Via Almirante: lettera di associazioni, partiti e sindacati al Comune di Noventa Vicentina e al Prefetto di Vicenza
Lunedi 1 Agosto 2016 alle 22:16 | 3 commenti
Di seguito pubblichiamo il testo della lettera diffusa dalla CGIL Vicenza con le firme* delle associazioni e istituzioni contro l'intitolazione da parte della Giunta comunale di Noventa Vicentina di una via al parlamentare Giorgio Almirante
Al signor Sindaco, ai signori Assessori, a tutti i Consiglieri comunali di Noventa Vicentina e, per conoscenza, al signor Prefetto di Vicenza.
Abbiamo saputo in questi giorni della decisione presa con Delibera di Giunta n. 158 del 20 giugno 2016 di intitolare una via a Giorgio Almirante. Questa scelta ci trova fermamente contrari. Con questa lettera intendiamo manifestare la nostra protesta ed esprimere le nostre motivazioni che riguardano da un lato i contenuti della delibera stessa e dall'altro lato considerazioni più generali.
Per quanto riguarda la delibera, chi l'ha scritta e approvata ha dimenticato di segnalare alcuni fatti. Almirante iniziò la sua carriera giornalistica ne "Il Tevere" e poi la proseguì scrivendo su un'altra rivista -non menzionata nella delibera- intitolata in maniera emblematica "La Difesa della Razza" e pubblicata a partire dal 1938. Almirante collaborò con undici articoli, ma fu anche segretario di redazione della rivista diretta da Telesio Interlandi. Su questa rivista, in un articolo del settembre 1938 intitolato Roma antica e i giudei, rivendicando l'originalità e l'autonomia del razzismo fascista, scrisse: "In fatto di razzismo e di antigiudaismo gli italiani non hanno avuto né avranno bisogno di andare a scuola da chicchessia". Questa è una delle varie affermazioni e posizioni che lui espresse sull'argomento e che non furono mai ritrattate, neppure nel dopoguerra da esponente politico del Movimento Sociale Italiano, partito
apertamente neofascista.
Il fatto che abbia -come viene citato nella delibera- aiutato un compagno ebreo non può essere messo sullo stesso piano di affermazioni e posizioni razziste e antisemite che accompagnarono scelte politiche scellerate del regime volte alla persecuzione di ebrei, omosessuali, zingari, meticci, politici di vari orientamenti, semplici sospettati.
Relativamente alla partecipazione alle attività dei GUF (Gruppi Universitari Fascisti), "come la stragrande maggioranza degli studenti del tempo" (citazione dalla delibera), è da rilevare come, dopo quella esperienza, molti tra coloro che parteciparono a quelle attività scelsero di schierarsi con le forze politiche antifasciste e la Resistenza: Almirante preferì la Repubblica Sociale Italiana, scelse Mussolini ed Hitler e la continuazione di una guerra che ha portato sangue, dolore e lutti in Italia, nelle nostre zone ed anche a Noventa Vicentina, dove furono numerosi i caduti combattenti nella resistenza o nei campi di concentramento.
C'è anche un altro ordine di ragioni che ci spinge a questa richiesta per l'onestà intellettuale che noi dobbiamo all'Italia, il nostro Paese. Noi non riteniamo debba esserci una memoria condivisa come un brodo indistinto dove i valori sono tutti uguali, dove non esistono differenze, dove vengono azzerate le identità . Il rischio sarebbe quello di una comunione nella dimenticanza. Piuttosto noi crediamo in una memoria collettiva che rimanda a un unico passato e che coincide con la storia del nostro Paese, che ha saputo combattere coraggiosamente per i valori di libertà , giustizia e democrazia, contro una dittatura fascista e poi contro la Repubblica Sociale di Salò che al contrario hanno imposto pensiero unico e persecuzioni a fianco dell'oppressore nazista. E` doveroso distinguere tra la violenza nazifascista, "compimento logico di un sistema", e la violenza partigiana, "strumento dolorosamente indispensabile di liberazione da quel sistema", come ha scritto lo storico Santo Peli.
A livello personale ciascuno ha una memoria privata, e piangerà i propri morti, che siano il nonno o il padre repubblichino o partigiano, cercherà di comprenderne le scelte, le difficoltà e i dolori. Noi non vogliamo negare questo. Vogliamo con forza negare che stare con i nazisti a Salò, come fece Almirante, possa essere oggi considerato uguale a stare contro i nazisti e contro Hitler, come fecero molti giovani.
L'antisemitismo fascista ha contribuito allo sterminio di 8000 italiani ebrei. Che messaggio si vuole dare alle nuove generazioni dedicando una strada a uno dei protagonisti di questo massacro, tanto più in un momento come questo in cui infuriano violenze quotidiane, legate a distinzioni etniche, religiose e politiche?
Per queste ragioni e considerando che la nazione si costruisce su un patto di memoria, un accordo quotidiano su che cosa sia giusto ricordare e su quali figure e personaggi debbano dare il nome a una via, noi chiediamo alla Giunta di Noventa Vicentina di revocare la delibera e di intitolare la via a qualche personaggio che abbia testimoniato i valori espressi dalla democrazia e dalla Costituzione.
* Sottoscrivono
ANPI sezione di Noventa Vicentina
ANPI provincia di Vicenza
ANPI comitato provinciale di Verona
ANPI Padova
ANPI comitato provinciale di Venezia
Aristide Bianchi per ANPI Rovigo e per ANPI provinciale del Polesine
ANPI Veneto
Floriana Rizzetto, Comitato Nazionale ANPI
Carla Poncina, direttore dell'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea "E. Gallo" di Vicenza (ISTREVI)
Giuseppe Pupillo, presidente dell'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea "E. Gallo" di Vicenza (ISTREVI)
Nadia Olivieri per l'Istituto veronese per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea (IVrR)
Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della società contemporanea (IVESER)
Lista Civica Noventa Civica
Partito Democratico di Noventa Vicentina
Partito Democratico provinciale di Vicenza
Veronica Cecconato, segretaria provinciale del PD Vicenza
Keren Ponzo, segretaria Sinistra italiana Vicenza
Giorgio Langella, segretario PCI Vicenza
Possibile, comitato di Vicenza
PRC provincia di Vicenza
Gadi Luzzatto Voghera
CGIL Noventa Vicentina
CGIL Vicenza
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