Variati: parco, tangenziale, filobus e Meccatronica Per accordo di programma un confronto con tutti
Sabato 3 Luglio 2010 alle 19:03 | 0 commenti
Stamattina il sindaco Achille Variati (clicca QUI per nostra intervista video, n.d.r.) ha fatto il punto sulle compensazioni certe per la base Usa al Dal Molin (e cioè 630.000 mq riservati al Parco della Pace e il finanziamento della bonifica bellica e del progetto della tangenziale Nord est) e quanto ancora sul tavolo delle trattative: il finanziamento della costruzione della tangenziale quello della doppia linea di filobus dalla Fiera all'area sportivo commerciale di Vicenza Est e per ultima, ma non ultima, certo, per importanza, la realizzazione del polo universitario della Meccatronica non automobilistica. Riportiamo, ora, quanto detto sui singoli punti dal sindaco, che, in premessa, ha ricordato come la trattativa complessa per le compensazioni per la base Usa al Dal Molin non sia ancora conclusa, per cui è affrettato trarre conclusioni definitive e accettare i giudizi di alcuni critici 'a prescindere', apparsi sulla stampa in questi giorni.
"Intanto anticipo - ha detto Achille Variati - il mio impegno solenne a non consentire nessun tipo di cementificazione in quello che amo chiamare il Parco della Pace, ben 630.000 mq di verde, smilitarizzati e sdemanializzati, dati alla città (l'unico dettaglio è definire se in via definitiva o in concessione almeno trentennale) perché sia uno dei più grandi parchi del nord e il più grande di Vicenza. Sul Parco indiremo un bando, con un premio per il vincitore, per un concorso di idee riservato a professionisti di livello (ovviamente avendo ascoltato prima di definirlo le aspettative di tutte le componenti della città ).
Le caratteristiche fondamentali che dovrà avere il Parco sono in buona parte nella mia mente. Dovrà , intanto, non solo essere autonomo dal punto di vista energetici, ma dovrà produrre energia, magari con pannelli solari montati lungo i 6 km di percorso ciclabile che lo attraverserà . Sarà poi previsto il collegamento tra il Bacchiglione Nord e Sud con la possibilità di controllare le piene e di sfruttare il salto di 6 m tra nord e sud per produrre altra energia. Ci sarà un'area eventi e un'area sportiva (tennis, forse un maneggio, ...) , il parco sarà , quindi, un'area da vivere oltre che un grande polmone di verde per Vicenza là dove la città si apre verso i monti.
Il Parco dovrà essere autosufficiente nella sua gestione, perché il Comune, visti anche i chiari di luna dell'economia, non potrà permettersi di spendere. E' per questo che il progetto dovrà essere, tramite il bando pubblico, affidato a seri professionisti che tengano conto anche di questa necessità , quella dell'autofinanziamento.
E sul tavolo dei ragionamenti c'è anche la questione del finanziamento della sua realizzazione, perché, altro punto certo, non indebiterò il Comune per realizzare il Parco.
Quello che, infine, dichiaro con certezza è che non verrà realizzata alcuna pista aeroportuale e, anche in risposta a qualche osservazione pervenuta, anche da Assindustria, sottolineo che dobbiamo cominciare a pensare in grande, non in piccolo, per cui ogni cosa di quest'area andrebbe realizzata a Vicenza capoluogo. La pista ci sarà ma sarà nella vicinissima Thiene, anche perché nasca l'idea di una città metropolitana più estesa. E', di conseguenza, un altro risultato positivo, aver dirottato 4 milioni di euro dalla rototraslazione della pista all'opera di bonifica bellica nell'area a noi assegnata (e più volte bombardata nella seconda guerra mondiale), mentre gli Usa stanno provvedendo a quella che a loro compete.
Per quanto riguardo il discorso tangenziale, i ‘quattrini' ottenuti dal Governo per avviarne le progettazione indicano con certezza (anche se il tavolo delle trattative è aperto) che lo stesso Governo dovrà supportarci nel definire e trovare i fondi per realizzare l'opera, 250 milioni di euro nell'ipotesi più onerose legata a scelte progettuali in punti chiave come il nodo Anconetta Ospedaletto, quello di Saviabona, verso nord il viadotto o l'interramento del tracciato in base a quanto risulterà per le falde esistenti e, il più delicato, il tratto tra i confini della base militare e il Bacchiglione. Dovebbe essere pronto per i primi di settembre il bando per il progetto preliminare che dovrà analizzare i flussi di traffico e dovrà prevedere soluzioni che eliminino completamente il traffico pesante in attraversamento di Vicenza.
