Trattamento dei fanghi conciari: intervento di Emanuele Vezzaro per No alla centrale
Venerdi 31 Dicembre 2010 alle 10:26 | 0 commenti
Riceviamo da Emanuele Vezzaro, presidente di No Alla centrale, e pubblichiamo.
La 'provocazione' della Giunta Comunale di Montecchio Maggiore riapre una discussione pubblica sul tema del trattamento dei fanghi conciari, che era recentemente caduta nell'oblio. Il processo partecipativo, avviato nel 2006 dall'ATO presieduto dall'allora sindaco di Arzignano Fracasso, aveva coinvolto nella discussione sul problema Comuni, Provincia, ARPAV, Regione, categorie economiche, sindacati, associazioni e cittadini dell'Ovest vicentino, ma è stato inspiegabilmente accantonato dopo le ultime elezioni amministrative.
Alle proposte presentate allora dalla Commissione Tecnica istituita dall'ATO ValChiampo, nel progetto denominato 'PROGETTO PARCO', come Associazione NO ALLA CENTRALE abbiamo presentato delle osservazioni tecniche (che alleghiamo di seguito al presente comunicato) e che riteniamo tuttora valide non essendo nel frattempo emerse nuove soluzioni o progetti.
A questo punto, proprio per garantire la necessaria trasparenza e informazione verso i cittadini, è compito dell'ATO Valchiampo e delle Amministrazioni locali presentare le soluzioni al problema e l'eventuale progetto concreto, sul quale ci riserviamo di esprimere un giudizio approfondito non appena ci saranno forniti tutti gli elaborati tecnici con descritto: il tipo d'impianto, i bilanci di massa e di energia, le emissioni, i costi di costruzione e di gestione e il necessario bilancio ambientale che, ricordiamo, deve prevedere una riduzione delle emissioni complessive nel territorio.
Esprimiamo fin d'ora comunque perplessità su un tipo di logica, come quella espressa, a suo tempo dal Direttore dell'ARPAV locale, secondo cui: "siccome ci sono già 3 impianti di incenerimento funzionanti nell'Ovest vicentino, se ne può aggiungere anche un quarto". Per altro senza aver nemmeno chiaro il tipo di emissioni dei primi tre.
Concludiamo facendo nostra la 'provocazione' del sindaco di Montecchio Maggiore, sig.ra Cecchetto e rilanciamo, chiedendo che il primo cittadino castellano, in qualità di Presidente della Conferenza dei Sindaci dell'ULSS 5, organizzi al più presto un'assemblea pubblica invitando il presidente dell'ATO dr. Gentilin, il Presidente di Acque del Chiampo geom. Marcigaglia, il Presidente della Provincia Schneck e i sindaci del Progetto Giada.
Nell'assemblea pubblica va affrontato in modo chiaro il tema spinoso dei fanghi conciari ma anche l'effetto cumulativo sull'ambiente e sulla salute dei cittadini, delle varie opere che si vanno accatastando nel nostro territorio, oltre ai già citati 3 inceneritori, il CIS, lo spostamento del casello, il raddoppio dell'autostrada A4, la Pedemontana, la TAV , ecc.
Riteniamo che problemi così complessi vadano affrontati in un'ottica di area vasta e integrata com'è oggi e come sarà ancora di più in futuro, l'Ovest Vicentino.
Montecchio Maggiore, 29 dicembre 2010
Il Presidente dr. Emanuele Vezzaro
Tel. Cell. è 3311387788
Associazione per uno sviluppo e(ti)co-sostenibile
e la promozione della qualità della vita nell'Ovest Vicentino
Via Mameli, 1 - Tezze di Arzignano (VI)
Email [email protected]
ALLEGATO.
Intervento dell'associazione no alla centrale al Forum sui fanghi conciari del 9 marzo 2009
Nel tempo che ci è concesso per il nostro intervento cercheremo di dire qualcosa che effettivamente serva all'argomento oggetto di discussione evitando dettagli o ragionamenti astratti.
Riteniamo per altro necessario (ma ci saranno altre occasioni), connettere il tema trattamento fanghi conciari con le prospettive economiche/sociali del distretto conciario.
