Moretti: piano sicurezza. Rubinato: no a NCD. E Idv Pipitone? Pesavento: è da evitare!
Giovedi 13 Novembre 2014 alle 23:04 | 0 commenti
Alessandra Moretti, candidata alle primarie del Pd di Renzi pigliatutto in competizione con Simonetta Rubinato, anche lei "democratica" ma puppatiana, e con Antonino Pipitone, consigliere regionale dell'Idv che ha scatenato un putiferio nel suo partito di cui riferiremo fra poche righe, è già intervenuta oggi sul dissesto idrogeologico in Veneto, che conosce bene per quanto riguarda quello di Vicenza.
Causato anche dalle omissioni e dalle decisioni, ben diverse dalle loro belle frasi, dei suoi due precedenti alleati politici "villici", che l'hanno lanciata sulla scena nazional-europea-regionale, e cioè il centrista Giorgio Carollo alle provinciali del 2007 e il PD (Popolar Democratico...) Achille Variati.
Ora Moretti, nel match mediatico in cui parte, oggettivamente, in vantaggio va per la seconda volta in... "rete" e lo fa per la precisione su Antenna Tre con ben tre sparring partner di lusso come Domenico Basso, il suo direttore, Renzo Mazzaro, il collega fustigatore di Galan & c., che chissà se le avrà chiesto qualcosa al riguardo?, e la nostra musa ispiratrice "villica" Ario Gervasutti.
E all'esposizione televisiva di maniera, non riusciamo a non dirlo, sul tema della sicurezza prova, prova a reagire Rubinato affrontando e contrastando un'altra capriola ideale (parola ormai sconosciuta ai più nel suo partito colpito a fondo dall'ebola cerebrale iniettata nella sua anima storica dal berlusconismo), quella che Moretti e Pd veento di De Menech stanno provando a fare insieme all'NCD, che, come noto, è bravissimo in Italia e in provincia ad accaparrarsi deleghe a go go grazie al suo ottimo 3,11% di voti...
Ci perdonerà , Ale, se, visto che già ha avuto spazio oggi da noi grazie alla sua solerte PR, anteporremo al suo contributo sulla "sicurezza", che comunque pubblicheremo di seguito, quello di Rubinato che segue, però, il duro giudizio che della candidatura di Pipipone dà il vicentino Alessandro Pesavento a cui avevo chieso un contatto con quello che pensavo fosse il candidato dell'Idv: «Dal 24 giugno proprio Pipitone ha fatto commissariare Idv veneto in violazione dello Statuto e senza motivi per potersi far candidare dai suoi fedelissimi come sta facendo. Quasi tutti gli iscritti della regione hanno restituito la tessera. In questi giorni ho presentato ricorso al collegio di garanzia per la grave violazione dello Statuto. Il partito è in mano a quella che in altri casi si potrebbe definire una banda. Dare spazio a Pipitone è come darlo a un mascalzone...».
Beh, tra Ncd acchiappa careghe e Idv "bandito", se è vero quello che dice l'avvocato vicentino che i termini che usa evidentemente li sa pesare, non è che sia proprio esaltante la compagnia del PD attuale, che nasce dai resti, miseri, della grande Dc e dello "scrupoloso" Pci, quello di Berlinguer , tanto per cairci, non quello di napolitano, che di Renzi e compromessi è docente universario.
A noi Alessandra Moretti non piace, lo sa per prima lei, da quando pubblicamente e da suo vice sindaco blandiva Variati e nel segreto delle stanze ne diceva il peggio e di più.
E lo sapete da tempo voi a cui sentiamo il dovere di spiegare perché non ci piace così che siate liberi di valutare il bello, che, visto il nostro pensiero, a maggior ragione ne riportiamo e il brutto che ne pensiamo. E non certo fisicamente, per carità , anche se a 63 anni suonati di sicuro non siamo per lei giudici attendibili.
Ma Alessandra Moretti la critichiamo, pronti a fare marcia indietro se ci convincerà del contrario (e per fare questo ha un'intera campagna elettorale col vantaggio che faremmo grande fatica alla fine a votare per Luca Zaia, a cui riconosciamo però capacità amministrativa) per la sua "mobilità " elettorale con gli alleati di turno e con gli elettori, anche questi di turno, nei cui confronti si comporta come una plurimandataria, e per la sua "ipocrisia" politica di fondo.
