Referendum autonomia del Veneto: Zaia a Radio 24 e gli altri commenti dalla parte dei consensi sul 98.1% di Sì e su affluenza al 57.2%
Lunedi 23 Ottobre 2017 alle 14:45 | 0 commenti
Nota in aggiornamento. Il risultato del referendum sull’Autonomia del Veneto si sta consolidando con una percentuale che si situa attorno al 98.1% dei voti con una partecipazione degli elettori aventi diritto attestata attorno al 57.2%. Solo nella provincia di Rovigo, con il 49.9 per cento, non si è raggiunto il quorum abbondantemente superato invece dalla provincia di Vicenza con il 62,7 per cento, seguita dalla provincia di Padova con il 59,7 per cento. Dopo i commenti arrivati ieri vi proponiamo gli altri finora resi pubblici con comunicati e note ufficiali seguendo rigorosamente l'orario di arrivo a parte quello sull'intervento di Luca Zaia a Radio 24...
Luca Zaia a 24Mattino su Radio 24: Il referendum era inutile? Vista la disponibilità a trattare del Governo, direi di no
“Vedo con piacere che il referendum che non serviva a nulla ed era inutile, già fa fare delle belle dichiarazioni al governoâ€. Così il governatore del Veneto Luca Zaia è intervenuto questa mattina a 24Mattino, intervistato dai conduttori Luca Telese e Oscar Giannino sui risultati del referendum consultivo. “Quindi prendo atto che c'è disponibilità a trattareâ€, ha concluso Zaia, “e andiamo a trattareâ€.Â
Zaia a 24Mattino su Radio 24: “Il ministro Martina si occupi di agricoltura. Noi trattiamo con il presidente del Consiglioâ€
Il governatore Luca Zaia a 24Mattino su Radio 24 ha replicato al ministro Maurizio Martina, intervenuto sul risultato del referendum in Lombardia e Veneto: "Il ministro Martina è ministro dell'Agricoltura e dovrebbe occuparsi dei problemi dell'agricolturaâ€, ha detto Zaia. “Il nostro interlocutore è il Presidente del Consiglio perché questa partita è importanteâ€, ha aggiunto. “Vedo però con piacereâ€, conclude Zaia su Radio 24, “che il referendum che non serviva a nulla e che era inutile fa già fare delle belle dichiarazioni al governo. Prendo atto che c'è disponibilità a trattare e andiamo a trattare".
Zaia a 24Mattino su Radio 24: Dietrologie sugli effetti dei referendum sul centrodestra non mi competonoÂ
“Io ho fatto la battaglia per i veneti. Dietrologie e analisi non mi competono. Noi in veneto crediamo nell’autonomia e la vogliamoâ€. Così Luca Zaia, a 24Mattino su Radio 24, risponde ai conduttori che gli chiedevano quali effetti avrà , secondo lui, il voto di domenica sul centrodestra, sul rapporto tra Lega e Forza Italia e sulla scelta del leader.
Zaia a 24Mattino su Radio 24: grazie al Veneto ogni regione potrà celebrare il suo referendum
“Ogni regione oggi può tranquillamente fotocopiare la legge del Veneto e sa che non avrà impugnative costituzionali e potrà celebrare il referendumâ€. Così, intervistato questa mattina a 24Mattino su Radio 24 dai conduttori Luca Telese e Oscar Giannino, Luca Zaia rivendica il risultato del referendum sull’autonomia. E indica il modello, che non è quello dell’Emilia Romagna, dunque, “che non è un modello perché l'Emilia Romagna non ha concluso un bel niente, non ha firmato l'intesa come prevede la legge, ma ha firmato una dichiarazione di intentiâ€.
