Sgarbi ministro-ombra e Galan: "mi dimetto!". La Lega vuole controllare vincoli paesaggistici
Domenica 1 Maggio 2011 alle 22:58 | 0 commenti
Vittorio Sgarbi, sponsorizzato dalla Lega Nord, è in rotta di collisione con Giancarlo Galan, attuale ministro ai Beni Culturali dopo le dimissioni di Sandro Bondi, che sono costate l'incarico di suo segretario personale anche all'ex sindaco di Vicenza Enrico Hüllweck. L'indiscrezione che il critico possa essere nominato da Berlusconi "Alto commissario alla cultura", una sorta di ministro-ombra, ha subito portato alle minacce di dimissioni di Galan, che, pure, solo pochi giorni fa aveva attaccato "il leghista" Tremonti sul berlusconiano Il Giornale e certo non senza averne avuto il beneplacito preventivo dal premier, di cui con Dell'Utri è più che storico collaboratore dalla fondazione dell'impero televisivo e pubblicitario del Cavaliere.
L'idea di una sua nomina a commissario - riferivano da giovedì La Repubblica e altri media - "era circolata già nelle ore immediatamente successive alla bocciatura di Sgarbi alla soprintendenza veneziana" per mano di Galan, che lo dichiarava "non in possesso dei requisiti necessari.". I contrasti tra il critico e il ministro ora sono entrati a far parte dell'eterno conflitto tra Galan e Gianluca Zaia, due veneti che si sono scambiati i ruoli di governatore del Veneto e ministro delle Politiche agricole, con Galan subito "reo di aver combattuto, da ministro dell'Agricoltura - sottolinea sempre La Repubblica del 29 aprile -, i truffatori delle quote latte strenuamente difesi da Bossi e da Zaia.". Ora Galan da pco alla guida dei Beni culturali - continua La Repubblica - "si è già meritato da Sgarbi non pochi improperi. L'ultima raffica ...: ‘Galan? È un pigro che preferisce la pesca al lavoro. Lo definirei un ‘banal grande' ". Al di là delle scaramucce (guerre?) in atto tra Lega e Il Cavaliere (dopo le critiche galanian-pidielline alla politica economica scaccia voti del super ministro dell'Economia c'è lo scontro su una guerra vera, quella contro la Libia, su cui Bossi minaccia la crisi di governo) "resta da capire - prosegue La Repubblica - per quale motivo la Lega voglia avere un suo uomo - o comunque una figura di suo gradimento - ai Beni culturali... Il ministero dei Beni culturali ha titolarità sui piani paesaggistici delle Regioni e delle Provincie. Un capitolo importante nella pianificazione urbanistica ed è probabile che gli amministratori leghisti del Nord vogliano avere qualcuno di cui fidarsi a Roma. Così la nomina di Sgarbi, o addirittura le dimissioni di Galan, potrebbero diventare uno dei ‘contentini' offerti a Bossi per far digerire ai leghisti lo strappo sulla Libia."
Insomma è ancora guerra di potere in un'Italia che di interessi sa occuparsi e bene. Meglio se quelli dei potentati, non quelli del paese. E la Lega Nord, è conclamato anche dagli ... Sgarbi a Galan, ormai è sempre più Lega di potere.
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