Quero brigatista, tagli su Rai 3, firma optional. Il Giornale di Vicenza: nuovo solo il direttore?
Lunedi 13 Settembre 2010 alle 23:59 | 0 commenti
Il direttore de il Giornale di Vicenza è cambiato. E' un fatto. Quello di prima attaccava e faceva attaccare, in nome della libertà di informazione ma magari, a detta di chi non era tra i potenti di allora, a nome di questi ultimi. Oggi leggiamo sul Giornale di Vicenza del nuovo direttore la lettera in cui di fatto si paragona Quero ad un brigatista.
Il vecchio aveva attaccato Quero su fatti a con la firma di un redattore, sia pure anche lui con qualche addebito ancora da sciogliere. Sempre oggi si legge il resoconto di una trasmissione Rai3, Presa Diretta, su Dirthy Leather in cui ci sono, diciamo, omissioni sulle dichiarazioni del senatore Alberto Filippi (le sue cifre sulla sponsorizzazione, fatta salva ogni valutazione, erano per anno non totali) e del procuratore capo Nelson Salvarani (indignato soprattutto dall'indifferenza dei politici, non della ‘gente'). E per finire il Giornale di Vicenza riferiva sempre oggi e accanto al pezzo sulla Rai e sulla concia di una chiusura di indagini su chi scrive che troveranno il loro sviluppo nelle sedi opportune e non su un giornale, di cui il vecchio direttore aveva già riempito le pagine riferendo di fatti prima che venissero, quando lo saranno, contestati. Ma il direttore de Il Giornale di Vicenza ora è nuovo, lo dicevo in premessa, Per cui tutto è cambiato: il pezzo, così importante da essere più lungo di quello sull'inchiesta Rai sulla maxi evasione di Dirthy leather, non è neanche firmato! Perché le fonti non sono lecite (e perché sull'ultimo numero di VicenzaPiù abbiamo infastidito qualcuno?) o perché il mix di tante cose diverse messe lì sono uno stantio riassunto delle accuse, molte di parte, ma almeno firmate all'epoca del vecchio direttore? Il direttore è cambiato (o era assente ieri). Ma il Giornale di Vicenza? A volte ci sono giornalisti ed ancor peggio direttori che scrivono più del dovuto e leggono meno di quanto sia necessario. Diversamente la lettera riguardante Quero non sarebbe stata pubblicata, il resoconto su Filippi e Salvarani sarebbe stato più puntuale e forse l'articolo sul sottoscritto avrebbe avuto forma e contenuto più responsabili e magari, è chiedere troppo?, dopo un riscontro con l'interessato. Invece si è scritto ciò che si voleva senza badare al numero delle battute, come fanno i cannibali nelle loro danze tribali con i tamburi. Uno spartito di disinformaziome che il collega si è ben guardato dal far firmare e forse, coerente a quanto già detto, anche di rileggere. Poco importa, digerito il misfatto, la pagina in questione avrà domani da parte di chi vi scrive, e si firma, un più utile impiego metabolico.
(nel collage da sx, Brigate rosse a parte, in senso orario Matteo Quero, il vecchio direttore de Il Giornale di Vicenza Giulio Antonacci, il nuovo Ario Gervasutti, e Giovanni Coviello, direttore di VicenzaPiù, n.d.r.)
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