Precari per sempre
Martedi 10 Luglio 2012 alle 22:32 | 0 commenti
Giorgio Langella, Segretario Provinciale PdCI FdS - Nel nostro paese i lavoratori precari sono quasi 3.500.000. Di questi, il 34% è occupato (si fa per dire) nel pubblico impiego. Il reddito mensile medio è inferiore a 850 euro. Si stima (fonte Ocse) che, in Italia, un lavoratore giovane su due sia atipico.
I dati ci raccontano che la precarietà colpisce tutti, chi ha una laurea e chi ha studiato meno. Tutti, indistintamente, donne, giovani, meno giovani. Una massa sterminata di cittadini senza garanzie, con poco futuro e meno speranze.
E' l'immagine drammatica e impietosa di un paese in declino. Un paese che ha fatto dello sfruttamento del lavoro altrui una condizione normale. Uno sfruttamento che offusca ogni prospettiva di sviluppo. Si dovrebbe agire per cambiare la situazione. Ma chi, dal governo, dovrebbe farlo è, su questo, troppo "pigro". Diventa attivo solo per tagliare i più elementari diritti e garantendo a lorpadroni sempre maggiore "flessibilità ".
Ci dicono, lorsignori ministri e giuslavoristi di regime, che il posto di lavoro non è un diritto. Sostengono come sia bello non avere il posto fisso. E come sia "moderno"
poter licenziare facilmente. Ci dicono che il contratto nazionale di lavoro deve essere "superato" (leggi cancellato). Lo dicono a chi sta perdendo (o ha già perso) la speranza di una vita normale. Lo dicono, generalmente, sorridendo. Ci mancherebbe ... loro sono al sicuro, hanno stipendi milionari, siedono in poltrone comode che garantiscono un futuro agiato. A chi lavora chiedono lacrime e sangue. Li pretendono. Il risultato è il disastro. Lo sfruttamento aumenta. La precarietà sempre più diffusa divora il tessuto produttivo del paese, rende le nostre industrie più vulnerabili, povere, senza prospettive.
Inutili.
Ci hanno fatto imboccare una strada senza prospettive.
Dobbiamo alzare la testa e cambiare direzione. E' l'unica speranza.
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