Spv, per Co.Ve.P.A mai aperti termini per osservazioni VIA a varianti Breganze e Riese
Martedi 9 Ottobre 2012 alle 12:01 | 0 commenti
Massimo Follesa, Francesco Celotto, Co.Ve.P.A. - Ieri lunedì 8 ottobre 2012 si sarebbero conclusi i termini di presentazione delle osservazioni alle varianti per la Spv nei lotti riguardanti quelli di Breganze e di Riese Pio X°. Usiamo il condizionale poiché tale data è aleatoria. Essa non trova riscontro in quanto ha dichiarato il Dott. Carlo Digianfrancesco della Direzione per le Valutazioni Ambientali del Ministero dell'Ambiente che abbiamo interpellato per verificare la procedura presso il dicastero.
A sua detta nella telefonata intercorsa ieri pomeriggio, ci ha fatto presente che la documentazione delle varianti alla SPV sarebbe incompleta e da integrare da parte del redattore e che non si è potuto procedere alla sua pubblicazione nel sito. Atto fondamentale poiché come dichiara nella sua videata il sito stesso (http://www.va.minambiente.it/InviaOsservazione.aspx), solo da quel momento si può dare corso alla presentazione alle osservazioni alla SPV. Si tratta di fatto di una notizia che ci fa dire che i termini per le osservazioni alla SPV non si sono mai aperti e che nuove e più dettagliate osservazioni possono essere presentate direttmente al ministero in oggetto. Perciò nel momento in cui saranno ottemperate le richieste formulate dal Ministero dell'Ambiente ai tecnici distrtatti della SPV, prederanno corpo i termini di 60 giorni entro cui depositare le osservazioni al progetto e alle varianti. Abbiamo formalizzato questa nostra nostra conversazione con una richiesta formale che alleghiamo.
Si tratta evidentemente di una forzatura da parte dell'Assessore alla Viabilità della Regione Veneto Renato Chisso, del Commissario Ing. Vernizzi e del Responsabile Unico del Procedimento Ing. Fasiol, con la complicità dei numerosi sindaci senzienti che si sono accodati quali ancelle anelanti. Con loro e con tutte le altre noi non saremo mai indulgenti, in quanto il progetto è un ulteriore inganno verso i cittadini: oltre a quello di negare la documentazione della Convenzione e del Piano Economico Finanziario, si nascondono i termini le date e i progetti corretti che non sono reperibili e disponibili nelle forme complete sul sito del competente ministero.
Ogni ulteriore osservazione potrà essere fatta sulla base del progetto integrale depositato al Ministero e solo questo ne può accertare la completezza. Sulla base di ciò deduciamo che siano possibili ulteriori osservazioni sull'intero tracciato e sulla compatibilità delle analisi dei costi e dei benefici, ma soprattutto sulla consistenza delle scelte progettuali e economiche finanziarie.
In secondo luogo denunciamo le spregiudicate e arbitrarie decisioni del Commissario Straordinario, in quanto ha millantato un progetto pronto per la costruzione e l'esecuzione ma è ancora incompleto e insufficiente visto la mancanza di pubblicazione da parte della massima autorità ambientale. A poco valgono le giustificazioni, siamo con l'opera in costruzione sulla base di un cavillo tecnico-giuridico della sospensione immotivata di due sentenze del TAR Lazio e del rinvio di una terza senza sufficienti motivazioni, che non è ancora stata eseguita una sufficiente valutazione di impatto ambientale e nemmeno la verifica di ottemperanza a quella del preiminare e alle prescrizioni CIPE.
E' dunque necessario fermare i cantieri, soprattutto perchè le scelte progettuali da integrasi per il Ministero dell'Ambiente, in queste due varianti sono generate dall'adeguamento a nuove soluzioni viabilistiche. Che cosa ci sarà da dire dunque con una seria Valutazione Ambientale sui pericoli generati dall'attraversamento della falda tra il torrente Igna e il territorio a nord del Comune di Villaverla e dall'attraversamento della discarica di Cassola per rifiuti industriali speciali. Si tratta di quella tristemente famosa per gli strascichi giudiziari e malavitosi che hanno interessetato la chiusura disonorevole di quell'impianto. I Pasinato possono strepitare e cercare di zittire chi denuncia questo sproposito, ma è evidente che le insipienze del progetto SPV sono ormai emerse e si articolano sul piano della violazione della procedura, del danno ambientale e del danno erariale. E' fin troppo evidente che se si buttano sotto il tappeto questi aspetti a cantieri frettolosamente aperti prima o poi questi si ripresenteranno sotto forma di costi economici e finanziari, poiché il progetto nel complesso è frutto di soluzioni poco verificate. Infine appaiono ancora più evidenti le sottovalutazioni nel campo ambientale, valgano ad ulterore specificazione i pericoli a nord delle risorgive di Novoledo dove la falda interessata è una delle più importanti del Veneto, sia per le portate che per la qualità delle acque. Queste danno da bere a quasi 1milione di persone con gli acquedotti di Padova e Vicenza. Si tratta della falda del Bacchiglione che ha generato i gravi fatti dell'autunno del 2010 a Vicenza.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.