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Primo maggio a Vicenza, i sindacati: disoccupazione non cala, ma contratti migliori

Di Sara Girombelli Mercoledi 29 Aprile 2015 alle 13:33 | 0 commenti

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Alla presentazione delle iniziative per la festa del lavoro a Vicenza "Dire, fare, lavorare. Il lavoro incontra il territorio", CGIL, CISL e UIL hanno presentato i dati sull'occupazione vicentina nel primo trimestre 2015. Dai sindacati arriva anche una riflessione sulle elezioni regionali: "Sulle politiche del lavoro dai candidati tante promesse che sembrano solo proclami elettorali".

Tempo di bilanci, in occasione della festa del lavoro del 1° maggio, sulla situazione occupazionale del vicentino. I rappresentanti provinciali dei principali sindacati Marina Bergamin (CGIL), Gianfranco Refosco (CISL) e Grazia Chisin (UIL), presentando il programma per la festa del prossimo venerdì, parlano di cifre più concrete riguardo alla situazione dell’impiego nel Veneto del primo trimestre 2015.

“La situazione occupazionale resta stabile rispetto all’anno precedente (dopo il calo considerevole del 2014), ma ciò che cambia è la qualità dei contratti di lavoro – spiega Refosco – In questi tre mesi, infatti, c’è stato un incremento del 40% delel assunzioni a tempo indeterminato contro un calo del 12% dei contratti a chiamata e del 20% dei contratti a progetto. Sono state, quindi, regolarizzate molte posizioni di lavoro, anche se siamo ben lontani dalla fine della crisi e dai dati occupazionali del 2007”.

Tale miglioramento, non tanto dovuto al Jobs act e ai contratti a tutele crescenti (in vigore solo dal 7 marzo), sono più che altro dovute alle agevolazioni introdotte con la finanziaria, spiegano i sindacalisti, anche se le cifre regionali su disoccupazione giovanile (21,6%) e disoccupazione generale (7,4%) restano comunque preoccupanti e necessitano di interventi e riforme per far sì che i segnali positivi siano commutati in una effettiva ripresa economica. Molto grave anche la situazione degli immigrati disoccupati, più di 120.000 in tutto il Veneto.

Una considerazione disincantata, da parte di tutti e tre i confederali, relativamente ai punti dei programmi elettorali dei candidati alle elezioni regionali (in particolare gli undici punti della Moretti dedicati al lavoro): “Se esistono davvero le coperture economiche per tali proposte sarebbere ottimo, ma prima dovrebbero spiegarci dove verrano presi i soldi necessari, altrimenti restano solo compagna elettorale”. Refosco aggiunge: “L’ideale sarebbe rendere più concreto il progetto Veneto Sviluppo, rendendolo un volano per il finanziamento delle piccole imprese con soldi pubblici”.

A seguire, comunicato stampa sul programma della festa dei lavoratori che inizierà alle ore 15.00 (cui seguirà un concerto degli “Officina del suono” alle ore 18.00). In piazza sarà possibile dialogare coi sindacati e le cooperative sociali, compilando un questionario sulle esigenze dei cittadini o lasciando un messaggio nel Videobox che sarà aperto a tutti per idee e suggerimenti: “Vorremmo ripartire dai bisogni più concreti della città, a cominciare dalle richieste dei singoli” afferma Marina Bergamin. 

 

CGIL, CISL e UIL Vicenza - Non sarà una Festa del Lavoro all’insegna dei comizi, ma una giornata improntata all’ascolto dei bisogni dei cittadini e del territorio: anche quelli nuovi, generati da questa difficile congiuntura di cui ancora non si vede la svolta. Lo hanno deciso le tre organizzazioni sindacali vicentine Cgil, Cisl e Uil che hanno intitolato l’iniziativa “Dire, fare, lavorare. Il lavoro incontra il territorio”, scegliendo un’impronta tutta nuova per questo Primo Maggio che avrà più protagonisti.

Un Primo maggio dedicato a chi il lavoro ce l’ha (magari con tutta la fatica di mantenerlo) e a chi è ancora precario, ma anche a chi l’ha perso o disperatamente tenta di trovarlo; infine a tutti coloro che si mettono in mare per andare a cercarlo altrove, o semplicemente per sopravvivere… L’appuntamento è dunque per venerdì, a partire dalle ore 15, in piazza delle Poste a Vicenza, dove accanto a Cgil, Cisl e Uil ci saranno alcune importanti realtà del privato sociale impegnate nella provincia (Caritas diocesana vicentina, Consorzio Prisma, Fattoria didattica Massignan, Festival biblico e cooperativa sociale Saldo&Mecc): un coinvolgimento teso a far conoscere e valorizzare il ruolo dell’associazionismo e del terzo settore nell’offrire sostegno alle persone e alle famiglie in difficoltà e il loro importante contributo nel costruire opportunità di occupazione.

