Rassegna stampa |

Il Corriere della Sera: soldi Bce anche per i bond delle società

Di Rassegna Stampa Venerdi 3 Giugno 2016 alle 08:16 | 0 commenti

ArticleImage

La Bce comprerà anche i bond delle società. Draghi alza le previsioni sul Pil: tassi bassi a lungo. Il rischio Brexit? Siamo pronti a ogni risultato

L'8 giugno la Banca centrale europea inizierà a comprare titoli di imprese sui mercati: è una nuova fase, annunciata in marzo, del Quantitative Easing che l'istituzione guidata da Mario Draghi sta conducendo per cercare di fare crescere l'inflazione e dare più energia all'economia dell'eurozona. Poi, il 22 giugno, effettuerà la prima operazione del nuovo programma di rifinanziamento a lungo termine delle banche, a tassi particolarmente favorevoli, chiamato Tltro II. Diventeranno così operative anche le decisioni più recenti della Bce. Non avendo posto in essere tutte le misure già deliberate, era poco pensabile che il Consiglio dei governatori, riunito ieri a Vienna invece che a Francoforte come al solito, annunciasse qualcosa di nuovo. Infatti, non l'ha annunciato.

Gli acquisti di titoli sui mercati rimangono di 80 miliardi al mese, andranno avanti almeno fino alla primavera 2017 e se sarà necessario anche dopo. I tassi d'interesse restano a zero e quelli sui depositi delle banche presso la Bce negativi dello 0,40%. Prima di fare ulteriori passi, i governatori vogliono capire a che distanza portano quelli già decisi e che ora saranno applicati nella loro totalità. Nella conferenza stampa post riunione, Draghi non ha però mancato di ricordare che «è piuttosto chiaro che non esiteremo ad agire» se ce ne sarà bisogno, cioè se l'inflazione continuerà a essere troppo bassa e a muoversi lentamente verso il target al di «sotto ma vicino al 2%».

A proposito di andamento dei prezzi, Draghi ha spiegato che la Bce ne ha rivisto leggermente al rialzo le previsioni: a marzo si aspettava che nel 2016 fosse dello 0,1%, oggi prevede che sarà dello 0,2%. Invariata invece l'aspettativa per il 2017 e il 2018, rispettivamente a 1,3 e 1,6%. Nei prossimi mesi l'inflazione sarà ancora debole o negativa e riprenderà un po' nella seconda parte dell'anno. Aumento del costo del petrolio e migliorata congiuntura non si registrano ancora «sui salari e sul meccanismo di formazione dei prezzi, con la possibile eccezione della Germania».

La crescita dell'eurozona dovrebbe invece essere dell'1,6% quest'anno (a marzo era prevista all'1,4%) e dell'1,7% nei due successivi. Modifiche in positivo ma modeste, se si tiene conto che il prezzo del petrolio è salito di oltre il 60% dall'inizio del 2016. Draghi ha infatti commentato che i rischi di peggioramento si sono alleggeriti «anche se per nulla in misura consistente». Nel primo trimestre dell'anno, la crescita è stata sostenuta, ma la previsione è che quella dei secondi tre mesi sarà probabilmente inferiore.

Sulla Grecia, Draghi ha detto che il Consiglio ha ascoltato una presentazione dell'accordo raggiunto dai creditori e delle misure che Atene ha votato nell'ambito del terzo programma di salvataggio. Per decidere se la Bce potrà riprendere ad accettare titoli pubblici ellenici a garanzia dei suoi finanziamenti, si dovrà aspettare una prossima riunione dei governatori. Sul referendum Brexit del 23 giugno, la Bce «è pronta per ogni risultato», ha assicurato Draghi, che annovera l'eventuale uscita del Regno Unito dalla Ue tra i rischi geopolitici che affronta l'Europa. «Regno Unito e Ue si beneficiano a vicenda».

Il presidente della Bce ha anche spiegato che i suoi inviti ai Paesi a fare riforme strutturali non assolvono la sua istituzione dall'operare per esercitare il suo mandato, cioè mantenere un'inflazione stabile nel medio periodo poco sotto al 2%, anche perché «l'inflazione è un fenomeno monetario». Ha però aggiunto che «in presenza di un passo più svelto delle riforme strutturali, le nostre misure mostrerebbero i loro effetti più velocemente». Ha poi detto che, in via generale, la Bce non è dell'opinione di chi (soprattutto i tedeschi) sostiene che la politica monetaria molto accomodante limiti gli incentivi ai governi per fare le riforme: «La disoccupazione è un incentivo più forte» per farle.

di Danilo Taino, da Il Corriere della Sera


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network