Fissati i 2 punti già sostanzialmente definiti, cioè il si al Parco e alla tangenziale, ecco quali sono i passi prossimi. Su come finanziare la tangenziale c'è già stato un mio incontro col ministro Matteoli e c'è uno studio presso l'Anas, il tutto portato avanti in stretto contatto col Commissario Costa, perché, anche se va deciso come, il finanziamento dell'opera ci sarà .
Il filobus non l'ho certo dimenticato ed è una partita aperta anche questa col ministro Matteoli. Saranno 2 linee, che partiranno una dalla Fiera verso la stazione e Porta Castello (3 km per un costo previsto di 3.2 milioni di euro), l'altra da Porta Castello verso la nuova Arena degli Eventi col nuovo stadio e la nuova area commerciale di Vicenza Est (con 2 parcheggi di scambio).
La lunghezza di questa tratta è è di 4.7 km con un costo budgettato di 48.6 milioni di euro. Le fermate complessive saranno 13. A che punto siamo?
Il finanziamento era previsto in base alla legge 211, che però potrebbe subire dei tagli per effetto della manovra in atto.
Ma il ragionamento rimane aperto, perché DOVREMO rientrare nelle 18 città interessate a questo tipo di finanziamento.
Perché? Dimostrerò che a Vicenza è dovuto qualcosa di più perché Vicenza ha DOVUTO accettare la base e anche, a livello pratico, il maggior traffico che genererà .
Per cui a Vicenza servono adeguate soluzioni, tra cui le 2 linee di filobus.
L'ultimo punto, ma non certo per importanza, messo sul tavolo delle compensazioni è quello relativo all'Università con l'implementazione di un polo nazionale di Meccatronica, non nel settore auto, già esistente a Torino. Questa è un'altra occasione perché lo Stato si ricordi di quest'area non solo per le esigenze militari ma per la sua grande capacità produttiva. L'aspetto Università è, ovviamente, legato al Pat: via il vecchio, glorioso Menti, perché in quell'area possa sorgere il polo universitario. Per finanziare la costruzione dell'Università chiederò patrimonio federale impegnandomi a valorizzarlo e a impegnarne praticamente la totalità del ricavato (salvo alcune esigenze particolari legate alle opere che ci verranno ‘stornate') solo per l'Università , solo per lo sviluppo del polo di Meccatronica. Ho bisogno per raggiungere quest'obiettivo sul famoso tavolo delle trattative che per Vicenza venga accolto il principio in deroga che il patrimonio federale ceduto non debba andare a ridurre l'indebitamento ma a sviluppare l'Università . Dpo Vicenza agricola, dopo Vicenza tessile, dopo quella manifatturiera, serve ora per lo sviluppo futuro una Vicenza dell'innovazione e della ricerca.
Tutto questo andrà inserito in un accordo di programma con la Provincia, la Regione e il Governo su cui,sia ben chiaro, chiederò un confronto con tutti, maggioranza e opposizione, associazioni e organizzazioni del lavoro".
Insomma, idee chiare e fatti conseguenti, sia pure con qualche inevitabile e realistica concessione alla trattativa e alla 'contrattazione' politiche, da parte di un sindaco, che cura, sì, la comunicazione per evidenziare il suo operato, ma che, almeno finora, un operato lo può comunicare, non solo promettere.Â
E spesso, come ama sottolineare, supportandolo con i numeri di cui da buon laureato in matematica è 'innamorato'.
Il suo appello finale, molto esplicito in quel suo volersi confrontare con 'tutti', è a chi gli sta intorno, nel consenso e nel dissenso, perchè si vada avanti nel confronto e con le critiche ma per fare, non per frenare una Vicenza che, se non troverà nuove strade di sviluppo, ad esempio quelle del turismo e dell'innovazione, per citare 2 dei suoi cavalli di battaglia, rischia di cancellare quello che di buono e grande ha costruito finora, da quando era la Vicenza agricola fino a quando è diventata la Vicenza manifatturiera, che ora non basta più. Â
N.d.r. Nella prima foto il sindaco con la planimetria dell'area interessata
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