Zaia a 24Mattino su Radio 24: L’Emilia Romagna non ha ottenuto un bel niente. Il Referendum è un’altra cosa rispetto a una dichiarazione d’intenti
“Paragonare l'espressione popolare di oltre due milioni e mezzo di cittadini in Veneto a una firma di un documento di intenti di 20 righe, come quello dell'Emilia Romagna, la vedo un po' difficileâ€. Così Luca Zaia, intervistato questa mattina a 24Mattino su Radio 24 dai conduttori Luca Telese e Oscar Giannino, rivendica la scelta di aver seguito un altro modello, rispetto alla regione governata dal dem Stefano Bonaccini. “Quello dell’Emilia Romagnaâ€, ha detto Zaia, “non è un modello perché l'Emilia Romagna non ha concluso un bel niente, non ha firmato l'intesa come prevede la legge, ma ha firmato una dichiarazione di intentiâ€. “Noiâ€, ha concluso, “tifiamo perché l'Emilia Romagna abbia 23 materie e non 5, come quelle che sono state richiesteâ€.
Zaia a 24Mattino su Radio 24: ora approviamo il disegno di legge. La trattativa non si fa con le foto opportunity
“Noi già questa mattina approviamo in giunta il disegno di legge sull’autonomiaâ€, è l’annuncio del governatore del Veneto Luca Zaia intervistato questa mattina a 24Mattino su Radio 24 dai conduttori Luca Telese e Oscar Giannino. “La trattativa non la si fa con le foto opportunity, ma si fa con un disegno di legge che deve essere approvato in consiglio regionaleâ€, ha continuato Zaia: “Ci abbiamo lavorato sopra un anno per cui siam pronti. Dopo di che, il disegno di legge ha il confronto con il territorio, con gli stakeholders, diventa legge ed è il contratto che io porterò a Roma per la trattativaâ€.
22 ottobre, una grande vittoria del popolo veneto
Il 22 ottobre 2017 si è celebrata una grande e storica vittoria del Popolo veneto!
Per tutta la giornata abbiamo seguito con speranza e trepidazione l'andamento dell'affluenza ai seggi, perché eravamo consapevoli che su questo dato il Governo centrale avrebbe misurato la nostra voglia di Autonomia. Ed il Popolo veneto, ancora una volta, ha saputo dimostrare quanto è viva la sua identità e quanto è radicato l'attaccamento al nostro territorio.
E' stato davvero emozionante vedere le code davanti ai seggi; abbiamo visto tante persone, giovani, anziani, famiglie con bambini, pazientemente in fila in attesa di votare. Non si percepiva da tempo una tale voglia di votare, ed è stato appassionante vedere la soddisfazione negli occhi degli elettori che, all'uscita dai seggi, stringevano in mano la ricevuta di avvenuta votazione riportante la bandiera della nostra Regione, a testimonianza di aver compiuto davvero il loro dovere di veneti.
Ancora una volta la provincia di Vicenza ha saputo primeggiare in tutto il Veneto, per:
- lo straordinario risultato del Sì, che da noi si è attestato al 98,3% (al di sopra della media regionale del 98,1%);
- la grande affluenza, che da noi è arrivata al 62,7% (rispetto alla media regionale del 57,2%);
- il numero di eventi organizzati sul territorio provinciale, ben 73 conferenze in poco meno di 45 giorni: un nostro RECORD ASSOLUTO!
Un caloroso ringraziamento va a tutti i nostri Militanti, Sostenitori e Simpatizzanti, che con costanza e determinazione hanno saputo lavorare duramente soprattutto in questi ultimi due mesi, per diffondere le motivazioni che ci hanno convintamente portato a votare Sì. Abbiamo saputo comunicare ai cittadini l'importanza di dare un segnale al Governo centrale attraverso il nostro voto, spiegando coscientemente le ragioni economiche, storiche, culturali ed identitarie che ci portano a chiedere a gran voce l'attribuzione di particolari forme di autonomia alla nostra Regione.
Dobbiamo ringraziare di cuore il nostro Governatore, Luca Zaia, che ha saputo risvegliare le nostre coscienze e che ora potrà , con una adeguata "forza contrattuale" derivante dal nostro voto, trattare con lo Stato centrale l'attribuzione di maggiori competenze che ci consentano di gestire responsabilmente le nostre risorse, per garantire migliori servizi ai nostri cittadini.
Sono orgoglioso di guidare, sul territorio vicentino, questo straordinario Movimento che ha saputo ancora una volta trainare il Popolo veneto nell'intraprendere un autentico percorso volto alla libertà e all'autogoverno!
Nonostante i sabotatori, i detrattori e i disfattisti, abbiamo saputo ben sfruttare questa straordinaria occasione di democrazia e partecipazione: dobbiamo esserne fieri!