Se usiamo ancora la parola politica associata alla Moretti nazional-europea-regionale vuol dire che ancora speriamo che lei politica lo diventi magari abbandonando anche certe cene elettorali che sanno di scambi e, soprattutto, smettendo di negare l'evidente.
Essere politici può significare essere diplomatici, negare i fatti per non giustificarli, come, non gli accattivanti e lecitissimi amori fuggenti con Giletti & c., ma la cena preoccupante chez Maltauro, significa solo essere bugiardi.
E in Germania, Inghilterra e Francia, paesi di riferimento per l'Europa nel cui parlamento siede, chi dice le bugie, anche sulle multe in auto girate alle mogli e sulle tesi parzialmente copiate, si dimette.
Primarie, Rubinato: "no a deroghe tardive e ad alleanza con NCD"
Due no da Simonetta Rubinato alle ventilate proposte di deroga sulle regole già decise dalla Direzione regionale per la raccolta firme necessarie per partecipare alle Primarie e di alleanza con i vertici regionali di Ncd. "Sento insistentemente parlare di rimettere in discussione le regole già prese dagli organi regionali del partito. Credo sarebbe un grave errore - spiega la candidata del Pd alle primarie del 30 novembre - perché una forza politica che si candida a governare il Veneto per essere credibile dovrebbe essere capace prima di approvare delle regole eque, poi in ogni caso di rispettarle. Quando nell'ultima direzione ho chiesto di approvare una deroga sulle firme vi è stato un voto contrario pressoché all'unanimità . Inoltre la stessa maggioranza ha dimezzato il tempo utile per un dibattito serio e costruttivo. Forse che si temeva di discutere ad es. la mia proposta di autonomia speciale per il Veneto?".
In merito poi all'alleanza con Ncd, Simonetta Rubinato non ha dubbi: "Se vogliamo essere credibili come forza di vero cambiamento, l'alleanza va costruita con chi condivide una comune visione di valori e un nuovo modello di sviluppo per il Veneto. Come si può allora pensare di stringere patti con coloro che fanno parte del sistema di potere che governa il Veneto da un ventennio?".
E poi una considerazione sulla campagna dell'altra candidata: "Prendo atto che Alessandra incontra con il segretario De Menech i rappresentanti di altre forze politiche e che da tempo è già in campagna elettorale, come se le primarie fossero già state fatte. Io invece devo con gli splendidi volontari che mi stanno aiutando in modo libero e coraggioso dedicarmi alla raccolta delle firme, perché per me neppure la partecipazione alla competizione è scontata. Ma è proprio questo sostegno non organizzato, spontaneo e trasversale che sto riscontrando in tutto il Veneto che ci incoraggia a radicare un progetto politico che sappia dare voce ai bisogni profondi della comunità veneta, che non trova adeguata sponda politica nelle proposte oggi in campo."
Veneto: Moretti (PD) occorre piano straordinario per la sicurezza
"Il Veneto ha bisogno di un piano straordinario per la sicurezza: le città , i parchi, i luoghi pubblici devono tornare ad appartenere a tutti e per fare questo ci vuole prima di tutto strategia e capacità di programmazione" lo ha detto la candidata alle primarie del Pd del 30 novembre Alessandra Moretti durante la registrazione della trasmissione Xnews in onda su Antenna Tre questa sera alle ore 21. Ad intervistare Moretti erano il direttore di Antenna Tre Domenico Basso, il giornalista Renzo Mazzaro e il direttore del Giornale di Vicenza Ario Gervasutti.
"La Regione ha azzerato il fondo per la sicurezza dal 2010 ad oggi,e non è vero che i soldi non ci sono, soltanto bisogna essere capaci di andarseli a trovare. Dove ?"- risponde Moretti -" Ad esempio dall'Europa: nel mio piano le risorse per garantire ai cittadini città sicure e vivibili arriveranno dai fondi strutturali 2014-2020 per le Smart City. Alle opportunità date dai fondi per le città intelligenti e moderne pensate e finanziate dall'Ue con 3 mld di euro bisogna rispondere con un'amministrazione capace prima di tutto di fare programmazione: ci vogliono progetti e idee oggi per reperire risorse, ci vuole collegamento e capacità contrattuale, non certo chiusura, per ottenere di più sia dal Governo di Roma che da quello europeo".
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