«Un Primo Maggio da festeggiare insieme per valorizzare le persone, il lavoro, la serenità - dice Grazia Chisin, segretaria generale provinciale di Uil Vicenza -. Non solo il sindacato ma attori del sociale che con noi toccano con mano e vivono quotidianamente i problemi delle persone: le donne, gli uomini, i giovani, le famiglie che in questi anni di crisi hanno affrontato momenti difficili, ma che con noi oggi vogliono continuare a lottare e a essere propositivi e protagonisti per un futuro che veda ancora al centro la dignità del lavoro».

Così questa Festa del Lavoro vuole esprimere e sottolineare la necessità e la scelta del sindacato di mettersi in ascolto, e l’intenzione di cercare “buoni alleati” con i quali costruire fondamenta nuove per il futuro del Vicentino: un futuro fondato sul lavoro. È il segno di un sindacato attento, che oggi vuole riformulare il proprio ruolo e intervento. Per questo motivo sarà allestito in piazza un videobox che raccoglierà testimonianze e interviste dal vivo: i volti e le voci di giovani e meno giovani, i loro ricordi, le paure e i bisogni, le aspettative e le speranze. Quanto raccolto verrà restituito al territorio in un ulteriore momento pubblico promosso dalle tre organizzazioni: dall’ascolto e dalla lettura di questi bisogni si intende ripartire.

In tema di occupazione, gli ultimi dati di Veneto Lavoro relativi al primo trimestre 2015 comparati a quelli dello stesso periodo del 2014 fanno ben sperare, ma allo stesso tempo invitano alla prudenza. Dati regionali che senza sensibili e particolari distinzioni possono ben rispecchiare anche la situazione vicentina: netto incremento (+40%) delle assunzioni a tempo indeterminato, a fronte di una significativa diminuzione  del numero dei contratti a progetto e delle altre forme di lavoro precario. Più che potersi evidenziare un aumento dell’occupazione, dunque, si tratta di un miglioramento qualitativo del lavoro esistente: che insieme ad altri è un fattore che può essere letto come segno positivo e di potenziale ripresa. Sono dati che però chiedono di confrontarci con un contesto profondamente cambiato e che non sarà più il medesimo di partenza: su questo sono richiesti consapevolezza e “senso del reale”, raccomandano le tre organizzazioni sindacali. E nel trasformare tali potenzialità in reale ri-partenza il sindacato stesso si candida a giocare un ruolo significativo, insieme agli altri attori del territorio.

«Anche per questo abbiamo voluto  che  la Festa del Lavoro fosse un’occasione di incontro e di confronto - sottolinea Gianfranco Refosco, segretario generale provinciale di Cisl Vicenza -. Il sindacato vuole essere un soggetto attivo nell’accompagnare lavoratrici e lavoratori in quest’epoca di forte cambiamento. Perciò dobbiamo ripartire dall’ascolto: dei bisogni, dei desideri e delle aspettative, delle preoccupazioni. Questo ci serve per costruire, insieme, risposte e proposte nuove per un nuovo protagonismo del mondo del lavoro».

Marina Bergamin, segretaria generale provinciale di Cgil Vicenza, commenta infine: «Il primo maggio non è festa obsoleta. Ci sono tante cose da continuare a fare, pensando al lavoro che c'è e che sta cambiando, al lavoro che non c'è, al lavoro precario, al lavoro bellissimo. Perché il lavoro è bellissimo, nonostante tutto: è (o dovrebbe essere) realizzazione, dignità, libertà, reddito. Quindi non deve venir meno l'impegno di tutti affinché l'articolo 1 della Costituzione si realizzi. Certo il lavoro non è più quello di una volta, meglio è parlare dei lavori. Anche le lavoratrici e i lavoratori sono cambiati: tocca a noi rappresentarli al meglio offrendo loro partecipazione attiva, contrattazione collettiva e servizi di tutela individuale. Il primo maggio serve a rappresentare tutto questo. Ancora».

E per chiudere in festa e musica il Primo Maggio vicentino 2015, sempre in piazza delle Poste, alle ore 18, il concerto delle “Officine del suono”, un gruppo di musicisti, attrici e docenti  attivo nella provincia da quindici anni, il cui repertorio poggia sulla canzone italiana d’autore e racconta la storia e la società del nostro Paese. 

 

CGIL, CISL e UIL di Vicenza - Non sarà una Festa del Lavoro all’insegna dei comizi, ma una giornata improntata all’ascolto dei bisogni dei cittadini e del territorio: anche quelli nuovi, generati da questa difficile congiuntura di cui ancora non si vede la svolta. Lo hanno deciso le tre organizzazioni sindacali vicentine Cgil, Cisl e Uil che hanno intitolato l’iniziativa “Dire, fare, lavorare. Il lavoro incontra il territorio”, scegliendo un’impronta tutta nuova per questo Primo Maggio che avrà più protagonisti.