Viva San Marco
Erik Umberto Pretto
Segretario Provinciale Lega Nord - Liga Veneta di Vicenza
Consigliere Federale Lega Nord
Prima il Veneto e Veneto Stato
nel complimentarsi con i veneti davanti all'eclatante risultato del Referendum che ha visto il voto favorevole del 56,12% degli Elettori (57,20% x 98,10%), quindi della Maggioranza assoluta, sottolinea come il Presidente della Regione del Veneto abbia ricevuto un chiaro mandato dai veneti, mandato che, siamo tutti coscienti, va oltre i termini del quesito.
Prima il Veneto e Veneto Stato
sin da oggi seguiranno passo dopo passo quanto Luca Zaia ha annunciato per concretizzare la negoziazione con i poteri centrali delle 23 deleghe concedibili.
Prima il Veneto e Veneto Stato
sottolineano come il punto fondamentale della trattativa con lo Stato Centrale sia il DIRITTO di trattenere i 9/10 delle TASSE come fanno altre Regioni
Prima il Veneto e Veneto Stato
nel contempo, mettono in mora Roma che deve capire che i veneti hanno finalmente preso coscienza dei loro valori.
Non saremo mai più "schiavi di Roma".
La Storia sta insegnando come atteggiamenti illiberali non siano più sopportabili dalla parte virtuosa di un Paese, come ben si può vedere in altri parti dell'Europa.
Prima il Veneto e Veneto Stato
sottolineano, comunque, come l'unica via di uscita da una situazione politicamente, economicamente e socialmente ormai ingestibile sia la costituzione del Veneto in Stato indipendente.
Prima il Veneto e Veneto Stato
a questo proposito, si impegnano a raccogliere le istanze di tutti quei cittadini che venissero traditi nelle loro aspettative.
Il Segretario Nazionale di "Prima il Veneto" Pierangelo Del Zotto Il Presidente di "Veneto Stato" Antonio Zanchin
Autonomia, Elisabetta Gardini (FI): "ora il governo assecondi le istanze dei veneti"
"Ora le posizioni sono chiare e nessuno potrà più voltarsi dall'altra parte. Il Governo dovrà assecondare le istanze dei cittadini che chiedono meno sprechi, meno tasse, meno burocrazia e una pubblica amministrazione più efficiente, che metta al centro la persona e l'impresa. Forza Italia è da sempre schierata per la sussidiarietà e per un modello veneto incentrato sulla responsabilità . Questo modello ora diventi esempio per tutto il Paese".
Ad affermarlo è Elisabetta Gardini, capogruppo di Forza Italia al Parlamento Europeo, commentando l'esito del referendum consultivo per l'autonomia del Veneto.
Referendum: Paolo Capone (UGL), governo non puo' ignorare cinque milioni di elettori
"Cinque milioni di persone si sono espresse a favore di questo concetto: meno tasse, più agevolazioni fiscali, un iter burocratico snello ed efficiente, è questo il cambiamento che il Governo deve prendere in considerazione". È il commento di Paolo Capone, segretario generale del sindacato Ugl, in merito ai due referendum consultivi in Veneto e Lombardia per ottenere la concessione di una maggiore autonomia dallo Stato. "È un segno chiaro - aggiunge Capone - di un sistema Paese che deve essere rivisto, per ridare dignità ai singoli territori, partendo appunto dalle regioni. Il Governo deve prendere atto che siamo arrivati ad un punto di svolta, per cui non si può ignorare quello che sta accadendo, ovvero rendere i territori più virtuosi e competitivi a favore di un'Italia rivolta al futuro".
