Rimpatrio dei richiedenti asilo "bocciati" in prima istanza: ora è sempre più duro il prima “accogliente” Achille Variati. Che per Zonin e Zigliotto della BPVi attende ultimo giudizio
Venerdi 19 Agosto 2016 alle 19:54 | 1 commenti
“La bocciatura delle commissioni dovrebbe portare al rimpatrioâ€. Il sindaco Achille Variati interviene con una dichiarazione ufficiale in merito alla proposta del ministro della giustizia Andrea Orlando di snellire le procedure per i ricorsi contro le decisioni delle commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale. È l'ennesima presa di posizione forte del primo cittadino berico che negli ultimi tempi, in contrasto col partito, il PD che pure gli ha dato per due mandati un supporto troppo incondizionato, e con la linea umanitaria del governo, sta assumendo un atteggiamento sempre più duro sul tema profughi e immigrazione.
Ma fino a poco tempo fa Variati non si dimostrava “accogliente†e non esibiva anche la sua orgogliosa soddisfazione per la conquista democratica, simbolica allora ma sempre più inconsistente ora col passare del tempo, dell'istituzione e delle elezioni del Consiglio degli stranieri?
Ora Variati, ineguagliabile virgulto al vento, si allinea al “soffio sul fuoco†della Lega Nord di Matteo Salvini e del Giornale di Vescovi piuttosto che ai dettami anche di papa Francesco e, senza aspettare che si concluda l'iter comunque accelerato proposto dal ministro Orlando, spinge per il rimpatrio immediato di chi fa ricorso contro il parere negativo della commissione territoriale.
Quello che a noi appare poco intelligente e non al suo livello è che Achille Variati non chiede di accelerare ulterioremente i tempi della giustizia, come sarebbe giusto e doveroso, ma di mandare subito a casa i richiedenti asilo "bocciati" in prima istanza salvo poi farli tornare se vincono il ricorso... Assurdo per un "matematico buon amministratore" come lui dice di essere.
Ma ancora più grave, molto grave è che l'uomo di potere Variati, sindaco e presidente della Provincia di Vicenza nonchè dell'Unione delle Province Italiane (UPI) e membro del Cda di Cassa Depositi e Prestiti, non riconosca a delle persone (persone, signor Variati) comunque deboli ciò che reputa giusto per altri gestori del potere, come Gianni Zonin e Giuseppe Zigliotto, la cui gestione della Banca Popolare di Vicenza ha comunque ridotto sul lastrico 118.000 azionisti di cui decine di migliaia di Vicenza e provincia, tanti altri veneti e i restanti italiani e forse anche immigrati.
L'Achille Variati, infatti, che ha chiesto con grinta l'espulsione immediata dopo il "primo giudizio" dei deboli, che arrivano via mare a rischio della vita, è lo stesso che, come la legge vorrebbe per ogni giudicato o giudicando, reputa innocenti solo i "potenti" della BPVi fino a sentenza definitiva.Â
Egregio rappresentante del potere che, come ha ufficializzato il suo vice sindaco Jacopo Bulgarini d'Elci, non ha saputo (voluto?) opporsi a quei poteri che hanno già fatto più male a tutto il Vicentino di quanto potrebbero farne, in futuro e se mai ne faranno, fra quanti anni avranno giustizia tutti quelli che lei vuole espellere subito?
Di seguito l'intervento di Variati di oggi 19 agosto:
“Bene che il Governo si impegni a ridurre l’iter dei ricorsi attraverso vari strumenti, ma bisogna fare di più: quando la commissione territoriale boccia la domanda di riconoscimento della protezione internazionale, il richiedente asilo dovrebbe essere rimpatriato. Quando la commissione territoriale boccia la domanda del richiedente asilo di fatto riconosce che lo straniero non ha il diritto di rimanere nel nostro Paese. Certamente, al richiedente asilo deve essere garantita la possibilità di presentare ricorso contro la decisione della commissione, ma non è giusto che nell’attesa del pronunciamento del tribunale rimanga in Italia e continui a ricevere assistenza. La maggioranza delle domande dei richiedenti asilo viene bocciata dalle commissioni, ma quasi tutti coloro che hanno presentato l’istanza, fanno ricorso dopo il diniego: e in questo modo tutti i richiedenti asilo rimangono nel nostro Paese per anni in attesa dei tempi della giustizia italiana, mantenendo anche il diritto all’assistenza.
Il meccanismo non sta funzionando e le regole devono cambiare perché solo a chi ha diritto di rimanere in Italia devono essere garantite assistenza e protezione. Nel caso il tribunale dovesse accogliere successivamente il ricorso, correggendo quindi l’esito negativo della commissione e stabilendo il diritto alla protezione internazionale, solo allora allo straniero dovrebbe essere garantita la possibilità di tornare in Italiaâ€.
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