Unità d'Italia bagnata: alla vigilia Vicenza di nuovo in allarme. E le Istituzioni latitano
Giovedi 17 Marzo 2011 alle 00:34 | 0 commenti
Uno strano modo, certo, di attendere una giornata di festa, tra le più importanti dell'anno, per il nostro Paese e per moltissimi di noi giovani. Un vero peccato che, per tutti i cittadini di Vicenza, essa passi in secondo piano a causa di un problema ben più grande, che i vicentini si sono già trovati ad affrontare appena quattro mesi fa: l'esondazione del Bacchiglione (clicca qui per la Photo gallery di VicenzaPiù).
Ieri, 16 Marzo 2011, dopo una nottata ininterrotta di pioggia scrosciante, il livello del fiume è salito paurosamente, di nuovo, al punto che da metà giornata le sirene hanno cominciato a suonare, e i megafoni ad intimare alla popolazione residente nei pressi dei corsi d'acqua di "mettere in salvo i loro beni e altro".
Sirene e megafoni che si sono "zittite" verso sera, anche se a monte di Vicenza la pioggia non ha mai smesso di cadere, anche se meno intensamente.
Una festa, quella dell'Unità d'Italia, che promette oggi di passare inosservata ai più, a Vicenza, nonostante la città abbia ospitato una serie di iniziative sul tema.
Ne è un esempio la grande celebrazione svoltasi ieri pomeriggio al Liceo Ginnasio Pigafetta, addobbato per l'occasione nei toni del tricolore, e nella quale hanno parlato, oltre a grandi uomini di cultura e giornalisti quali Gian Antonio Stella e Giorgio Cosmacini, anche il Vicesindaco Moretti, che ha introdotto l'iniziativa, e il Preside del Liceo Giorgio Corà .
Certamente illuminato il discorso del Vicesindaco, che ha parlato anche a nome del Sindaco stesso, gesticolando e alzando la voce per farsi ben sentire dai molti presenti nell'aula magna gremita, ma le voci in sala non perdonavano: "E se invece di chiacchierare andaste a spalare un po' di fango nel fiume, lei e il Sindaco?", il suggerimento dei ragazzi presenti, e non solo.
Infatti, mentre il Vicesindaco discuteva riguardo all'Unità d'Italia, il livello del fiume continuava a salire, e il numero di addetti della Protezione Civile e Polizia nelle zone critiche ad aumentare.
Per esempio nei pressi di ponte degli Angeli, dove non hanno potuto far altro che dimostrare il loro vivo interesse per l'acqua fangosa in rapida ascesa, come del resto hanno fatto diversi assessori e funzionari pubblici che, sfoggiando la loro abbronzatura post-settimana bianca, hanno sfilato costernati uno dopo l'altro a Ponte degli Angeli, affacciandosi al parapetto che minacciava di venire sommerso, per poi abbandonare il campo, probabilmente preoccupandosi di mettere in salvo, prima di tutto, sé stessi.
Questo è proprio il problema maggiore rilevato dai cittadini di Vicenza: il fatto che, nonostante qualche messaggino inviato dal Sindaco, se così si può dire, che invitava la popolazione a mettere in salvo le macchine e quant'altro, le Istituzioni, in un momento come questo, sono stati sostanzialmente assenti.
L'Amministrazione avrebbe dovuto far sentire la sua presenza, attivandosi ben prima di oggi e in maniera decisa per migliorare la situazione ed evitare danni colossali. E invece si continua a permettere e progettare altre cementificazioni, mentre i suoi rappresentanti più significativi gesticolano parlando d'altro e mandando messaggini.
Non è certo questo che la popolazione di Vicenza, che ha già dovuto sgobbare una volta per rimediare ai danni della precedente catastrofe, dimostrando diligenza tale da ricevere i complimenti dello stesso Presidente della Repubblica, non è questo, dico, che i vicentini si meritano.
Nel giorno della grande celebrazione della nostra Unità Vicenza è abbandonata a sé stessa non solo da quel governo che sembra più che mai lontano anni luce dalla nostra realtà , ma anche dalla sua stessa Amministrazione.
Mentre scriviamo nelle zone più a rischio la gente attende barricata in casa, guardando frequentemente alla finestra e temendo il peggio.
Le previsioni per oggi sembrano essere piuttosto rassicuranti, in quanto la pioggia dovrebbe cessare fino a domenica.
Ma la pioggia prevista per domenica e lunedì probabilmente riporterà il Bacchiglione a livelli di allarme: prepariamoci ad altri sms e altri bei discorsi. Tanto nessuno pagherà per il disastro del nostro territorio, che celebra l'unità con l'iniziale minuscola, quella delle responsabilità di tutti i politici, degli speculatori e di chi, legalmente, poteva e doveva intervenire. Sono giovane, ma sul vocabolario c'è sempre stata la parola collusione. Ora so che c'è anche nella vita di tutti i giorni. Ma noi giovani non l'accetteremo. Mai!
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