Referendum - Roberto Ciambetti: "Più elettori che alle Regionali del 2015. Dietro al Referendum mutamenti complessi e profondi"
"I dati vanno interpretati e proiettati nel contesto in cui si sono sviluppati ma tutto lascia intendere che dietro al voto del 22 ottobre ci sono segnali di mutamenti complessi da non sottovalutare. Diciamo innanzitutto che il 57.2 per cento di votanti se rapportato esclusivamente agli elettori residenti in Veneto, senza contare i veneti all'estero che per votare avrebbero dovuto rientrare nella madrepatria, vale per un 62.5 per cento effettivo". Il Presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, analizza il risultato elettorale del Referendum autonomia. "Se consideriamo che mass media nazionali e le grandi catene televisive non hanno dedicato alla consultazione veneta lo stesso spazio dedicato a suo tempo al Referendum, sulla Riforma Costituzionale del 4 dicembre dello scorso anno che ebbe ben altro impatto anche emotivo oltre che informativo tra gli elettori , concorderemmo che domenica scorsa l'affluenza al voto dei veneti è stata veramente elevata - continua Ciambetti - Diamo al cittadino lo strumento per esprimersi in maniera chiara su temi concreti e la risposta non mancherà . Questa è la prima vera lezione dell'esito delle urne confortata da un dato che non deve passare in secondo piano: il 22 ottobre hanno votato più elettori di quelli delle Regionali del 2015 dando vita ad una maggioranza trasversale ben più ampia di quella uscita dalle urne appunto un paio di anni or sono. L'elettore sa e vuole decidere su temi e programmi concreti e lo si è visto domenica scorsa: il segnale dovrebbe essere chiaro anche per le forze politiche la cui scelte evidentemente, e non solo su temi locali, non hanno convinto un elettorato stanco di una burocrazia di stato e alti papaveri incapaci di affrontare temi centrali nell'evoluzione della società , ad iniziare dal mercato del lavoro, previdenza e assistenza, scuola, tutte materie che probabilmente se gestite dalla Regione anziché da Roma avrebbero ben diverso impulso . Infine - ha concluso Ciambetti - ultimo ma non da ultimo, vorrei sottolineare l'importanza che hanno avuto nell'informazione, spesso animati dai Promotori referendari, da un lato gli incontri pubblici, il rapporto diretto con il cittadino, dall'altro il web e i social, cioè il rapporto virtuale: in entrambe i casi i cittadini hanno imparato a distinguere tra fake news, bugie vere e veri bugiardi, politici maldestri, cercando invece spiegazioni, dati concreti. C'è stata una partecipazione attiva di grande portata che appunto s'è rilessa nell'affluenza al voto. Anche questo è un elemento di novità del referendum del 22 ottobre: il mondo sta cambiando e con esso anche il Veneto ha deciso di affrontare i cambiamenti".
Referendum, Federico D'Incà (M5S): "Il futuro del Veneto è il futuro del NordEst, con la macroregione e la macroarea dolomitica"
Il futuro del Veneto è il futuro del NordEst: per questo con l'autonomia possiamo pensare ad una macroregione che può affrontare le sfide di domani, e solo una macroarea dolomitica è in grado di rispondere alle esigenze della montagna bellunese.
La proposta arriva dal parlamentare bellunese del Movimento 5 Stelle Federico D'Incà , che rilancia sul tema dell'autonomia a poche ore dal voto di domenica.
"Il tema della macroregione può essere affrontato, - avverte il deputato - solo con Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia avremo la forza per affrontare le sfide economiche e sociali dell'immediato futuro. La Lega parla di una locomotiva, noi proponiamo un'astronave".
"Solo in questa prospettiva - continua D'Incà - possiamo parlare di Dolomiti, con una macro area che comprenda la montagna veneta, quella friulana e la zona dolomitica delle province autonome. Un esempio sotto tutti i profili, in grado di combattere lo spopolamento che affligge le nostre valli".
Sul versante referendario il parlamentare sottolinea l'importanza dell'affluenza e del risultato: i veneti hanno risposto alla chiamata e la consultazione si è rivelata un grande segno di identità , civiltà e cultura veneta.
"I veneti hanno risposto alla chiamata, i dati sull'affluenza sono un grande segno di identità e della cultura della gente di questa splendida regione - conferma D'Incà , che ha portato avanti per settimane una doppia campagna referendaria - perché, e su questo punto dobbiamo essere tutti d'accordo, questo è il referendum dei veneti. Non è un referendum politico e non è neppure il referendum di un politico. Chiunque si voglia intestare questa vittoria e mettersi il cappello da doge non rispetta i veneti e il Veneto"
"Ora subito al voto in Parlamento, entro la fine della legislatura - ribadisce il deputato bellunese - altrimenti vorrà dire che il Governo non vuole portarlo in aula, e significa che anche la cosiddetta "trattativa" con l'Emilia è una pagliacciata. Se accadrà , questa legge sarà uno dei primi punti del nostro Governo a 5 Stelle".
