Zaia:bacalà alla vicentina tra 5 alimenti d'Italia
Martedi 21 Settembre 2010 alle 22:35 | 0 commenti
Il bacalà alla vicentina tra i cinque alimenti tradizionali più rappresentativi dell'italia
Finale saporito all'insegna della storia e della cultura del gusto del Veneto, oggi per il "Punto Zaia", l'ormai consueto appuntamento con l'informazione al termine della seduta settimanale della Giunta regionale. Ad allietare il palato di giornalisti e ospiti è stato infatti il Bacalà alla vicentina, presentato dall'omonima confraternita presieduta da Luciano Righi (nella foto, già assessore regionale nella 2ª e 3ª legislatura ed ex parlamentare).
La presenza di un piatto così ricco di storia e tradizione, ma anche di avventura non era per nulla casuale: il Bacalà alla vicentina è stato infatti designato dal network internazionale per l'informazione sugli alimenti EuroFIR (European Food Information Resource Network), finanziato dalla Commissione Europea, come uno dei cinque alimenti tradizionali rappresentativi dell'Italia a tavola, a fianco dei Cannoli alla Ricotta siciliani, del Castagnaccio toscano, della Pizza napoletana Margherita e del Brasato al Barolo piemontese.
Il riconoscimento inserisce a tutti gli effetti il Bacalà alla vicentina nel gotha mondiale delle grandi pietanze di tradizione e premia una vicenda veneziana e vicentina dai contorni avventurosi e incredibili. In Veneto, anzitutto, si definisce bacalà quello che nel resto d'Italia viene chiamato stoccafisso. Il suo arrivo sulle tavole veneziane risale XV secolo. Nel 1432, in occasione di un viaggio commerciale verso le coste britanniche e anseatiche con una "cocca" carica di vino, il capitano veneziano Pietro Querini si imbattè in una tempesta, naufragò nell'isola norvegese di Rost, nell'arcipelago delle Lofoten, e venne tratto in salvo con ciò che rimaneva del suo equipaggio dagli abitanti, pescatori dediti alla cattura del merluzzo, che essiccavano all'aria fresca e asciutta del Mare del Nord. Il Querini apprezzò questo prodotto e ne portò alcuni esemplari a Venezia dopo un avventuroso ritorno attraverso la Svezia. Tutto questo ci è noto dal resoconto che dell'avventura fece lo stesso Querini, seguendo l'obbligo dovuto da tutti i capitani veneziani che si avventuravano per nuove rotte o si imbattevano in nuovi territori. Il Bacalà , nella sua primaria espressione di merluzzo essiccato, è un pesce povero e insapore, ma durevole e leggero da trasportare. Inoltre, i prelati che animarono il Concilio di Trento lo dichiararono idoneo al regime di astinenza della Quaresima. Ci pensarono poi i veneti ad arricchire di sapore il prodotto alimentare primario, e i vicentini inventarono appunto il saporito e sostanzioso Bacalà alla vicentina. Insomma: da oltre 500 anni questo pesce del Nord ha trovato la sua perfezione in cucina a Vicenza, al punto che, si stima, circa il 20 per cento delle 3 mila tonnellate di stoccafisso che arrivano dalla Norvegia in Italia finisce in Veneto, a comporre una pietanza antica ed eccellente. E si tratta dello stoccafisso della qualità migliore.
Ecco perché, dal 23 al 27 settembre prossimi, il sindaco di Rost, accompagnato da un'autorevole delegazione del Paese scandinavo, sarà presente a Sandrigo, in provincia di Vicenza, per partecipare all'annuale Festa del Bacalà organizzata dalla Pro Sandrigo e dalla Confraternita del Bacalà alla Vicentina.
Ad inaugurare la manifestazione, il 23 settembre alle ore 20,30, sarà proprio un Gran Galà Europeo del Bacalà alla vicentina, che festeggerà il riconoscimento internazionale conferito a questa pietanza "locale" ma figlia di due nazioni.
A cura Regione Veneto
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