Zentile risponde a Langella: governo più professionale ma espressione dei poteri forti
Giovedi 17 Novembre 2011 alle 01:15 | 0 commenti
Guido Zentile, Segretario Circolo PRC-FdS "Carlo Giuliani" - Vicenza nordest - Abbiamo letto con dispiacere il comunicato stampa di Giorgio Langella (PdCI - FdS); poiché non ne condividiamo i presupposti, pur prendendo atto che questo governo sia a livello professionale, sia intellettuale e di sobrietà comportamentale è certamente migliore del precedente, ma ci vuole poco. Questo governo è però anche espressione dei poteri forti, delle lobby che ci hanno portato alla crisi attuale, è l'espressione delle banche, delle imprese, delle grandi opere, del Vaticano, delle università private, in una parola della borghesia cattolico-padronale.
Gli italiani avevano bisogno di un governo che mettesse in discussione le politiche europee, invece il governo Monti è il governo della BCE, dei banchieri, dell'Europa del finanza-capitalismo. Non solo, per la prima volta dalla nascita della Repubblica il ministero degli interni e della difesa sono consegnate nelle mani di istituzioni militari: un prefetto e un ammiraglio.
Con questo governo verrà chiesto ai soliti italiani di essere responsabili, di sacrificarsi per il bene del Paese, dell'Europa delle banche. Ci sarà la vendita dei beni demaniali e del patrimonio dello Stato, del popolo italiano. Ci sarà un'accelerazione alla privatizzazione dei beni comuni, dei servizi pubblici. Così come il processo di destrutturazione del mercato del lavoro avrà un'impennata, come dettato da regole economiche e industriali: più flessibilità , meno diritti, possibilità di licenziamento senza giusta causa. Vi sarà una riduzione degli stipendi dei pubblici dipendenti (naturalmente per le categorie più basse, e non i dirigenti); e la scuola pubblica subirà un'ulteriore penalizzazione a favore delle paritarie e private, più attrezzate e all'avanguardia, negando così il diritto allo studio a tutti. Gli investimenti nelle grandi opere TAV, Pedemontana, ecc. continueranno, come il rapporto diplomatico con gli USA e le loro basi. E se pensiamo che questo governo ci regali la riforma elettorale, "aspettiamo Godot", poiché non lo farà , rimarrà in carica fino al 2013, ma non ci sarà riforma elettorale.
In un Paese democratico la parola spettava al popolo, e non aver fatto questa scelta avrà grave ripercussioni non solo politiche sugli italiani, poiché le destre all'opposizione avranno il tempo per leccarsi le ferite e riprendere le forze.
Perciò non siamo affatto compiaciuti di questo governo, bensì auspichiamo un'ampia alleanza delle forze di sinistra antagonista e dei movimenti, non solo per contrastare il governo Monti, ma anche per impedire che la Lega instauri il suo governo in Vicenza.
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