"Comunque vada ora Zaia ha una grandissima responsabilità - avverte il parlamentare - ora deve dimostrare di avere la capacità di ottenere quel che i veneti gli chiedono di mettere sul piatto della trattativa. Il governo regionale deve coinvolgere tutte le forze politiche del consiglio regionale e gli enti locali. Anzi, prima di affrontare il bilancio in Regione occorre prendere di petto con il Governo di Roma le istanze che i veneti hanno a cuore".
Autonomia, Elena Donazzan (FI): "voto storico per risolvere la questione settentrionale"
"Il voto è stato storico perché i veneti hanno potuto esprimersi alle urne in modo universale.
Questo è stato possibile perché nel 2014 noi de Il Popolo della Libertà -Forza Italia facemmo approvare una legge in Consiglio regionale per l'indizione del referendum sul quesito della autonomia. Tenemmo duro contro le sirene indipendentiste e i fatti oggi ci hanno dato ragione. Grazie a quella nostra legge, che superò altresì l'impugnazione dinanzi alla Corte Costituzionale, oggi parliamo giustamente di una giornata storica per l'Italia intera".
Ad affermarlo l'assessore regionale di Forza Italia Elena Donazzan che questa mattina, a Palazzo Balbi, a Venezia, ha partecipato alla seduta straordinaria della Giunta veneta che ha visto l'approvazione del disegno di legge per l'autonomia.
Nel provvedimento il presidente Luca Zaia ha previsto l'attuazione della autonomia per 23 competenze, tra cui spiccano quelle dei referati gestiti dall'assessore Donazzan:
"Istruzione, tutela e sicurezza del lavoro, previdenza complementare e il raccordo con il sistema universitario regionale sono materie strategiche per lo sviluppo economico e sociale del nostro Veneto - ricorda Donazzan -. Pensiamo a cosa potremmo fare con maggiore autonomia, visto che già oggi, grazie alla dinamicità sociale e al buon governo della Regione, otteniamo grandi risultati".
"Nelle conclusioni degli Stati Generali del Veneto di Forza Italia - aggiunge Donazzan - il capogruppo alla Camera Renato Brunetta ha rassicurato che l'impegno di lavorare per maggiori margini di autonomia sarà parte del programma di governo del centrodestra e dell'asse Forza Italia-Lega Nord. C'è una questione settentrionale che non può più essere ignorata - sottolinea - ed è per questo che come PdL-Forza Italia ritenemmo di prevedere una consultazione per l'autonomia. Ritenemmo allora come oggi di dover dare voce ai cittadini veneti e non solo alla politica", conclude l'assessore regionale.".
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Autonomia - Rosanna Filippin: "Si avvii una trattativa seria sulle competenze. Nostro appoggio se si resta nel solco della Costituzione"
La senatrice del PD Rosanna Filippin sul voto del referendum di ieri: "Non è stato il referendum di qualcuno. Ora qualsiasi sarà il Governo che ci sarà tra qualche mese dovrà tenere conto di questo voto - sottolinea Filippin -. Al presidente Zaia il compito di non tradire il voto dei veneti avviando una trattativa seria e concreta sulle competenze. Invece del ‘vogliamo tutto', si dovrebbero chiedere le materie che davvero possono cambiare il passo della nostra regione e garantire nuove opportunità di sviluppo e crescita. Se la richiesta resterà nel solco della Costituzione e della domanda posta ai cittadini con il referendum, cioè l'autonomia differenziata di cui all'articolo 116 terzo comma, ci sarà il nostro pieno appoggio".
Matteo Visonà Dalla Pozza, Sanca Veneta
I risultati di oggi dimostrano che quella dell'autonomia sia una causa che accomuna la stragrande maggioranza dei veneti. Non gli elettori di un partito, ma dell'intera Comunità Veneta.
