Quotidiano | Categorie: Interviste, Banche

"Veneto Banca e BPVi insieme? Non basta": lo dice Stefano Righi di CorSera a VicenzaPiù

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Domenica 19 Aprile 2015 alle 13:12 | 0 commenti

ArticleImage

Abbiamo chiesto a Stefano Righi, la prestigiosa "firma" del Corriere della Sera di cui spesso abbiamo riportato gli articoli e che abbiamo intervistato in esclusiva anche subito dopo l'assemblea della Banca Popolare di Vicenza, di completare per i nostri lettori la panoramica sulle due popolari del Veneto più orientate a nord est con le sue opininoni dopo l'assemblea di sabato 18 aprile di Veneto Banca, alla cui assemblea Righi ha assistito. Vista l'afonia di chi scrive questa volta l'intervista è scritta e non in video, ma non perciò meno interessante visto che è anche una summa riassuntiva dopo le due assemblee. Ecco, quindi, per voi Stefano Righi.

1 - Qual è il suo commento a caldo, ma anche meditato visto che quello che è accaduto  era stato ampiamente annunciato da lei su Il Corriere della Sera, sulla doppia debacle del bilancio in profondo rosso e della svalutazione di circa il 23% delle azioni di Veneto Banca

S. R. Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca hanno perso, assieme, nel 2014, una cifra record superiore agli 1,7 miliardi di euro. Una enormità. È vero che parte di questa cifra è dovuta a una inattesa severità della Banca centrale europea, ma è altresì vero che la Bce ha solo chiesto di coprire finanziariamente, evidenziandole a bilancio, le cosiddette sofferenze, ovvero prestiti alle imprese e alle famiglie che non vengono onorati nei termini previsti. Ovvero, soldi prestati che non tornano indietro. Ma questi soldi mal prestati, rappresentano un limite delle banche, non della Bce. La banca presta denari non suoi e deve utilizzare un principio di prudenza nell'erogare prestiti. Se non lo fa, non è colpa della Bce.

Quanto al nuovo valore delle azioni delle due banche è certamente più vicino alla realtà oggi di quanto non fosse un mese fa. Ma è ancora molto lontano, ripeto molto lontano, da un prezzo vero.

2 - molto accomuna nei risultati negativi le due maggiori banche orientate a nord est, ma quali sono, se ci sono, i fattori distintivi tra Popolare di Vicenza e Veneto Banca

S. R. Da quello che si è capito dalle due assemblee, Vicenza pare più avanti e più decisa. Sulla trasformazione in Spa nessuna ha dubbi. Su un progetto comune la Veneto pare invece più riflessiva, non ha deciso, aspetta il parere dell'advisor Rothschild. In più, Vicenza ha già delineato il proprio futuro: con la trasformazione in Spa il presidente Gianni Zonin si farà da parte, resterà l'amministratore delegato Samuele Sorato. E alla Veneto? Quale sarà il futuro del Dg Vincenzo Consoli? E il presidente Favotto resterà? Le prospettive sono ancora annebbiate...


3 - in BPVi i fulmini della Banca d'Italia e della BCE si sono abbattuti essenzialmente sul suo pilota per antonomasia, Gianni Zonin, che infatti ha annunciato il suo addio e ha già promosso amministratore delegato Samuele Sorato. In Veneto Banca il responsabile o il parafulmini sembra essere per le stesse autorità centrali Vincenzo Consoli, già "downgradato", sulla carta, da Ad a direttore generale. Questa mossa, opposta in apparenza a quella attuata a Vicenza ma simile nella sostanza di voler emarginare in toto o in parte il faro strategico precedente, sarà sufficiente per riconciliare le due banche con Bankitalia e Bce e, in particolare, Consoli esce rafforzato o deve prepararsi al peggio?

S. R. Credo, sinceramente, non ci sia alcun complotto, nonostante taluni cerchino di accreditare questa tesi. La magistratura si è mossa su concrete ipotesi di reato. In alcuni casi su segnalazioni di azionisti o ex azionisti. Così hanno fatto le autorità di vigilanza. Chiarito questo, che giustifica anche gli importi di certe ammende comminate nei mesi scorsi, le banche devono sottostare ai controlli e rispettare le prescrizioni dei regolatori. Consoli è uomo di grandi capacità e vaste conoscenze, non ha bisogno di consigli. Dico solo, al termine dell'assemblea del 2015, che i toni dell'assemblea del 2014 non hanno fatto il bene di Veneto Banca.


4 - per concludere: le misure annunciate da Veneto Banca ieri per il ritorno alla redditività e, soprattutto, per la monetizzabilità delle azioni assomigliano tanto a quelle definite da Zonin e Sorato. È un altro preludio al matrimonio che non s'aveva da fare tra le due popolari una volta trasformate in spa? È questa la via d'uscita principale per loro? Sarà d'accordo la Bce?

S. R. Il ricorso a quella specie di 'Borsino' gestito dall'Icbp è un palliativo, non risolverà la sostanza delle cose. Le azioni resteranno sostanzialmente illiquide. Metterà un tampone sulla ferita, non curerà la malattia. Quanto al matrimonio tra PopVicenza e Veneto Banca, questo ha un grande valore, rispetto a tutte le ipotesi alternative: si può fare prima della trasformazione in Spa carta contro carta, senza mettere mano agli svuotati portafogli. Ma non sarà risolutivo. Se Vicenza e Veneto Banca si sposeranno, il figlio di questa unione dovrà a sua volta sposarsi molto giovane... Si discute in questi giorni di una fusione tra Banco Popolare e Popolare di Milano: vi sono chiare le dimensioni? Ecco, la newco Veneto+Vicenza finirebbe schiacciata dal confronto. La Bce, state sicuri, non entra nel dettaglio, vuole banche più grandi e più solide. Punto. Veneto e Vicenza, assieme, dovrebbero comunque ulteriormente rafforzarsi. O con soci nuovi e capienti o con una nuova operazione di aggregazione.


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network