TAC a Vicenza: Rfi evita il tunnel, progetto definitivo entro il mese
Martedi 3 Febbraio 2015 alle 21:33 | 0 commenti
Iricav disponibile ad evitare lo scavo sotto il Berico in favore di una cassa di compensazione esterna. Intanto si riparla di quadruplicamento della linea esistente
Non più il bypass sotto il Monte Berico, una copertura di viale Risorgimento per raddoppiare l'attuale carreggiata. Rete ferroviaria italiana ha accolto, sostanzialmente, le osservazioni presentate dal Comune di Vicenza al progetto per il nodo del capoluogo berico dell'Alta velocità (meglio Alta capacità , ndr) ferroviaria (nella foto un tunnel Tav in Val d Susa, un esempio del traforo di Monte Berico)..
Proponendo, nella riunione romana di pochi giorni fa, una soluzione alternativa che prevede una cassa di espansione, per far fronte alle situazioni critiche sul piano idrico, in luogo del passaggio sotto il monte che era uno dei punti più delicati e controversi della progettazione esaminata dal consiglio comunale vicentino nelle sedute di gennaio dedicate alla Tav. Intanto si continua a discutere di costi dell'opera,e anche di soluzioni alternative, che restano sul piatto: sabato prossimo si terrà una tavola rotonda in cui, per esempio, l'associazione FerrovieaNordest proporrà la sua ipotesi di quadruplicamento dei binari, che ritiene meno costosa e impattante. E anche per la tratta tra Brescia e Verona, il quadruplicamento è all'esame della commissione Ambiente della Camera.
Il progetto di Rfi (una proposta, per ora, per la verità ) recepisce le osservazioni che il sindaco Achille Variati aveva portato all'attenzione dei tecnici romani dopo il voto in consiglio comunale. Soprattutto quella dibattutissima sull'opportunità di evitare il tunnel sotto Monte Berico, uno dei temi per i quali si era mobilitata addirittura l'Unesco invocando il rispetto del territorio e delle zone di pregio del vicentino, toccate dal passaggio della linea della Tav secondo il progetto finora esaminato. Il consiglio comunale aveva chiesto di «valutare alternative rispetto al bypass idraulico e stradale» del tunnel sotto il Berico. E Rfi le ha accolte, anche se il passaggio decisivo è quello al genio civile, preceduto da un incontro che lo stesso Variati ha annunciato con il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi.
L'idea di Iricav (il consorzio chiamato a realizzare la tratta berica della Tav) è quella di una cassa di espansione esterna al Berico, per mettere in sicurezza la zona circostante e l'area industriale. I volumi, hanno spiegato i tecnici, dovranno però eguagliare quelli previsti con il tunnel, ed è su questo aspetto che si attende il giudizio definitivo degli uffici. Inoltre, la viabilità cittadina (la Tav porterà come noto diverse varianti, dal filobus alla nuova stazione dedicata all'alta velocità ) verrebbe adeguata con la copertura di viale Risorgimento, la carreggiata dunque potrebbe essere raddoppiata. Se da Rfi arriveranno gli ok definitivi, si potrà dire che il progetto avrà fatto un passo decisivo in avanti.
La proposta di quadruplicare le linee esistenti, tuttavia, rimane sul tavolo, quantomeno invocata a Vicenza da diversi sostenitori di un intervento meno impattante, e per il tratto Brescia Verona (dove il consorzio incaricato è il Cepav due, e dove la fase progettuale è assai più avanzata e contingentata al via ai cantieri entro giugno, pena la perdita dei finanziamenti della Bei) dalla stessa commissione Via del ministero dell'Ambiente, che ha suggerito una revisione del progetto, ormai datato e privo dell'indicazione delle alternative possibili. Su questo tema, è in programma una nuova audizione nel question time alla Camera dopo quella chiesta da Ermete Realacci del Pd e andata solo parzialmente a buon fine la settimana scorsa.
di G.S., da VeneziePost
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