Il successo di oggi è stato possibile solamente grazie a tanti elettori progressisti che, sebbene lontani dall'attuale governo regionale, hanno scelto di votare per l'autonomia ribellandosi ai diktat dei partiti di Centro Sinistra Italiana.
Sanca, suo malgrado, è stata l'unica realtà progressista inequivocabilmente a favore del referendum e dell'Autogoverno. Tuttavia, il nostro lavoro comincia oggi. Nei prossimi mesi ci aspetta una missione fondamentale: rappresentare la voce di questi cittadini.
Il numero dei SÌ ci dà la misura tangibile di quanto i veneti desiderino il cambiamento. È un gesto corale che non può essere ignorato.
Oggi il tema dell'Autogoverno non può più essere considerato folclore, egoismo, chiusura. È amore per la propria terra, è amore per quello che fa ed è amore per quello che si è. Significa essere responsabili in pieno per i nostri errori e consapevoli che dal nostro coinvolgimento nella vita politica nasce una migliore amministrazione del territorio.
Per chi governa, oggi termina il periodo delle scuse e delle promesse. Da domani per inizia un iter che dovrà portare a dei risultati concreti.
Sanca vuole essere parte attiva di questo processo. Ma soprattutto vogliamo a tutti i costi che la sinistra in Veneto si scrolli di dosso il torpore da cui si è fatta sinora guidare. Vigileremo sulle azioni della giunta regionale, spingeremo per un'autonomia inclusiva e solidale, rappresenteremo la voce di tutti quei veneti che credono nell'autonomia ma si sentono lontani dalle attuali politiche regionali. Lo vogliamo fare portando i nostri contenuti, e mettendo il nostro impegno al servizio di tutti.
Non ci si può più astenere - e lo diciamo senza ironia per chi ha deciso di non partecipare alla votazione.
Dopo il grande passo di oggi crediamo sia necessario farne un altro, quello verso una nuova sinistra Veneta.
Noi continueremo a costruirla, muso duro [ma non troppo :) ] e bareta fracada - verso l'autonomia e oltre!
L'europarlamentare vicentina della Lega Nord Mara Bizzotto dichiara: "La vittoria del referendum per l'autonomia del Veneto rappresenta una svolta storica per tutta l'Italia e una grande lezione di democrazia per tutta l'Europa. Il referendum è stata la vittoria del popolo contro i poteri forti e contro i sepolcri imbiancati alla Matteo Marzotto, alla Alessandra Moretti, alla Laura Puppato, al ministro Martina, quelli per cui niente deve mai cambiare in questo Paese. Nonostante le farneticazioni di questi signori, oltre 2 milioni di Veneti hanno dimostrato che votare vuol dire democrazia e fa rima con autonomia."Â
"Lascia esterrefatti il disprezzo che tipi come Marzotto e la Moretti nutrono nei confronti della volontà popolare - continua l'eurodeputata Bizzotto - Fortunatamente hanno un seguito quasi pari allo zero, soprattutto a casa loro. Infatti nella nostra provincia di Vicenza, che è anche la provincia di Marzotto e Moretti, abbiamo registrato il record di affluenza ai seggi (62,7%) e il record di SI all'autonomia sia in termini percentuali (98,3%) sia in termini di voti assoluti (oltre 441 mila). Con il loro voto i Veneti hanno dimostrato a questi personaggi che le riforme si fanno dal basso e con il sostegno del popolo, non nel chiuso di qualche salotto o nella cerchia dei poteri forti di turno."Â
Referendum - Massimiliano Barison (FI): “grande soddisfazione per il risultato della consultazione sull’autonomia. Ora si proceda con rapidità per aprire la trattativa con il governoâ€
“Siamo assolutamente soddisfatti per gli esiti finali del voto, sia per lo straordinario risultato plebiscitario del Sì, che è stato pari a circa il 98,1%, sia per l’alta affluenza che ha abbondantemente superato il quorum, pari a circa il 58%, dimostrando così la chiara volontà da parte del popolo veneto di avere più competenze e più risorse. Il dato dell’affluenza è molto positivo soprattutto se confrontato con quello della Lombardia che invece si attesta intorno al 40%â€. Sono le affermazioni del Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale del Veneto Massimiliano Barison che in una nota si esprime in merito al risultato del Referendum sull’autonomia del Veneto.
