Un'opinione sul confronto di oggi tra Landini e Bombassei da Lucia Annunziata su Rai 3
Domenica 9 Gennaio 2011 alle 19:40 | 0 commenti
Tra Landini e Bombassei scelgo la persona seria: Landini
Mentre è ancora in corso la riunione tra i vertici di CGIL e FIOM, mi sembra opportuno fare alcune considerazioni sull'intervista comune fatta a Landini (segretario nazionale FIOM) e Bombassei (vicepresidente di Confindustria e membro del CdA di Fiat Industrial) da Lucia Annunziata e andata in onda oggi alle 14.30 su Rai3.
Premetto che io sono di parte* e che, quindi, le mie opinioni sono criticabili e, forse, non condivisibili. Ma una cosa mi è apparsa in tutta la sua evidenza: la ruvida schiettezza delle argomentazioni di Landini contrapposta a una diplomazia di Bombassei apparentemente bonaria che, però, nascondeva una palese difficoltà .
Landini ha espresso concetti chiari, è entrato nel merito, ha fatto esempi e portato dati. Ha fatto paragoni esemplificativi tra quanto accade in Fiat e quanto succede in Wolksvagen. Ha spiegato le proposte fatte a Marchionne durante la trattativa. Proposte che avrebbero migliorato le condizioni dei lavoratori e la produttività degli impianti. Ha detto con chiarezza che non si può apporre una "firma tecnica" all'accordo. Se si firma un contratto lo si fa perché è giusto farlo e ci si deve assumere ogni responsabilità di quanto si sottoscrive. Landini ha anche affermato che l'accordo di Mirafiori come quello di Pomigliano non possono essere firmati e che il referendum della settimana prossima è illegittimo perché è un ricatto bello e buono. Proposte opinabili, certo, ma che potevano almeno essere discusse. Invece niente. La trattativa con Marchionne è stata solamente un "prendere o lasciare".
Bombassei, di fatto, non ha risposto. Ha detto che non era suo compito, che non poteva entrare nel merito, che non sapeva. Confusamente ha giustificato la Fiat per la decisione di "non entrare" in Confindustria con le nuove società . Ha detto che le deroghe possono essere anche migliorative del contratto nazionale solo per giustificare la cancellazione di quest'ultimo. Una sequenza di frasi fatte, pochi o nessun dato, qualche slogan sulla globalizzazione. La sensazione che ha dato Bombassei è che nel nostro paese non esiste una classe di industriali degni di questo nome. L'obiettivo è uno solo: guadagnare in qualsiasi modo, tanto e presto. E, quando le cose vanno meno bene, scappare all'estero in nome della globalizzazione. Bombassei ha insistito sul fatto che Marchionne deve rispondere ai suoi investitori e non ai lavoratori e, neppure, all'Italia. Per lorpadroni è logico chiudere le fabbriche, non contrattare nulla, delocalizzare. Tanto l'importante non è il benessere comune ma solo quello personale, quello individuale di se stessi.
Per questo io sono di parte. E, per questo, sono dalla parte di "quelli della FIOM". Mi sembrano persone serie, concrete, pronte anche ad accettare di fare sacrifici ma per il bene collettivo. E sono determinati a resistere a quello che è un duro attacco ai più elementari diritti di chi lavora. Fanno bene.
*Giorgio Langella è militante e dirigente di PdCI e Fds, ma per la sua lucidità e schiettezza è anche uno degli opinionisti delle nostre testate, insieme ad altri con lui non in linea, oltre che su linee opposte, e a cui diamo voce perchè la verità può diventare chiara per ognuno di noi ma solo se nasce dal confronto tra più voci. Rimanendo, comunque, la "nostra" verità .
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