Per questo l'associazione organizzerà un convegno che affronterà le tematiche tecnico/scientifiche dei rifiuti dei processi produttivi ma anche le prospettive economiche dell'Ovest Vicentino.
Noi oggi mettiamo a disposizione dei soggetti che partecipano al forum le nostre conoscenze sull'argomento trattamento fanghi.
Dalla sintesi tecnica elaborata dalla commissione ci sembra che l'orientamento per il trattamento dei fanghi conciari sia per una pirolisi a media ed alta temperatura.
Pirolisi che ai più è conosciuta con il termine di gassificazione. Nel 1997 sembrava che gli industriali conciari fossero pronti a finanziare un impianto denominato Pyromex, brevetto svizzero e costo dell'impianto 50/70 miliardi di vecchie lire. Negli anni 2000 si avvia la sperimentazione del trattamento di gassificazione dei fanghi conciari in Norvegia. Questa sperimentazione ha prodotto un elaborato tecnico, presente sul sito della società detentrice del brevetto. In tale documento vengono evidenziate alcune problematiche nel trattamento specifico dei fanghi conciari. Per esempio la società , pur assicurando che sono in grado di abbattere il cromo presente nei fanghi senza passare alla forma esavalente, scrivono che comunque sarebbe meglio che esso (il cromo trivalente) non fosse presente nei fanghi. Viene inoltre precisato che l'impianto pensato solo per i fanghi conciari funzionerebbe meglio addizionando altri fanghi industriali. Sempre nel documento si ammette di avere dei problemi per quanto riguarda i solfati (anche se in Norvegia hanno trovato la soluzione scaricandoli
in mare) e il mercurio.
Oltre all'impianto norvegese la tecnica della pirolisi a media e alta temperatura è sperimentata in Italia da alcune società con una tecnologia chiamata 'Dismo' di cui è concessionaria per tutta l'area del mediterraneo un'unica società . Sulla tecnologia 'Dismo' o dissociazione molecolare si è aperto negli ultimi tempi, a causa dell'emergenza rifiuti in Campania, un acceso dibattito rispetto alla sua efficacia. Il progetto Dismo è simile al dissociatore molecolare presente in Islanda nella città di Husavik, impianto
attualmente fermo secondo quanto riportato in un articolo del quotidiano La Repubblica.; la funzionalità di tale impianto è stato ben analizzata in un documento del dottor Caldiroli (di cui potremo fornire copia).
Non sono a nostra conoscenza prove di questa tecnologia utilizzata per i fanghi conciari, quindi prima di esprimere un giudizio definitivo sulla scelta impiantistica vorremmo vedere tabelle con i bilanci di massa di consumi di energia e valori di concentrazione delle emissioni.
Comunque esprimiamo apprezzamento per il percorso partecipativo finora attuato e anche per i paletti o vincoli, posti dalla commissione tecnica, rispetto alla soluzione da individuare.
Siamo consapevoli che ora la scelta dovrà essere sottoposta ai consigli comunali dell'Ato Valchiampo, gli unici legittimati a dare il via alla scelta impiantistica qualunque essa sia.
Noi come associazione avvertiamo un pericolo che è cosi sintetizzabile: "Se l'apparato produttivo della zona non reggerà l'onda d'urto del conflitto geoeconomico e della conseguente crisi in atto c'è il pericolo che infrastrutture pensate per uno specifico 'problema locale' siano usate per fare diventare il distretto conciario vicentino, non il polo d'eccellenza per la cosiddetta Green economy, ma il centro attrattivo di molte delle bonifiche che si dovranno attuare nei prossimi anni nel Veneto e in Italia". Questa può essere una scelta politica legittima, anche se tutti i cittadini dovrebbero esserne consapevoli, ma avvertiamo fin d'ora che se la Green Economy è intensa in questo senso, le esperienze attuate in altre parti del mondo, dimostrano che non è mai stata in grado di innescare una crescita economica e occupazionale, ma, anzi sono aumentati disoccupazione e disastri ecologici.
Arzignano, 09-03-2009
Associazione No Alla Centrale
Associazione per uno sviluppo e(ti)co-sostenibile
e la promozione della qualità della vita nell'Ovest Vicentino
Via Mameli, 1 - Tezze di Arzignano (VI)
Email [email protected]
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