“Analizzando i dati provincia per provincia - continua Barison - non posso che essere altamente soddisfatto anche e soprattutto del dato della provincia di Padova, seconda provincia per affluenza dopo la provincia di Vicenza. È il giusto risultato di un lavoro certosino prodotto attraverso gazebi, iniziative e incontri pubblici molto partecipati fatti dai nostri amministratori su tutto il territorio padovano dove ho avuto, nella maggior parte dei casi, il piacere di partecipare sostenendo con forza il Sì."
“Siamo ora impegnati e concentrati - prosegue il Capogruppo azzurro - a portare in Consiglio Regionale e ad approvare in tempi rapidi il progetto per una maggiore autonomia per avviare fin da subito la contrattazione con il governo. Siamo certi che questo progetto, che oggi è stato presentato in Giunta Regionale, possa essere approvato dall’Aula consiliare entro novembre consentendo al Governatore di aprire la trattativa con il Governo centrale. Il nostro progetto di autonomia guarda direttamente al Trentino Alto Adige che ha una forma di autonomia omogenea che racchiude più risorse e più competenze e per questo c’è il nostro pieno sostegno al progetto di legge statale presentato stamattina in giunta con cui si chiede al Parlamento di modificare la Costituzione per inserire il Veneto come sesta regione a Statuto speciale. Sia chiaro al governo che la partita ora si gioca sul trasferimento di tutte le competenze trasferibili previste dall’articolo 116 e 117 dove a queste devono seguire le risorse. Si dovrà perciò riaprire il tema dei costi standard perché i servizi devono avere costi equivalenti tra regione e regione e non deve accadere, ad esempio, che il pasto nell’ospedale veneto costi 6 euro e in quello siciliano possa arrivare a costare anche 50 euro. Altro tema a cui non potrà sottrarsi il governo è il federalismo fiscale per sostenere le nuove competenze ma anche per avere proporzione tra le tasse pagate dai cittadini veneti e quanto deve restare nel territorio regionale."
“La volontà del Veneto espressa ieri in cabina elettorale è chiarissima - conclude Barison - e il nostro Gruppo è pronto a fare la sua battaglia pretendendo con determinazione maggiore Autonomia e rispetto per i 2.273.985 cittadini che, sfidando avversità atmosferiche e andando oltre alle posizioni partitiche di sinistra, si sono espressi in modo inequivocabile."
Referendum, Sergio Berlato (FDI-AN- MCR): "ma a Roma avranno capito il segnale che è partito dal Veneto?"
Dal Veneto, con l'esito della consultazione referendaria del 22 ottobre u.s., è partito un forte segnale per la richiesta/pretesa di maggiori forme di autonomia nella gestione di alcune competenze finora gestite a livello statale - afferma il Consigliere regionale Coordinatore per il Veneto di Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale, Sergio Berlato.
In tutta la campagna referendaria, a nome del Coordinamento regionale del Veneto di Fratelli d'Italia-AN ho sempre partecipato a numerosi incontri pubblici e ad altrettanto numerosi incontri televisivi ritenendo di continuare a garantire una corretta informazione, limitandomi a dir la verità , per quanto scomoda in alcuni casi potesse essere.
Ho sempre detto che il 22 ottobre 2017 non era un punto di arrivo ma un punto di partenza di un percorso lungo ed irto di insidie, percorso che porterà i veneti ad avere maggiori forme di autonomia in un contesto di unità nazionale - ricorda Berlato.
Sapevamo benissimo che non tutti affrontavano la campagna referendaria con altrettanta serietà e correttezza. Sapevamo che qualcuno faceva finta di chiedere autonomia ma in realtà voleva usare il risultato referendario come anticamera della secessione. Sapevamo che altri dicevano che il referendum avrebbe comportato il trattenimento in Veneto dei 9/10 delle risorse prodotte nella nostra regione, sapendo perfettamente che la materia fiscale può essere trattata solo con una modifica costituzionale.
Sapevamo anche che chi vive a Roma, a qualsiasi partito appartenga, non è portato a capire in modo spontaneo il sentimento largamente maggioritario che pervade trasversalmente i cittadini veneti - prosegue Berlato.
