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Processo Marlane Marzotto tra rischio prescrizione e accordi transattivi

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 15 Novembre 2013 alle 15:28 | 0 commenti

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Slai Cobas Coordinamento Nazionale - E’ un processo fortemente sbilanciato sulla trattativa quello che si trascina al tribunale di Paola contro i responsabili aziendali della Marlane-Marzotto di Praia a Mare, quelli nazionali del polo tessile della Lanerossi di Valdagno e conniventi della pubblica amministrazione territoriale.

Un processo abnorme e paradossale in cui tutti gli avvocati, sia della difesa che delle parti lese, hanno prevalentemente puntato all’accordo transattivo con la rinuncia delle parti civili e con ciò “regalando” di fatto - per un piatto di lenticchie - un’ulteriore “chance di impunità” agli imputati con la fattiva devitalizzazione di un processo già fortemente compromesso dall’abnorme dilatazione dei tempi istruttori e che, proprio per questo, rischia di non “sopravvivere” ai tre gradi di giudizio.

Sulla inquietante vicenda processuale che paventa la possibile assoluzione per prescrizione del 12 imputati a vario titolo per disastro ambientale, omicidio colposo plurimo e lesioni,  tra cui il conte Pietro Marzotto, lo scorso 8 novembre lo Slai cobas ha presentato un esposto denuncia alla procura di Paola, al C.S.M. ed alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Già numerosi reati non sono stati contestati agli imputati per sopravvenuta prescrizione.

Eppure, già nel 19 febbraio 1997 vi è stata una prima interrogazione parlamentare (a firma Malavenda) alla Presidenza del Consiglio (Romano Prodi) ed al Ministro del Lavoro (Tiziano Treu) sui “decenni di morti bianche” allo stabilimento di Praia a Mare, sulla svendita dell’Eni alla Marzotto degli impianti, sull’uso dei finanziamenti pubblici per ristrutturare (una storia che ricorda da vicino quella dell’ILVA di Taranto). La risposta del ministro Treu fu fortemente elusiva: […“sui decessi di “morti bianche”… “si fa presente che, dall’esame dei registri infortuni non risulta essersi verificato nello stabilimento alcun infortunio mortale che avrebbe, d’altro canto, suscitato scalpore ed interessato le autorità di pubblica sicurezza e l’ispettorato per i relativi accertamenti”…] F.to Tiziano Treu, 16 aprile 1998.

Nel 1999 ci fu una denuncia alla procura di Paola di tre ex lavoratori della Marlane (Luigi Pacchiano, Alberto Cunto, Anna Rosa Fagiano) sui numerosi decessi per patologie oncologiche tra gli addetti. La denuncia fu incredibilmente archiviata e la richiesta di archiviazione venne stranamente notificata ai denuncianti la bellezza di tre anni dopo (sic). Nel frattempo non furono verificati gli elenchi dei lavoratori assunti dal 1969 al 1998 per verificarne il numero dei denunciati decessi ed eventuali correlazione tra ambiente di lavoro e patologie oncologiche, e questo mentre era in corso una causa di lavoro contro la Marlane di Praia per il risarcimento dei danni da patologia tumorale professionale, fatto poi riconosciuto dalla stessa INAIL.

Suona sospetta e connivente la quantomeno superficialità, sistematica, dimostrata in queste occasioni - ed in tante altre - delle autorità preposte ai controlli della salute dei lavoratori, dei cittadini e dell’ambiente. Sarebbe bastata all’epoca una veloce indagine presso i comuni di residenza dei lavoratori e la verifica delle schede ISTAT presso le ASL per accertare l’elevata esposizione a rischio-cancro dei lavoratori per porre in atto per tempo le idonee ed obbligatorie cautele preventive e salvare decine di vite, nonché accertare per tempo i reati che oggi si stanno prescrivendo.

Dare giustizia ai morti, agli ammalati ed alle famiglie dei lavoratori significa accertare e sanzionare con sentenza ogni responsabilità dei dirigenti aziendali e di quelli nazionali del gruppo tessile-laniero, dei rappresentanti sindacali e di quelli istituzionali e politici degli organi di controllo ad ogni livello. Se tutti avessero svolto correttamente il proprio ruolo molti decessi si sarebbero evitati.

 

Udienza sospesa stamattina al processo Marlane che si aggiorna alle 15 del pomeriggio: è in corso la sottoscrizione dell’accordo transattivo con la corresponsione di 30mila euro procapite alle parti lese al lordo delle spese legali (di cui 10mila euro agli avvocati)

Nessuna transazione civile puo’ estinguere i reati ne’ il danno collettivo e quello ambientale. Dare giustizia ai morti, agli ammalati ed alle famiglie dei lavoratori  significa accertare e sanzionare con sentenza ogni responsabilita’ aziendale nonche’ sindacale, istituzionale e politica  degli organi di controllo ad ogni livello.

E' possibile accertare i reati in questa prima fase di giudizio e (poiche’ ci troviamo di fronte a 108 morti e decine di ammalati di cancro tra lavoratori e cittadini) la lentezza dei tempi istruttori deve essere compensata con l’accorciamento dei successivi gradi di giudizio arrivando a sentenza definitiva

Dura presa di posizione della Cgil che si aggiunge alla denuncia pubblica ed all’esposto presentato da Slai Cobas sull’andamento del processo.


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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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