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Roberto Saviano e Marina Berlusconi, Walter Veltroni e Sergio Marchionne: considerazioni

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 23 Gennaio 2011 alle 20:08 | 0 commenti

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Giorgio Langella, PdCI, FdS  -  Roberto Saviano dedica la laurea honoris causa in giurisprudenza, che gli è stata assegnata dall'università di Genova, ai pm milanesi. Cosa c'è di male o di strano? Nulla. Ma a Marina Berlusconi le parole di Saviano suscitano "orrore". Perché i pm milanesi stanno indagando su suo padre Silvio e lo vogliono interrogare. Non voglio entrare nella faccenda "Ruby", una "storia" squallida che dimostra il degrado morale al quale ci stanno costringendo quelli che dovrebbero governare l'Italia.

Quello che voglio ricordare è lo stravolgimento della normalità. Ormai, per Marina Berlusconi e tutta la corte del padre, indagare se esiste l'ipotesi di un reato viene trasformata in persecuzione. La normalità di questi "signori" è il privilegio. Per loro il "capo" può fare quello che vuole impunemente. È al di sopra di qualsiasi legge. Dicono che ha avuto il mandato dal popolo e con questo pensano di giustificare tutto. Il risultato è una situazione da basso impero. Il famoso (o famigerato) governo del "fare" sta facendo solo una difesa servile e acritica di qualsiasi cosa faccia Silvio Berlusconi, non importa quanto degradante e disgustosa sia. Viviamo in una società alla rovescia. Il successo e i soldi arrivano se uno si vende. Se tiene la schiena diritta e si oppone alle imposizioni dei potenti (come nel caso degli operai di Mirafiori che hanno votato no all'accordo imposto da Marchionne) diventa una specie di sovversivo che vuole la rovina dell'Italia. Questa nostra "povera patria" l'hanno rovinata lorsignori con la loro amoralità politica e personale, con la loro arroganza, con la loro pretesa impunità. Sta a ognuno opporsi a questo declino e costruire una società più giusta dove chi lavora diriga il paese e chi governa sia come uguale a qualsiasi cittadino di fronte alla legge.

Walter Veltroni, ieri al Lingotto, ha detto alcune cose che ritengo preoccupanti. Si è schierato (ma lo si sapeva) dalla parte dei padroni della Fiat. Ha dato, di fatto, pieno appoggio alle posizioni della CISL e della UIL che hanno sottoscritto gli accordi di Pomigliano e Mirafiori senza neppure contrattare. Con questa scelta di campo chiara e inequivocabile, Veltroni e il PD (dal momento che Bersani ha dichiarato che non vede distanze da Walter) assumono una posizione moderata di centro, succube ai voleri di un padronato che vuole umiliare i lavoratori. Una posizione servile che contrasta con tutta la storia della sinistra italiana. Semplicemente Veltroni e il PD non sono dalla parte di chi lotta per i propri diritti, non sono dalla parte del lavoro ma si schierano dalla parte del profitto. Conseguenza di questa scelta di campo sono le affermazioni, sempre di Veltroni, secondo le quali la sinistra in Italia non può vincere e che, quindi, si devono trovare alleanze al centro. Una strizzatina d'occhio al "terzo polo" di Fini, Casini e Rutelli. Fa capire Veltroni che della sinistra si può fare a meno e che è giusto fare di tutto per estrometterla dal parlamento. A questo punto sarebbe da chiedere a Veltroni (e al PD) se il progetto che ha in mente è quello di cambiare la politica del paese, proporre un modello di sviluppo diverso dall'attuale, mettere i diritti dei lavoratori e dei cittadini al centro della politica oppure solo trovare la maniera più comoda e sicura per sedersi sulla poltrona occupata da Berlusconi. Una politica seria e vincente non può essere quella di sostituire i nomi dei ministri e attenersi a un modello di sviluppo imposto da Marchionne e soci. Ci vuole un progetto di cambiamento della società, una sfida ideale e culturale al capitalismo imperante. Altrimenti la proposta di Veltroni non è neppure riformismo, è solo servile amministrazione delle decisioni prese da chi detiene il potere finanziario ed economico. Non cambierebbe nulla.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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