Matteo Renzi a Padellaro da Vespa: su BPVi i giornali non hanno parlato. Giorgio Langella: «vero per il GdV, falso per VicenzaPiù. Mandategli "Vicenza. La città sbancata"»
Mercoledi 7 Settembre 2016 alle 22:13 | 0 commenti
Caro Direttore, ieri a Porta a Porta davanti a Bruno Vespa ci sono state (come viene riportato in rete) "scintille tra Matteo Renzi e Antonio Padellaro sulle banche" ed è stata tirata in ballo la Banca Popolare di Vicenza. Ebbene, Renzi ha tentato di mettere soprattutto sotto accusa i giornalisti, tutti. Il mondo della politica, ha detto Renzi, ha fatto l'impiccione, specialmente quello territoriale, ma i giornalisti hanno dormito su BPVI. Al solito Renzi ha in parte ragione ma non spiega mai tutta la realtà , quella vera. Tace sempre "dettagli" che lui riterrà insignificanti ma che possono essere illuminanti. Non specifica mai le cose, spara nel mucchio. Se si prende il caso della BPVI, la cosa appare chiara. E' vero che i politici territoriali hanno fatto gli impiccioni con le banche popolari, ma non dice chi. Non dice che, tra quelli che lui chiama "impiccioni" si possono annoverare evidentemente anche esponenti del PD come Alessandra Moretti, fotografata con Gianni Zonin durante la campagna elettorale delle europee in uno stand del Partito di Renzi.
Tace sul fatto che la Costituzione garantisce la difesa del risparmio e che dovrebbero essere governo e parlamento ad attuarla.
Ma già , lui la Costituzione la vuole "riformare" e di quella "vecchia" (che poi sarebbe quella bella) non sa che farsene. Forse non si ricorda dell'articolo 47. E non dice che tra i giornali che hanno dormito ci sono soprattutto quelli legati al potere, a chi dirige il paese, alla confindustria, come, qui da noi, Il Giornale di Vicenza in questi anni spesso silente o "di parte" (non certo la parte dei risparmiatori che hanno perso i soldi investiti nella "tragedia" BPVI). E non dice che, invece, ci sono giornali come il suo, VicenzaPiù, caro direttore, che da anni sta facendo una campagna di informazione sui comportamenti della Banca Popolare di Vicenza e su chi la ha diretta. Un numero enorme di articoli puntuali, pubblicati a partire dal 2010 (ben prima delle foto del 2014 che ritraggono in "bella compagnia" Zonin, Moretti, Farinetti, De Castro, Veltroni), che in buona parte sono raccolti nel vostro libro "Vicenza. La città sbancata".
Se posso la consiglio di inviare una copia del libro al presidente del consiglio. Così potrà capire che non è informato e che non può sempre generalizzare perché, anche nei territori, qualche giornalista "scomodo" non ha certamente dormito ma tanti, anche vicinissimi al suo governo, non hanno né letto né ascoltato. O peggio, hanno fatto finta di nulla.
Giorgio Langella
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