Sentenza Marlane Marzotto, la procura di Paola presenta appello
Lunedi 27 Aprile 2015 alle 22:22 | 0 commenti
La Procura della Repubblica di Paola a ore depositerà appello contro la sentenza assolutoria in primo grado del processo Marlane.
Paola - Nelle prossime ore, il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Paola (Cs), Bruno Giordano, impugnerà la sentenza di assoluzione in primo grado del processo Marlane Marzotto sulle morti bianche degli operai e sull'inquinamento dell'area industriale della Marlane di Praia a Mare, fabbrica tessile del Gruppo Marzotto (qui tutto quanto riportato su VicenzaPiu.com sulla vicenda Marlane Marzotto, ndr).
La notizia era attesa da tempo. L'aspettavano le parti civili, comuni in testa, i sindacati e gli ambientalisti del territorio e non solo. Alla fine è giunta e ne ha dato conferma il procuratore capo stesso. Giordano, tuttavia, non ha voluto anticipare nulla sui contenuti del ricorso limitandosi a sottolineare il lavoro svolto dall'ufficio di procura in questi mesi.
Al momento nulla filtra per cui non è ancora dato sapere se l'impugnazione riguarderà tutti i capi d'accusa o solo alcuni di essi e quali saranno le richieste che l'ufficio di procura avanzerà .
All'appello della procura paolana dovrebbero aggiungersi quelli delle parti civili.
Una prima conferma, al momento, arriva solo dall'avvocato Lucio Conte che depositerà impugnazione per i soli interessi civili per conto del Comune di Tortora, oltre che di numerosi ex operai ammalati ed eredi di quelli deceduti per patologie tumorali.
Molto probabilmente lo stesso faranno il Comune di Praia a Mare, la Cgil Calabria e le sigle ambientaliste costituitesi nel primo grado di giudizio.
La lettura del dispositivo della sentenza era avvenuta il 19 dicembre 2014. In quella occasione sono stati assolti con formula piena da tutti i capi di accusa i 12 imputati nel processo sulle morti bianche degli operai e sull'inquinamento dell'area industriale della Marlane di Praia a Mare, fabbrica tessile del Gruppo Marzotto.
In primo grado, nel corso della requisitoria del settembre 2014, i PM Gambassi e Camodeca chiesero pene complessivamente per 62 anni. Tra queste, 6 anni per Pietro Marzotto (presidente Marzotto negli Anni '80), 5 anni per Silvano Storer (ex amministratore delegato) Jean De Jaegher (ex presidente Marzotto Usa), Lorenzo Bosetti (ex-sindaco di Valdagno, ex vicepresidente della Lanerossi) e Ernesto Antonio Favrin (vicepresidente vicario della Confindustria veneta).
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