Tav/Tac a Vicenza, i cittadini scrivono ai candidati presidente Veneto
Sabato 23 Maggio 2015 alle 19:55 | 2 commenti
Pubblichiamo di seguito una lettera di un gruppo di cittadini di Vicenza Francesca Corà , Pio Porelli, Alessandro Fracasso, Patrizia Corà , Giada Baretta, Stefania Tarabella, Francesca Furlanetto, Loris Varo in merito alla posizione dei candidati alla presidenza della Regione Veneto sullo studio di fattibilità della linea A/V-A/C per il nodo di Vicenza (clicca qui per leggere le risposte arrivate dai candidati).
Siamo un gruppo di cittadini stanchi di subire decisioni calate dall’alto, che ci impongono opere
faraoniche, devastanti ed inutili, con costi esorbitanti che rimarranno a carico nostro e delle future
generazioni, come la linea AV/AC, approvata dal Consiglio Comunale di Vicenza .
Poiché si avvicina la data delle elezioni regionali, abbiamo quindi chiesto, come privati cittadini, ai
candidati alla presidenza della Regione Veneto come la pensavano in merito, inviando loro in data
1/5/2015 la seguente e-mail ai loro indirizzi pubblicati su internet :
“La città di Vicenza è interessata dalla proposta di una linea AV/ AC che la attraverserebbe tutta con
demolizione di un gran numero di edifici.
Lo studio prevede, tra l’altro, un tunnel sotto Monte Berico, la dismissione dell’attuale stazione, la
creazione di due stazioni a distanza di chilometri: una a Vicenza Fiera, in zona ad alto rischio
idrogeologico, per la TAV/TAC, ed una in zona Tribunale, vicino al fiume, in cui fermeranno solo
treni locali.
Premesso che :
 questa linea non sarà ad alta velocità , perchè i treni andranno alla stessa velocità di quelli attuali;
 non sarà nemmeno ad alta capacità , perchè il numero dei treni in transito dipende da scelte di
gestione della rete ferroviaria;
ï‚· le linee esistenti non sono sfruttate pienamente;
 l'attuazione di questo eventuale progetto, oltre a procurare seri danni ambientali, aumenterà in
maniera abnorme il debito pubblico e provocherà ulteriori tagli ai servizi essenziali,
pensa che sia opportuno spendere svariati miliardi di euro di pubblico
denaro per questa opera ?
La Sua risposta ha per noi particolare importanza poichè la Regione Veneto ha competenza di
intervenire nel procedimento.
La ringraziamo per l'attenzione che vorrà dedicarci
Cordiali saluti
Un gruppo di cittadini"
Ad oggi Luca Zaia, Alessandra Moretti, Flavio Tosi non hanno risposto.
Certo, anche se si erano già espressi a favore della TAV con le solite frasi di rito come: “Non
dobbiamo perdere il trenoâ€, o avevano evitato di rispondere in merito, hanno perso un’occasione per
argomentare le proprie ragioni in maniera precisa.
Questo è già di per sé indicativo del rispetto e della considerazione che dimostrano nei confronti dei
cittadini che dovrebbero rappresentare.
Gli altri candidati hanno invece risposto prontamente.
Poichè la risposta del candidato del Movimento 5 Stelle non ci sembrava sufficientemente chiara,
abbiamo chiesto ulteriori precisazioni con la seguente mail:
"Grazie per la risposta cortese e sollecita. Non ci e' chiara pero' la vostra posizione in merito.
Sembra di capire che dovete ancora analizzare quest'opera. I vostri rappresentanti locali, ai quali ci
consigliate di rivolgerci, hanno tuttavia gia' da tempo espresso una posizione decisamente contraria
allo studio presentato.
E' molto importante per noi conoscere anche la vostra opinione e vi preghiamo pertanto di chiarire
in modo piu' preciso la vostra posizione.
Cordiali saluti
Un gruppo di cittadini"
“Buongiorno,
mi scuso intanto per la risposta precedente che mi rendo conto essere stata poco esaustiva su un problema che merita sicuramente un’analisi più approfondita. Cercherò quindi di chiarire nel modo più completo possibile la posizione del movimento 5 Stelle sul complesso tema dell’Alta Velocità.
Come ben sa, i volumi di traffico registrati negli ultimi vent’anni non solo dimostrano che tutte le infrastrutture come l’alta velocità sono assolutamente incapaci di autosostenersi (e soprattutto di autofinanziarsi), ma soprattutto che le attuali scelte progettistiche le rendono addirittura dannose, pensiamo ad esempio alla mancanza nella tratta Brescia Padova di una fermata nella zona del Garda, unodei poli turistici ad elevato interesse storico – naturalistico. Sono 11 i miliardi d’investimento pubblico tra Brescia e Vicenza : questi soldi possono essere spesi senza valutare quello che si chiama “costo opportunità”? Senza analizzare quali progetti si potrebbero attuare in alternativa e quali benefici questa alternativa produrrebbe? La realtà è che la distruzione delle regole per interessi elettorali e speculazioni urbanistiche continua anche in questo progetto, in spregio delle leggi che regolano queste opere. Quanto prodotto, ad esempio per Vicenza e territori contigui manca, dell’analisi delle alternative progettuali, cioè l’individuazione delle alternative dal punto di vista delle scelte tecnologiche, organizzative e finanziarie e, soprattutto, dell’analisi della fattibilità economica e sociale.
