Categorie: Interviste, Informazione

Replica del dr. Gianni Giglioli sul Caso Aim

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 4 Marzo 2010 alle 21:30 | 0 commenti

Sede AimRiguardo al caso giudiziario nato intorno all'acquisto da parte di Aim della piattaforma di Marghera,che faceva capo al geometra Valle, di cui in passato ha più volte parlato anche VicenzaPiù, oggi i media locali (tra cui Il Giornale di Vicenza, clicca qui e il Corriere del Veneto, clicca qui) hanno riferito che, chiuse le indagini preliminari avviate nella primavera 2007 sulla gestione della municipalizzata dai pm Salvarani e Falcone, "potrebbero essere processati - scrive il Giornale di Vicenza - per concorso in truffa aggravata e infedeltà patrimoniale Giuseppe Rossi, ex presidente dell'Aim, il geometra Carlo Valle e il consulente di Aim, Gianni Giglioli".

 

A tale riguardo riceviamo da Gianni Giglioli e pubblichiamo.

Gianni Giglioli (foto Il Giornale di Vicenza)Con riguardo alla notizia diffusa da TVA e da Il Giornale di Vicenza, ritengo doveroso inviarVi copia integrale della mia replica riportata solo parzialmente dai quotidiani (in fondo** riportiamo articolo sulle posizioni di Giglioli riportate da Il Giornale di Vicenza a firma I.T., n.d.r.).
Cordiali saluti.
Dott. Gianni Giglioli


"L'avviso di garanzia ha come prologo la presunzione di un "previo accordo" tra Rossi, Valle, Giglioli al fine di realizzare un medesimo disegno criminoso.

Il vantaggio economico per Giglioli sarebbe derivato da compensi corrisposti da Carlo Valle, attraverso sue società sotto mentite spoglie di un contratto di associazione in partecipazione all'aver un intervento immobiliare in comune di Laveno.

 

Orbene, l'iniziativa di Laveno venne proposta da Carlo Valle al Dott. Lorenzo Donatello assieme al progetto di acquistare il ramo d'azienda di Lodi Park; entrambe le ipotesi furono oggetto di esame in una serata a cena alla trattoria "Il Volto" di Costozza, presenti Giglioli, Donatello, Menarin, Chemello con le rispettive consorti.

Era la primavera del 2005.

Insieme si decide di procedere con l'acquisto del parcheggio Borini, intestando le quote alle mogli per assicurare loro, con le rendite, una pensione.
Su Laveno solo Donatello e Giglioli credettero al progetto che portava la firma dell'architetto Faresin.
L'operazione Laveno si concluse con la restituzione del capitale ed il pagamento dell'utile previa ritenuta delle imposte nel Novembre del 2005, ovvero, prima che il Dott. Giglioli ricevesse l'incarico in AIM.

Delle due l'una.

O tutti i commensali in quella sera furono plagiati dal Dott. Giglioli per ottenere un vantaggio economico da Valle, oppure più semplicemente nessun collegamento è mai esistito tra dette operazioni e il presunto accordo criminoso.

Per inciso Giglioli non frequentava Rossi e le operazioni suddette vennero proposte dal Dott. Donatello.

Una seconda affermazione della procura merita un approfondimento.

Sempre nella premessa si legge che il presunto accordo criminoso avrebbe dovuto procurare a Valle Carlo un ingiusto profitto.

Con ciò intendendo come si legge nel seguito dell'avviso, che Valle avrebbe realizzato il suo obiettivo economico attraverso la vendita della piattaforma di Marghera.

La procura omette o dimentica che Valle aveva già risolto i suoi problemi finanziari con la sottoscrizione del contratto di affitto di azienda con opzione di acquisto a favore di Ecoveneta, società del gruppo Maltauro.
Omette altresì di riferire sul trasferimento su AIMeco l'azienda presa in affitto e sequestrata durante l'attività di Ecoveneta.

Difatto quindi, se un disegno criminoso c è stato, va cercato a monte della vendita della piattaforma e quindi anni prima che il Dott. Giglioli intervenisse con la sua consulenza.

Ritengo necessaria una ulteriore precisazione che faccia luce sull'origine dei rifiuti stoccati nel sito di Marghera.

Da accertamenti puntuali svolti dall'ex consigliere di AIM, Bruno Carta, gran parte di essi sono attribuibili alla gestione Ecoveneta, circostanza da Lui già denunciata, non solo, ma nella trattativa tra Valle ed Ecoveneta si era già considerato nel prezzo di opzione di acquisto il costo per lo smaltimento dei rifiuti imputabili alla gestione di Valle.

