Salvini al campo rom, centri sociali assalgono la sua auto: è subito scontro tra Zaia e Moretti
Sabato 8 Novembre 2014 alle 18:13 | 1 commenti
Incidenti e tensione a pochi metri dal campo nomadi di via Erbosa, a Bologna, per la visita del segretario della Lega Nord Matteo Salvini. Dopo che un piccolo gruppo di appartenenti alla Lega Nord arrivati con un cartello per raccogliere firme per chiudere i campi nomadi si era scontratio, anche se solo verbalmente, con una cinquantina di giovani dei centri sociali che glielo hanno preso e strappato, l'auto dell'europarlamentare leghista è stata assalita a calci e pugni,
L'autista di Salvini ha, quindi, accelerato investendo due giovani che cercavano di fermare la vettura che alla fine mostrava il lunotto posteriore distrutto, oltre a diverse ammaccature sul parabrezza e sul tergicristallo. Tutto avvento mentre i manifestanti erano separati fra di loro da un cordone della polizia in assetto antisommossa.
L'episodio, che, comunque, fa parte di una preoccupaante escalation di violenza che negli ultimi giorni sta montando nel paese, è stato subito l'occasione per trasformarsi in contro politico per i due più probabili candidati alle prossime regionali in Veneto, Luca Zaia, vicino nel suo partito all'area Salvini-Maroni a cui fa da contraltare quella che fa riferimento a Flavio Tosi, e Alessandra Moretti, che alle primariedi coalizione di centro sinistar è data per favorita contro Simonetta Rubinato,c he, comuqnue, l'ha costretata d affrontarla in campo apertoe nn nelle sicure" del partito.
Pubblichiamo di seguito le note sugli incidenti che hanno coinvolto il segretario leghista a partire, quindi, proprio da quelle di Zaia e Moretti.
Salvini: la solidarietà di Zaia, "vittima di violenza antidemocratica"
Il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia esprime la sua "totale solidarietà umana e politica" al leader della Lega Matteo Salvini, fatto oggetto oggi a Bologna di contestazioni violente da parte di appartenenti a locali centri sociali. "La violenza non fa parte del nostro dna - aggiunge Zaia - e non siamo in un Paese davvero democratico se al leader di un partito politico si impedisce con la forza di verificare una situazione ed esprimere le proprie opinioni".
"Intimidazioni di questo tipo però - conclude Zaia - non sono certo espressione di un popolo che stimo come quello dell'Emilia Romagna, che non credo proprio condivida questi comportamenti, ma di un gruppo di facinorosi esaltati e violenti. Questo ci conforta e ci rafforza".
Lega: Moretti (PD) quando si usano parole come pietre si provocano le pietre
"Le aggressioni vanno sempre condannate, come la violenza, da qualunque parte arrivi, però Salvini non faccia la vittima: è andato cercando un palcoscenico e ben sapendo che chi come lui usa parola dure come pietre provoca reazioni ancor più dure, come quelle che abbiamo visto oggi" lo afferma in una nota Alessandra Moretti.
"Non è certo accendendo uno scontro violento che si risolvono i problemi del Paese, né provocando le reazioni dei contestatori, che pure non vanno in alcun modo giustificate: non credo che un leader politico debba comportarsi in questo modo, cercando la visibilità sugli scontri" continua Moretti.
"Direi che è stata una giornata da dimenticare oggi per la Lega: Salvini, era meglio se stava a casa, mentre a Verona il consigliere comunale Zelger, della lista Tosi era meglio se stava zitto" continua la candidata alle primarie del Pd per le regionali in Veneto, in riferimento alle parole dette dall'esponente del Carroccio sul "cervello femminile".
"A lui rispondo insieme alle donne del centro antiviolenza di Padova che ho visitato oggi a Padova :"Zelger, dove hai parcheggiato il cervello?" chiude Moretti, impegnata in questi giorni a girare il Veneto in vista delle primarie del 30 novembre.
Aggressione Salvini, Busin (LN): democrazia in pericolo
"Solidarietà a Matteo Salvini, l'aggressione subita è di una gravità assoluta. Qui è in pericolo la democrazia: un leader di un partito che professa democraticamente le proprie idee è stato lasciato solo di fronte a un'orda di persone che volevano linciarlo. Chi di dovere dovrà risponderne". Lo dice il deputato leghista thienese Filippo Busin commentando i fatti di oggi, a Bologna.
"La storia di Bologna è una storia fatta di lavoro, di persone oneste, di tanti cittadini che si sono rimboccati le maniche e che oggi si vedono minacciate da frange di violenti e da certa immigrazione sfuggita al controllo, a causa di una sinistra che ha sempre voltato la testa dall'altra parte, quando non assecondato certe condotte". "La Lega Nord sta avendo il coraggio di denunciare, e per questo sta rischiando del proprio. I fatti di oggi sono un ulteriore stimolo per procedere, con ancora maggior convinzione, nelle nostre battaglie". Â
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