Un Primo maggio dedicato a chi il lavoro ce l’ha (magari con tutta la fatica di mantenerlo) e a chi è ancora precario, ma anche a chi l’ha perso o disperatamente tenta di trovarlo; infine a tutti coloro che si mettono in mare per andare a cercarlo altrove, o semplicemente per sopravvivere… L’appuntamento è dunque per venerdì, a partire dalle ore 15, in piazza delle Poste a Vicenza, dove accanto a Cgil, Cisl e Uil ci saranno alcune importanti realtà del privato sociale impegnate nella provincia (Caritas diocesana vicentina, Consorzio Prisma, Fattoria didattica Massignan, Festival biblico e cooperativa sociale Saldo&Mecc): un coinvolgimento teso a far conoscere e valorizzare il ruolo dell’associazionismo e del terzo settore nell’offrire sostegno alle persone e alle famiglie in difficoltà e il loro importante contributo nel costruire opportunità di occupazione.

«Un Primo Maggio da festeggiare insieme per valorizzare le persone, il lavoro, la serenità - dice Grazia Chisin, segretaria generale provinciale di Uil Vicenza -. Non solo il sindacato ma attori del sociale che con noi toccano con mano e vivono quotidianamente i problemi delle persone: le donne, gli uomini, i giovani, le famiglie che in questi anni di crisi hanno affrontato momenti difficili, ma che con noi oggi vogliono continuare a lottare e a essere propositivi e protagonisti per un futuro che veda ancora al centro la dignità del lavoro».

Così questa Festa del Lavoro vuole esprimere e sottolineare la necessità e la scelta del sindacato di mettersi in ascolto, e l’intenzione di cercare “buoni alleati” con i quali costruire fondamenta nuove per il futuro del Vicentino: un futuro fondato sul lavoro. È il segno di un sindacato attento, che oggi vuole riformulare il proprio ruolo e intervento. Per questo motivo sarà allestito in piazza un videobox che raccoglierà testimonianze e interviste dal vivo: i volti e le voci di giovani e meno giovani, i loro ricordi, le paure e i bisogni, le aspettative e le speranze. Quanto raccolto verrà restituito al territorio in un ulteriore momento pubblico promosso dalle tre organizzazioni: dall’ascolto e dalla lettura di questi bisogni si intende ripartire.

In tema di occupazione, gli ultimi dati di Veneto Lavoro relativi al primo trimestre 2015 comparati a quelli dello stesso periodo del 2014 fanno ben sperare, ma allo stesso tempo invitano alla prudenza. Dati regionali che senza sensibili e particolari distinzioni possono ben rispecchiare anche la situazione vicentina: netto incremento (+40%) delle assunzioni a tempo indeterminato, a fronte di una significativa diminuzione  del numero dei contratti a progetto e delle altre forme di lavoro precario. Più che potersi evidenziare un aumento dell’occupazione, dunque, si tratta di un miglioramento qualitativo del lavoro esistente: che insieme ad altri è un fattore che può essere letto come segno positivo e di potenziale ripresa. Sono dati che però chiedono di confrontarci con un contesto profondamente cambiato e che non sarà più il medesimo di partenza: su questo sono richiesti consapevolezza e “senso del reale”, raccomandano le tre organizzazioni sindacali. E nel trasformare tali potenzialità in reale ri-partenza il sindacato stesso si candida a giocare un ruolo significativo, insieme agli altri attori del territorio.

«Anche per questo abbiamo voluto  che  la Festa del Lavoro fosse un’occasione di incontro e di confronto - sottolinea Gianfranco Refosco, segretario generale provinciale di Cisl Vicenza -. Il sindacato vuole essere un soggetto attivo nell’accompagnare lavoratrici e lavoratori in quest’epoca di forte cambiamento. Perciò dobbiamo ripartire dall’ascolto: dei bisogni, dei desideri e delle aspettative, delle preoccupazioni. Questo ci serve per costruire, insieme, risposte e proposte nuove per un nuovo protagonismo del mondo del lavoro».

Marina Bergamin, segretaria generale provinciale di Cgil Vicenza, commenta infine: «Il primo maggio non è festa obsoleta. Ci sono tante cose da continuare a fare, pensando al lavoro che c'è e che sta cambiando, al lavoro che non c'è, al lavoro precario, al lavoro bellissimo. Perché il lavoro è bellissimo, nonostante tutto: è (o dovrebbe essere) realizzazione, dignità, libertà, reddito. Quindi non deve venir meno l'impegno di tutti affinché l'articolo 1 della Costituzione si realizzi. Certo il lavoro non è più quello di una volta, meglio è parlare dei lavori. Anche le lavoratrici e i lavoratori sono cambiati: tocca a noi rappresentarli al meglio offrendo loro partecipazione attiva, contrattazione collettiva e servizi di tutela individuale. Il primo maggio serve a rappresentare tutto questo. Ancora».

E per chiudere in festa e musica il Primo Maggio vicentino 2015, sempre in piazza delle Poste, alle ore 18, il concerto delle “Officine del suono”, un gruppo di musicisti, attrici e docenti  attivo nella provincia da quindici anni, il cui repertorio poggia sulla canzone italiana d’autore e racconta la storia e la società del nostro Paese.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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