Venendo al contenuto delle contestazioni della procura il Dott. Giglioli non aveva alcun motivo di comunicare al C.D.A. di AIM gli eventuali rapporti professionali o finanziari con Valle, perché, di rapporti professionali non ce ne sono mai stati, quelli finanziari erano conclusi nel Novembre e il legale societario in Lodi Park non lo riguardava.

Sulla trattativa per l'acquisto della quota di AIMeco comprata per 1 (uno) euro da Ecoveneta la procura avrebbe dovuto trovare agli atti della società quanto dichiarato dal Dott. Giglioli alla stessa, quale persona informata dei fatti. L'imperativo nella notte del 30 dicembre 2005 era di concludere.

Nell'imperativo veniva espresso, le dimissioni del Dott. Bordin presidente di AIMeco, quale protesta per la posizione inflessibile del Dott. Giglioli, che portò AIM a risparmiare oltre 300.000 € rispetto a quanto verbalmente promesso.

Certo risulterà agli atti la dichiarazione rilasciata dal Dott. Giglioli alla fine della trattativa notturna, ossia che per un euro lui avrebbe lasciato il 50% di AIMeco ad Ecoveneta se avesse potuto deciderlo.

La procura in questa ed in altre fattispecie contestate dimentica che il Dott. Giglioli non aveva potere decisionale ma doveva operare all'interno di un mandato che ha rispettato portandolo a conclusione nell'interesse dell'azienda anche confliggendo con taluni amministratori.

La contestazione di aver taciuto al C.D.A. di AIM gli avvertimenti di Angelo Forestan è paradossale e si considera che:

1 - Giglioli non era parte del Consiglio Di Amministrazione.
2 - Che non fu invitato al Consiglio di Amministrazione.
3 - Che erano presenti dei consiglieri e che Angelo Forestan fu invitato proprio da Giglioli per illustrare i problemi tecnico-economici che sarebbero derivati dall'acquisto dell'area di Marghera senza un progetto industriale sottostante.

Ancora una volta la procura si sofferma sulla perizia immobiliare di Marghera supponendo rappresentazioni false senza indicare errori nella stima.

Alla domanda "Era giusta o no la perizia?" Nessun consulente della procura ha dato una risposta.

Si fa presente per altro, e questo la procura omette di segnalare, che la perizia venne redatta dopo la sottoscrizione del preliminare di acquisto, ai soli fini di ottenere un finanziamento bancario.

In altri termini, la perizia non ha in alcun modo condizionato l'acquisto nè il suo credito.

L'affermazione secondo cui il Dott. Giglioli avrebbe operato modifiche all'atto notarile in assenza dell'avvocato Bertelle, delegato da AIM, la risposta è disarmante: l'atto notarile è stato letto, corretto e sottoscritto in presenza del consigliere di AIM, salvo supporre che il notaio abbia dichiarato il falso indicando la presenza di Bertelle.

Disarmante altresì la contestazione al Dott. Giglioli di non aver chiesto/ricordato al consigliere nonché avvocato Bertelle di controllare l'importo degli assegni prima di consegnarli.

Nessuno mi aveva assegnato un compito di "nursery".

Faccio presente che, dopo aver saputo della castronata del pagamento dell'intero prezzo con assegni circolari contenuti in una busta, che Bertelle ha trattenuto per tutto il tempo dell'atto e che ha consegnato brevi manu al Carlo Valle senza neppure aprirla, minacciai Valle di appropriazione indebita e lo persuasi ad un incontro in Banca dell'Industria e dell'Artigianato, avvenuto il giorno successivo all'atto.

In quella sede fu consegnata a Bertelle una fideiussione bancaria di € 250.000.
La seconda fideiussione di pari importo stava per essere compilata quando mi telefonò Rossi, chiedendomi di dire a Bertelle di rinunziare alla seconda fideiussione.
Non essendo di mia competenza una tale decisione e nell'amarezza di veder sfumato il mio sforzo per riportare a casa tutti i 500.000 € passai il telefono a Bertelle che colloquiò con il presidente e alla fine decise di rinunziare alla seconda fideiussione.

Testimoni Carlo Valle, la sua signora e l'allora direttrice di banca.