Nonostante l'affermazione del risultato referendario con quasi il 60% di affluenza alle urne e con l'affermazione di oltre il 98% dei SI sui NO, a Roma c'è ancora qualcuno che non capisce o fa finta di non capire, forse perché gli fa comodo non capire.
Il voto dei veneti non è contro qualcuno ma è un voto per garantire servizi migliori ai cittadini in uno Stato unitario che può diventare più efficiente se si trasferiscono i centri decisionali e gestionali il più vicino possibile ai cittadini - precisa Berlato.
Il voto dei veneti non significa egoismo ma la richiesta di maggiori responsabilità per gestire meglio a livello locale ciò che sinora poteva essere gestito meglio a livello nazionale.
Far capire le ragioni dei veneti alle istituzioni nazionali: questo sarà il vero mandato che verrà affidato a chi, nella primavera prossima, si vorrà assumere la responsabilità di voler rappresentare i veneti al Parlamento nazionale - conclude il Consigliere Berlato.
Autonomia - Nicola Finco (LN): “L'attività della Puppato è inutile, non il voto di due milioni di venetiâ€.
“Laura Puppato definisce inutile il voto di più di due milioni di veneti; io reputo invece inutile la sua attività politica. Cosa ha fatto in questi anni a Roma a favore del popolo veneto? In che modo ha aiutato la nostra terra? La senatrice del PD purtroppo non perde occasione per dimostrare pubblicamente il suo livore anti Venetoâ€. Così Nicola Finco, Capogruppo della Lega Nord in Consiglio regionale del Veneto, replica alle dichiarazioni di alcuni esponenti veneti del Pd.
“Moretti e Puppato - prosegue - in queste settimane si sono spese per chiedere ai veneti di non andare a votare: è stato un atteggiamento vergognoso e irrispettoso nei confronti anche delle migliaia di simpatizzanti del PD che domenica si sono recati alle urne."
Finco conclude: “Quasi sei elettori su dieci si sono recati alle urne: a nome della Lega ringrazio gli elettori del PD che hanno capito l'importanza di questo voto e del momento storico e spero che alle prossime politiche lo facciano capire a Puppato e Moretti lasciandole definitivamente a casa."
Autonomia, Luciano Sandonà (ZP): "La vittoria referendaria sancisce il fallimento chi lo ha boicottato".
"È una vittoria dal sapore diverso dal solito, quella che è stata sancita dalle urne con il referendum sull'autonomia. È un messaggio di grande speranza che i veneti hanno lanciato in maniera chiara e netta e che il presidente Zaia ha saputo interpretare fin da subito: è stata la vittoria del Veneto e dei veneti. Non è stato un voto pro o contro una formazione politica o uno schieramento; si è trattato piuttosto di un voto 'Per il Veneto' grazie ad oltre due milioni di veneti, e tra loro molti giovani, che hanno potuto riscoprire attraverso la consultazione referendaria del 22 ottobre, una data destinata a passare alla storia, la propria bandiera e la propria identità ". Sono le parole affidate ad una nota del Consigliere regionale Luciano Sandonà (Zaia Presidente) che aggiunge: "Il voto assume anche un ulteriore significato: non si tratta solo di una scelta concreta fatta da milioni di veneti volta a trattenere risorse nei nostri territori, perché i veneti ci hanno fornito un'ulteriore chiave di lettura: è fallita la politica di coloro che, sul territorio che si sono spesi per far fallire la consultazione referendaria. Come può un amministratore locale essere contro un referendum che dà più risorse ai propri cittadini? Chi si è schierato contro l'autonomia del Veneto si è schiarato soprattutto contro lo sviluppo e la prosperità del proprio territorio e delle comunità che sono stati chiamati ad rappresentare".
"Da un lato - conclude Sandonà - ci sono partiti ed esponenti politici che non sono più in grado di cogliere i segnali che arrivano dai cittadini. Dall'altro, c'è chi ha saputo interpretare la speranza di cambiamento espressa con la consultazione referendaria, ed oggi infatti il Presidente Zaia ha già avviato le procedure conseguenti al risultato referendario. Una vittoria del Veneto e dei veneti".
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