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Anche la "Fondazione Emanuela, Luigi e Maria Dalla Vecchia" e Savino Tesoro nella lista tra il n. 483 e il n. 619 dei soci top 999 della BPVi. Incornati da buoi che vedono la stalla aperta

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Mercoledi 23 Marzo 2016 alle 23:37 | 0 commenti

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Sul quotidiano locale il presidente della Fondazione Mioni, il notaio della Banca Popolare di Vicenza, Giuseppe Boschetti, da poco succeduto a Marino Breganze, vicepresidente sempre della BPVi e presidente della controlata Banca Nuova, accende un faro sui «notevoli problemi di gestione dei beni che costituiscono il fondo di dotazione della Fondazione, prevalentemente immobili...» (tradotto: scarsa disponibilità di cassa) ma ci rassicura, contemporaneamente, sul fatto che quel fondo comprende «anche, in piccola percentuale, azioni della Banca Popolare di Vicenza, ereditate dalla fondatrice fortunatamente soltanto scalfite dai recenti aumenti di capitale».

Traduciamo:  23.190 azioni nel patrimonio della "Mioni", come da noi rivelato, pari a un (fanta)valore di 1.449.375 euro prendendo a riferimento la fantavalutazione di 62,50 euro e ora svanito, sono solo un graffio per una Fondazione che denuncia notevoli problemi di gestione del patrimonio immobiliare)

Ma la lista dei soci top 999 della Banca (im)Popolare di Vicenza che stiamo pubblicando a sezioni presenta, oltre all'elenco di azionisti da circa 600.000 (ex)euro in su, che dovrebbero essere almeno "indignados", una serie di curiosità, chiamiamole così, che contiamo di soddisfare anche col il vostro aiuto (vi ricordo l'nvito a scriverci, come stanno facendo vari lettori, a [email protected] se avete dubbi e spunti su "sfruttati" e "beneficiati").

Nella lista odierna, quella che presenta i soci dal n. 483 al n. 619, di spunti ce ne sono dei soliti due tipi: quello triste e quello "tristo".

Scegliete voi l'aggettivo più adatto tra i due (spesso i significati si intrecciano per chi c'è dietro) per definire la coesistenza nell'elenco della Fondazione Emanuela, Luigi e Maria Dalla Vecchia, che ha 15.695 azioni della Popolare di Vicenza per il solito fantomatico valore di 979.750 euro, e di Savino Tesoro, nomen omen, pugliese di Spinazzola, dato per sicuro socio di Alfredo Pastorelli nella Vi.Fin. che dovrebbe salvare il Vicenza Calcio, il cui direttore sportivo ora è il figlio Antonio, e che della banca risulta socio con 15.376 azioni pari, per modo di dire, a 961.000 euro.

Se questa cifra per i comuni mortali è "una cifra" e se non molto diversa è quella in capo al "consocio" in BPVi  e possibile socio in Vi.Fin. da questi importi (piccoli se si guardano dall'alto dei vip, ma comunque ora di fatto azzerati) capiamo, forse, perchè il vice di Iorio, Iacopo De Francisco, ci avesse descritto i possibili salvatori del Lane con questa frase: «Quelli che dicono di voler acquistare il Vicenza Calcio non hanno un euro!»"

Ciò detto vediamo quale aggettivo scegliere per "qualificare" la Fondazione Emanuela, Luigi e Maria riportando quanto della Fondazione scriveva il GdV: "A passi veloci per dare forma alle volontà dei coniugi Luigi Dalla Vecchia e Maria Garzaro che alla loro morte, avvenuta nel giro di pochi mesi nel 2006, hanno lasciato precise disposizioni testamentarie per costituire una fondazione che nel ricordo della figlia Emanuela «abbia per oggetto l'istituzione di borse di studio a favore di studentesse meritevoli di aiuto economico che abbiano a studiare medicina»".

E, invogliati a farlo dal capo dello sport dello stesso giornale, che invitava i lettori a cercare sul web chi fosse il possibile socio di Pastorelli, quando se ne annunciava la calata a Vicenza, ecco cosa scrive Wikipedia di Savino Tesoro:

"Nato a Spinazzola, in provincia di Bari, l'imprenditore è emigrato dalla Puglia in Lombardia, dove apre un'industria nel ramo della siderurgia. La Tubra Vps è attualmente l'azienda della famiglia Tesoro, con sede a Mapello. Gli interessi della famiglia Tesoro sono comunque ramificati anche a causa della crisi del settore siderurgico. Ha due figli: Antonio, nato a Modugno (ex amministratore delegato della squadra calcistica del Lecce) e Giulia, (ex vicepresidente dei giallorossi). Il 20 ottobre 2004 venne arrestato con altri quattro imprenditori pugliesi per una storia di false fatture, che servivano a coprire prestazioni e forniture di macchinari considerate inesistenti totalmente o in parte e finanziate da incentivi europei. Vicenda che gli è costata una condanna a due anni e sei mesi...".

Per carità Wikipedia e il web non sono la Bibbia nè tanto meno lo è il Gdv, parola di vecchio... "indagato", ma se "pecunia non olet", beh, quella persa da Savino a noi, non certo a Zonin & c., fa meno tristezza di quella svanita per la Fondazione a cui cui i coniugi Dalla Via avevano deciso alla loro morte - Luigi a 84 anni, Maria a 79, ci ricorda sempre il GdV - di conferire il loro cospicuo patrimonio "per l'istituzione di borse di studio per studentesse in medicina meritevoli" visto che "la figlia Emanuela avrebbe voluto diventare dottoressa in medicina, ma non era riuscita a raggiungere il suo obiettivo per una serie di coincidenze sfortunate. Era stato il cruccio della sua vita, conclusasi in età ancora relativamente giovane...".

A parte Francesco Iorio, che non può farlo visto come è impegnato a... non fare chiarezza sui nostri 10 dubbi esposti in altrettande domande, c'è qualcuno nella Banca Popolare di Vicenza che si sta crucciando per i poveracci e almeno per le Fondazioni depredate?

Ssi sta dando una mossa, pur nella difficoltà delle indagini, lo staff del Procuratore Capo di Vicenza, Antonino Cappelleri, per chiudere la stalla, mai nome fu più adatto, prima che i buoi scappino?

E i 999 soci top, Savino incluso, stanno dando seguito alla loro comprensibile indignazione e costernazione con azioni legali, tabto per supportare,a nceh moralmente, Cappelleri, visto che gli altri 116.000 e passa forse non hanno più neanche gli occhi per piangere oltre che i soldi per gli avvocati?

E magari neanche per il sito "under construction" della Fondazione per Emanuela?


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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