Un'ultima cosa, il Dott. Giglioli non è mai stato interessato al problema dell'arbitrato avviato da AIMeco s.r.l. nei confronti della società Servizi Costieri.

La decisione di rinunziare all'arbitrato venne assunta alla presenza di tutti, direttore e consiglieri, dopo due incontri con i legali della società AIM, in mia assenza.

Attribuire al Dott. Giglioli consigli mai richiesti è una forzatura che caratterizza l'intera impostazione delle contestazioni mosse allo stesso.

Vorrei concludere affermando che accettai l'incarico da consulente AIM pur non essendo in sintonia con politica, con i rappresentanti dei consigli di amministrazione per profondo senso civico.

Consapevole che un'attività volta al fine di limitare i danni all'azienda pubblica avrebbe potuto generare conflitti personali.

Ciò avvenne in modo clamoroso nell'autunno del 2006 quando grazie al mio intervento come advisor bloccai il progetto di smantellare il settore gas a vantaggio di soggetti privati.

Da questa mia azione Rossi venne sfiduciato dal consiglio di amministrazione perdendone la presidenza.

Quale disegno criminoso potrei aver concertato con il presidente, alla cui defenestrazione ho dato un contributo determinante.

Distinti Saluti

Dott. Gianni Giglioli"

 

** articolo sulle posizioni di Giglioli riportate da Il Giornale di Vicenza a firma I.T.

«Dimostrerò di avere operato correttamente per il bene della società»
Gianni Giglioli apprende dell'accusa di concorso in truffa con Valle e Rossi con stupore. Il commercialista ed ex assessore è convinto della propria estraneità. Il motivo? «Il mio coinvolgimento parte dalla presunzione dei pm di un accordo tra Rossi, Valle e il sottoscritto e il mio vantaggio economico - spiega - sarebbe derivato dai compensi corrispostimi da Valle in due operazioni immobiliari. Le cose non stanno così. L'iniziativa di Laveno venne proposta da Valle a Lorenzo Donatello assieme al progetto di acquistare il ramo d'azienda Lodi Park. Entrambe le ipotesi furono oggetto di esame in una serata alla presenza dei signori Menarin, Chemello, Donatello e il sottoscritto con le rispettive mogli. Era la primavera 2005». Giglioli dice che le quote del parcheggio furono intestate alle mogli per assicurare loro una rendita. Su Laveno solo Donatello e Giglioli credettero al progetto e l'operazione col pagamento dell'utile si concluse a novembre 2005. «Dunque, prima che ricevessi l'incarico di Aim - analizza Giglioli, difeso dall'avv. Dal Ben -, pertanto o i commensali furono da me plagiati per ottenere un vantaggio economico da Valle, oppure più semplicemente non c'è alcun collegamento». Quanto al vantaggio che Giglioli avrebbe procurato a Valle, il commercialista osserva che «Valle aveva già risolto i suoi problemi finanziari con la sottoscrizione del contratto d'affitto d'azienda con opzione di acquisto a favore di Ecoveneta». Perciò, osserva, l'eventuale accordo tra Valle e Rossi «va cercato a monte della vendita della piattaforma e quindi anni prima che facessi la consulenza. Non avevo potere decisionale, ma dovevo operare all'interno di un mandato che ho rispettato nell'interesse di Aim. Quanto alla domanda se la mia perizia è giusta o meno sul valore di Marghera, nessun consulente dei pm ha risposto. Oltre tutto, la perizia fu redatta dopo la firma del preliminare di acquisto per ottenere un finanziamento bancario». Giglioli contesta pure di avere apportato modifiche all'atto notarile in assenza dell'avv. Bertelle, delegato di Aim, perché «tale atto venne letto, corretto e sottoscritto in sua presenza». La busta che fu consegnata a Valle l'aveva «l'avv. Bertelle e io non avevo il compito di controllare l'importo degli assegni. Quando seppi che l'importo eccedeva di 500 mila euro il pattuito minacciai Valle di denunciarlo di appropriazione indebita e l'indomani a Bertelle in banca fu consegnata una fidejussione di 250 mila. La seconda garanzia di pari importo stava per essere compilata quando Rossi mi telefonò, chiedendomi di dire a Bertelle di rinunciarvi. Non era di mia competenza la decisione e vidi sfumare il mio sforzo di far rientrare i 500 mila euro. Passai il telefono a Bertelle che parlò con Rossi e decise di rinunciare alla fidejussione. Insomma, ho agito nell'interesse di Aim».I.T.


 


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network