Quotidiano | Categorie: Religioni, Immigrazione

Zaia a Gheddafi: fieri nostre radici cristiane

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 31 Agosto 2010 alle 22:33 | 1 commenti

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Luca Zaia, Regione Veneto - "Molte polemiche sollevate in queste ore sono certamente pretestuose - e lo sa bene chiunque abbia conosciuto Gheddafi e la sua bizzarria - ma non bisogna dimenticare che la libertà propria finisce dove comincia quella degli altri. Inviti all'islamizzazione e minacce, da parte di un Capo di Stato in visita in Italia, non sono, secondo me, né accettabili né casuali in questo particolare momento storico".

Con queste parole il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia torna sulle polemiche che hanno accompagnato e seguito la visita di Muammar Gheddafi in Italia.

"Certi inviti - ha detto ancora Zaia - il leader libico, li faccia a casa sua. Noi siamo ben consapevoli e fieri delle nostre radici cristiane, della nostra identità e della nostra storia e siamo anche convinti che qualsiasi confronto o politica di integrazione debba partire da questo principio non negoziabile. Un principio che ispira anche la condotta di chi guida e rappresenta le istituzioni italiane e che, ospite di un Paese islamico, per cultura mai si sarebbe permesso di invitare alla conversione i cittadini di quel Paese".

"Per quanto riguarda - ha aggiunto il presidente veneto - l'accordo sottoscritto da Italia e Libia è vantaggioso - e va dato merito al Governo - tanto dal punto di vista economico che da quello delle politiche per l'immigrazione. Un accordo che contribuirà a migliorare ancora i già eccellenti risultati ottenuti dal ministro Maroni, in fatto di riduzione del numero di sbarchi clandestini e di traffico di esseri umani nel Mediterraneo. Siamo riusciti a far passare il principio che l'Italia non è una prateria da prendere d'assalto, che non può ospitare milioni e milioni di migranti, lasciandoli senza casa e senza lavoro. L'Italia - culla della cristianità - ha le sue leggi, che vanno rispettate".


Commenti

Inviato Martedi 31 Agosto 2010 alle 23:01

Zaja versa lacrime da coccodrillo, se non voleva Gheddafi e tutto ciò che la santa alleanza che il governo Lega-PdL ha stretto col leader libico, non avrebbe dovuto stringere l'alleanza con Berlusconi. Berlusconi che bacia le mani a Gheddafi e che lo aveva fino a pochi mesi or sono nel suo governo. Facile dire una cosa e farne ben altre.
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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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