,5 miliardi appena concluso. Alla fine dell’operazione, il fondo “salva banche†Atlante (partecipato da banche, assicurazioni, fondazioni e Cassa depositi e prestiti) sarebbe stato di fatto l’unico socio, con il 91,72% delle azioni. Un’anomalia per una società intenzionata a quotarsi.
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