Sciopero nelle banche, Cgil, Cisl e Uil: Abi vuole disapplicare il contratto nazionale
Mercoledi 28 Gennaio 2015 alle 11:04 | 0 commenti
Venerdì 30 gennaio 2015 sciopero generale di una giornata dei lavoratori bancari che in provincia di Vicenza coinvolge circa 4mila dipendenti degli istituti di credito. Dalla protesta sono esclusi i lavoratori, circa mille, delle BCC (le banche del credito cooperativo) che hanno un contratto diverso.
Dal Veneto e da Vicenza i lavoratori parteciperanno alla manifestazione nazionale di Ferrara, luogo scelto perché sede dell'istituto del presidente dell'ABI (Associazione Banche Italiane), controparte dei sindacati.
A scendere in piazza tutte le sigle sindacali a partire da Fisac Cgil, Fiba Cisl e Uilca Uil.
Oggi i segretari generali vicentini dei tre sindacati aderenti a Cgil Cisl e Uil, Stefano Garbin (Fisac Cgil), Giancarlo Pederzolli (Fiba Cisl) e Stefano Veronese (Uilca), hanno sottolineato l'importanza della protesta: "la nostra sarebbe la prima categoria a cui viene tolto il contratto collettivo nazionale di lavoro", affermano Garbin, Pederzolli e Veronese, "e se succederà la categoria perderà diritti e salario!"
Per le organizzazioni sindacali l'ABI ha scelto di disdettare prima e disapplicare poi il CCNL per risparmiare, "come se il costo della crisi fossimo noi dipendenti", dicono, "ma la verità sta altrove: nell'enorme sofferenza bancaria di cui sono "affette" le banche, dovuta proprio alla crisi".
"Ma nonostante tutto", aggiungono i segretari, "i 200 top manager dei grandi istituti di credito italiani negli ultimi anni si sono sempre aumentati lo stipendio".
I sindacati vogliono evitare lo "spezzatino" dei contratti, e anche il baratro del ribasso drastico dei salari, visto che più del 70% dei bancari non gode di alcun contratto integrativo aziendale.
Stefano Garbin della Cgil sottolinea che la sofferenza bancaria in Italia si attesta su un totale di 180 miliardi di euro. Mentre il costo del lavoro bancario annualmente vale 20 miliardi di euro. Il rinnovo contrattuale chiesto valeva su tutto il territorio nazionale 800mila euro.Â
E guarda caso, proseguono i sindacalisti, la sofferenza bancaria per oltre il 70-80% dei casi è dovuta a scelte sbagliate dei 200 top manager che si sono permessi di aumentarsi lo stipendio del 16% negli ultimi 5 anni (nonostante la crisi)!
Garbin, Pederzolli e Veronese hanno anche raccontato che alle assemblee realizzate sui luoghi di lavoro in preparazione allo sciopero vi sono state presenze oltre le aspettative: circa 2 mila persone su 4 mila impiegate nel vicentino: "hanno partecipato tantissime persone che mai prima di ora si erano impegnate sul fronte sindacale".
Lo sciopero di 8 ore è finalizzato al sostegno del diritto della categoria al rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro contro la decisione unilaterale di ABI di disdettare e disapplicare il contratto da aprile 2015.
"Il contratto nazionale deve rimanere primo elemento di diritto non derogabile, a difesa dell'occupazione e dell'Area contrattuale", affermano. "Il bancario non è un numero senza volto, ha una sua storia, una sua carriera, una professionalità e il diritto di difendere il potere d'acquisto dei salari e la dignità del lavoro".
Infine affermano i sindacalisti: "vogliamo rimanere bancari al servizio del Paese, contro l'egoismo dei banchieri e al fianco dei clienti e dei risparmiatori!"
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