Tessere "farlocche" del Pdl: D.N. ipotizza, il GdV sentenzia, l'editore vende
Venerdi 3 Febbraio 2012 alle 15:22 | 1 commenti
Sul caso tessere e congressi Pdl riportiamo per completezza di informazione (oltre che per qualche successiva, modesta considerazione) quanto abbiamo letto anche, in parte, su Il Corriere del Veneto di oggi a pag. 3 a firma Andrea Priante. Per sintesi e per rispetto ("ubi maior minor cessat") ci soffermiamo su quanto scritto su Il Giornale di Vicenza di oggi a pag. 20 da D.N. (Diego Neri, ndr).
"I carabinieri hanno raccolto finora - scrive il collega - una dozzina di denunce per falso (ndr): sono state presentate da cacciatori che hanno scoperto che qualcuno li ha iscritti, a loro insaputa, al Pdl... Ma non è questo l´unico elemento nuovo nell´indagine coordinata dal procuratore reggente Paolo Pecori. In queste settimane, i carabinieri della procura hanno lavorato in silenzio, raccogliendo parecchia documentazione e soprattutto compiendo migliaia di confronti ... Acquisita dagli uffici postali la copia in microfilm dei versamenti, è stata fatta una scoperta non da poco: 7907 tessere erano state spedite fra il 26, il 27 e il 28 ottobre scorso Non solo: tutti i bollettini sono pressoché identici, perché compilati dal computer palesemente dalla stessa mano, o comunque alla stessa maniera. ..."
Cosa pensiamo noi a livello legale dell'attività inquirente è e rimane, a maggior ragione dopo gli stralci sopra riportati, quanto scritto nella lettera aperta al Procuratore Generale di Venezia ("Lettera aperta al Consigliere Pietro Calogero: tessere Pdl, Paolo Pecori e Palazzo Nievo"), confortati come siamo dal parere sicuramente indipendente dell'avvocato Renato Ellero, ex senatore ma soprattutto docente di diritto penale all'Università di Padova ("Ellero: «Il tesseramento farlocco nel Pdl? Una manovra contro Berlato»").
Ma non possiamo, intanto, non sottolineare a margine di quanto riportato una grande soddisfazione per l'impegno profuso alla ricerca spasmodica della verità da parte degli uomini del luogotenente (maresciallo per chi non sapesse di gradi, ndr) Lorenzo Barichello mandati in campo da Paolo Pecori, Procuratore reggente in attesa che Antonino Cappelleri, il Procuratore Capo che è stato scelto al suo posto dal Csm arrivi in città , speriamo quanto prima, per aiutarlo nel compimento del suo dovere. Un così imponente dispiegamento di intelligence e di uomini, infatti, non trova riscontro forse neanche in "conciopoli" (quella di un migliaio di milioni di euro imboscati, in effetti ben poca cosa rispetto alle migliaia di tessere "farloccate"). Per cui gli amici della Lega Nord, caro segretario Carlo Rigon, si mettano un po' l'anima in pace e, in attesa che "si compia" la madre di tutte le indagini sui malaffari di Vicenza, smettano di protestare contro lo scarso utilizzo delle forze dell'ordine sul fronte della lotta alla prostituzione e per la sicurezza! I carabinieri, capitelo una volta per tutte, hanno ben altro da fare per le "migliaia di confronti" in atto. E anche quelli per i reati di odore mafioso, poche decine in fondo, verranno fatti appena ... impallinato il responsabile dello scandalo del millennio. Che diamine, pazienza!
Detto questo ci vogliamo anche scusare con gli inquirenti perché ieri, presi dal nostro lavoro quotidiano (tra cui anche la sicuramente meno importante verifica con Carta e Rigon del lato politico della vicenda congressi del Pdl), ci devono essere sfuggiti i finalmente ricomparsi, ci mancavano, comunicati stampa della Procura a cui, di sicuro, hanno attinto i colleghi per riferire dei numeri e dei dati dell'indagine per la quale, invece, lo sottolinea Diego Neri, i carabinieri del luogotenente "hanno lavorato in silenzio". Non li abbiamo letti (e non ci giustifica il fatto che neanche Il Gazzettino di Vicenza li abbia letti), non ne abbiamo, quindi, scritto ma speriamo che averne riferito qui utilizzando il lavoro dei colleghi ci faccia perdonare da tutti per "l'omesso controllo" ..., responsabilità , anche legale, del direttore.
Ora però vogliamo fare una domanda a D.N. e un complimento al suo giornale, troppo spesso da noi bistrattato.
La domanda è tecnica: come è riuscito a capire che "i bollettini sono pressoché identici, perché compilati dal computer palesemente dalla stessa mano, o comunque alla stessa maniera..."?. Se ci dice come hanno fatto i computer a far stampare moduli identici e non "corsivati" o "grasseggiati" o con la mano "tremula" della nonna del cacciatore di turno ne saremo felici e lo diremo anche al nostro Milioni, appassionato di tecniche indagatorie.
Ma prima di scaricare la posta per vedere in tempo se gli inquirenti ci hanno inviato nuovi (rumorosi?) comunicati e dopo la precedente domanda è più forte di noi deontologicamente (e ci scusiamo per questa parola che sta per essere cancellata dal vocabolArio) il desiderio di chiedere a D. N. di "farsi latore" dei nostri più sinceri complimenti al suo GdV.
Lei, Diego Neri, ha scritto con scrupolo professionale e non certo commerciale: "Ipotizzando che quelle quasi 8 mila tessere siano fasulle, sulla scorta del fatto che alcuni sottoscrittori hanno smentito di aver firmato e altri hanno sporto denuncia, gli inquirenti si chiedono chi abbia pagato al posto loro...".
Visto che lei ha usato il termine "ipotizzando" abbiamo capito, e perciò faccia i complimenti a direzione e proprietà , come Il Giornale di Vicenza, grazie anche al sapiente uso dei titoli, sia il quotidiano più venduto a Vicenza.
Lei, infatti, ha solo ipotizzato, il GdV ha sentenziato nel titolo: "La Procura ha terminato i controlli: «Sono false almeno 7.907 tessere»". Bene. Bravi.
Siamo invidiosi, lo confessiamo: noi, semplicemente, non siamo capaci di fare titoli da far vendere ... così tanto
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