Stipendi della casta e fiducia: nulla è cambiato
Domenica 11 Dicembre 2011 alle 10:42 | 0 commenti
 
				
		Giorgio Langella, PdCI FdS Vicenza - La prima notizia: "Stipendi dei parlamentari. Slitta l'adeguamento delle indennità alla media europea.". Ebbene, anche se tutti dichiarano che la decisione è già stata presa, le forze politiche presenti in parlamento hanno deciso (in maniera, a quanto sembra, trasversale) di NON ridursi, per il momento il lauto stipendio.
L'altra notizia: "Manovra, si va verso la fiducia".
Nulla è cambiato.  Come il precedente governo Berlusconi-Bossi, anche questo governo  Monti-Banche chiede la fiducia. La chiede su provvedimenti che  penalizzano lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati. A loro  fanno pagare tutto e di più. Mette la fiducia per salvaguardare i  vcapitali dei ricchi, per NON fare la patrimoniale. E la chiede a chi,  ieri, ha "rinviato" la propria riduzione dello stipendio. Così, per  "equità" faranno diventare i poveri ancora più poveri, toglieranno  diritti a chi vive del proprio lavoro e daranno ai ricchi altri  privilegi. 
Una situazione intollerabile. Questo NON è il governo dei  tecnici, non è neppure un governo di competenti viste le misure che  vogliono adottare, l'arroganza con la quale le vogliono imporre e la  falsità con la quale versano qualche lacrima in televisione. È il  governo di chi garantisce a lorsignori una faccia meno impresentabile  rispetto a quella di Berlusconi e complici vari, ma che, con il ricatto  del fallimento (chiamato default) dello Stato, farà ugualmente pagare la  crisi a chi la crisi la subisce, ai lavoratori, ai pensionati. 
Senza alcun rimorso, senza ripensamenti, senza coscienza ci rendono più poveri.
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