La nostra azione sul territorio, ma soprattutto quella dei nostri portavoce in Parlamento si è sempre caratterizzata per il forte contrasto allo spreco di risorse pubbliche, che ben potrebbero essere destinate ad altre opere di utilità sociale.
La nostra grande opera Veneta è la Banda Larga, con tutte le informazioni che ci servono oggi, vogliamo portare almeno la 100Mb a tutte le città e almeno la 30Mb alle zone rurali, questa dovrebbe essere la nostra “Grande Opera”.
La triste realtà del voto di scambio, dei comitati d’affari costiutuiti a scopi puramente elettorali, hanno portato alla realizzazione di opere ad elevato impatto per un territorio già pesantemente compromesso in spregio di qualsiasi regola e di qualsiasi normativa. Quello a cui assistiamo è il tentativo di mettere in atto l’ennesima succulenta operazione speculativa con il rischio di cantieri protratti per 30 anni a causa della scelta di lotti costruttivi non funzionali in varie parti della pianura padano – veneta, trascurando invece il potenziamento dell’attuale trasporto ferroviario regionale, i cui innumerevoli disservizi incidono negativamente sulla vita di migliaia di cittadini veneti.
Ma al di là di tutte le valutazioni (seppur necessarie), ritengo sia assolutamente indispensabile e prioritario che i cittadini vicentini siano messi nelle condizioni di esprimersi correttamente sia sull’opportunità ma anche sul merito.
Il Movimento 5 stelle ha fatto della democrazia diretta una delle sue battaglie principali, ed è assoluto dovere dell’amministrazione comunale, consultare la popolazione prima di mettere in cantiere qualsiasi opera, soprattutto se di fortissimo impatto su un territorio il cui equilibrio risulta già notevolmente compromesso.
Da parte nostra il massimo sostegno a quanti si battono per la salvaguardia del territorio veneto e ad ogni modo,la cittadinanza avrà il massimo impegno affinché venga riconosciuto loro il diritto di esprimersi, tutelandone la volontà ed esigendone il rispetto.
A presto
Staff M5S Veneto
Cordiali saluti
Ercole Dalmanzio
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per riportare gli interessi dei cittadini nel processo elettorale.
Achille Variati, che aveva iniziato il suo secondo mandato con aperture
alla partecipazione civica ed anche alle ragioni del No dal Molin, si avvia
al termine del terzo suo mandato facendo approvare al Consiglio Comunale
in periodo natalizio un progetto preliminare per la TAV/TAC commissionato
dai poteri forti della città. Questo progetto non è giustificato da esigenze
tecniche ferroviarie, ha costi altissimi senza copertura finanziaria, ed inoltre
priva la città della storica stazione centrale, che si trova in un luogo perfettamente
adeguato alle esigenze dei cittadini ed alla vocazione turistica della città.
Il metodo seguito dal Sindaco per ridisegnare l'assetto urbanistico della città
al di fuori di un piano regolatore è stato chiamato "metodo Renzi" ed appare
del tutto in consonanza con i metodi del governo nazionale nel ridisegnare lo
statuto del lavoro, della scuola e soprattutto nella sciagurata legge elettorale.
I simpatizzanti del PD Renziano sono certo ammirati dalla grande abilità ed
energia del capo del governo. Tuttavia non possono ignorare che una vera
mutazione costituzionale è stata imposta a colpi di sedute ad oltranza del
Parlamento dopo una partita a due con il capo dell'opposizione, liquidando
le voci di dissenso nello stesso PD.
L'aspetto più inquietante della legge elettorale è che dopo tre anni di governi
di eccezione, siamo arrivati ad un presidenzialismo del primo ministro con
un Parlamento indebolito e subordinato, una "signoria" ben vista dalla finanza
internazionale, ma senza il contrappeso ed il controllo di un Parlamento forte,
La città di Vicenza ha la sorte di verificare come in questo nuovo quadro politico
globale cambino anche le forme della decisione e della partecipazione nelle
scelte urbanistiche locali. Sarà certo ancora possibile ad architetti ed urbanisti
offrire consulenza tecnica, se sapranno conquistare la fiducia di chi governa.
Sarà ancora possibile ai cittadini fare azioni di testimonianza a favore dell'ambiente
e del paesaggio. Ma sarà più difficile trovare l'appoggio di forze politiche su scelte
in contrasto con gli interessi dei poteri forti.
Per questo anche è importante sperimentare nuove forme di discussione che
costringano i candidati a manifestare il loro punto di vista su decisioni cruciali
per il territorio e che consentano agli elettori di vedere con maggiore chiarezza
al di là della propaganda ed a comportarsi di conseguenza nelle urne.