Veneto Banca pensa a nuove candidature per il cda e a garantire aumento e quotazione
Martedi 29 Marzo 2016 alle 09:40 | 0 commenti
Veneto Banca, dieci giorni per i nomi del nuovo cda. Entra nel vivo la formazione delle candidature per il nuovo board, dopo la lettera di Bce che ha chiesto la scorsa settimana un ampio ricambio già con l’assemblea di bilancio del 5 maggio, senza attendere il nuovo assetto proprietario che uscirà dall’aumento di capitale da un miliardo e dalla quotazione in Borsa. Pena un intervento che faccia leva sul potere di rimuovere gli amministratori non idonei. Allo stesso tempo però il nuovo board dovrà garantire che aumento e quotazione non siano messi in discussione.
Per tradurre queste indicazioni in una lista di nomi, ci sono poco più di dieci giorni: la presentazione delle liste scade il 10 aprile. E oggi ci sarà un primo vertice a Roma di Veneto Banca con Bce e Banca d’Italia, che aprirà un giro di consultazioni in settimana con Consob, Borsa e Banca Imi, che pregarantisce l’aumento. L’obiettivo è avere le idee chiare entro la settimana, ad esempio sul presentare la lista del cda in assemblea com’è permesso dallo statuto, per poi lavorare la prossima sui nomi.
Lo statuto lascia 9 o 10 rappresentanti alla lista con più voti, e 1 o 2 alle formazioni di minoranza. Le variabili in gioco, però, rispetto al 5 maggio, sono più d’una. A iniziare dal capitale presente in assise. Se al Pala Expo di Marghera si dovesse bissare quanto visto sabato a Vicenza per Bpvi, dove le decisioni sono state prese con il 10% del capitale, andrà attentamente valutata la capacità dei grandi soci di «Per Veneto Banca» di mettere in campo il dichiarato 8% di capitale, che potrebbe far da asso pigliatutto. L’associazione si vedrà questa settimana, in partenza l’ipotesi di una lista con il cda appare remota. «L’auspicio è di concordarla con l’associazione guidata da Giovanni Schiavon», sostiene il consigliere Loris Tosi.
E poi va considerato lo scenario possibile di un’ulteriore lista. Rumors parlano di una formazione pronta a raccogliere il 2,5% del capitale per presentarsi con una lista in appoggio alla banca e in antitesi a «Per Veneto Banca», da cui sarebbero usciti alcuni dei referenti dell’iniziativa. Nega però di esser della partita l’ex presidente dei grandi soci, l’industriale Diego Carraro, che se n’era andato un mese fa: «Sono fuori da tutto, non sto organizzando nulla». Il quadro dovrebbe chiarirsi già questa settimana.
Fin qui le mosse. Ma poi si dovrà tener conto delle indicazioni Bce e del suo severo vaglio sui nomi. E mettere insieme 11 nomi in dieci giorni, capaci di superare l’esame, tra l’altro per un incarico che potrebbe durare qualche mese fino al nuovo assetto post aumento di capitale, potrebbe rivelarsi arduo. Per questo appare razionale una possibile soluzione di compromesso che tenga insieme rinnovamento e continuità , ruotando intorno alla conferma dell’amministratore delegato Cristiano Carrus, della terna di comando del cda - con Bolla, la vice Cristina Rossello e il presidente del comitato esecutivo Maurizio Benvenuto - e magari dei consiglieri di nomina più recente, Beniamino Quintieri e Victoria Joyce Bigio, che già hanno superato l’esame di Francoforte, lasciando comunque spazio al rinnovamento.
E il 5 maggio potrebbero arrivare novità anche sull’azione di responsabilità . Che potrebbero prendere la forma di una relazione dettagliata, da lasciata in eredità al nuovo cda.
Di Federico Nicoletti, dal Corriere del Veneto
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