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Pfas: Miteni presenta piano di bonifica. Screening per 109 mila veneti, oltre 100 milioni di euro l'anno per dieci anni. Faccio: chiediamo 100 milioni per una nuova infrastruttura idraulica. Oggi esposto M5S

Di Rassegna Stampa Venerdi 27 Maggio 2016 alle 08:03 | 0 commenti

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Passo in avanti nella vicenda Pfas. Oggi a Vicenza l’azienda Miteni di Trissino presenterà all’Arpav il proprio piano di bonifica dalle sostanze perfluoroalchiliche. La novità è emersa, nel corso della riunione del comitato tecnico istituito dalla Regione, dov’è stato anche messo a punto il maxi-screening sanitario che per dieci anni coinvolgerà 109.029 vicentini, veronesi e padovani, in aggiunta alla sorveglianza che riguarderà un’ampia parte del Veneto.

Davanti agli assessori Gianpaolo Bottacin all’Ambiente e Luca Coletto alla Sanità è stato annunciato che stamattina la multinazionale depositerà la cosiddetta «Miso», vale a dire la programmazione della Messa in sicurezza operativa, quell’insieme di misure mitigative e di contenimento finalizzate a isolare e bloccare gli inquinanti nell’acqua. «Si tratta del piano — anticipano dalla Miteni — che riassume tutte le risultanze degli interventi svolti negli ultimi tre anni e le proposte che l’azienda formula in merito alla bonifica della falda». Per le opere di ambientalizzazione la società dichiara di aver speso finora 15 milioni: «Sono stati realizzati dei pozzi di prelievo dalla falda ed è stata collocata una barriera per intercettare l’acqua che va verso sud, in modo da aspirarla, depurarla e reimmetterla a valori di potabilità».

Dovranno ora essere i tecnici dell’Arpav, insieme a quelli di Comune e Provincia, a giudicare l’efficacia dell’attività svolta e la validità dei propositi futuri. «L’Arpav — rimarcano dalla Regione — sta effettuando controlli senza soluzione di continuità. Tutto il territorio veneto è stato valutato e suddiviso in diverse aree a seconda della presenza o meno, e dell’entità, degli inquinanti rilevati. I prelievi, già oltre 5.000, proseguiranno in tutti i territori dove è emersa in qualsiasi quantità, anche minima, la presenza di queste sostanze». Aggiunge il sindaco Davide Faccio: «Posso garantire che i controlli saranno massimi. Dopodiché ribadiamo la richiesta, avanzata insieme al governatore Luca Zaia, di ottenere 100 milioni per una nuova infrastrutturazione idraulica».

Nel frattempo si mette in moto la macchina degli accertamenti sanitari, che «costeranno oltre 100 milioni di euro l’anno» e per un decennio verranno operati nell’area rossa, considerata di massima esposizione sanitaria. Secondo lo schema già utilizzato negli screening oncologici, i residenti nati fra il 1951 e il 2002 saranno chiamati per lettera a sottoporsi annualmente ad un primo pacchetto di accertamenti, che comprenderà esami del sangue (colesterolo, glicemia, enzimi epatici, ormoni tiroidei, acido urico), delle urine e della pressione arteriosa. Il secondo livello riguarderà gli approfondimenti per i 14-65enni che evidenzieranno dei risultati anomali. Anche gli abitanti della fascia interessata da pozzi autonomi (arancione) e ritenuta di attenzione (gialla) potranno effettuare gli accertamenti, purché in presenza di sintomi diagnosticati dai medici ospedalieri o di base. Nella zona verde, dove il livello di Pfas è sotto soglia, rimarrà attiva la sorveglianza epidemiologica. Le polemiche però continuano. Stamani il Movimento 5 Stelle porterà in procura a Venezia un esposto, firmato insieme a Medicina Democratica e all’associazione La terra dei Pfas, in cui sostiene che «i filtri a carbone attivi non trattengono i nuovi composti a 4, 5 e 6 atomi prodotti oggi dalla Miteni in sostituzione degli 8 atomi Pfoa e Pfos», sostanze che secondo i grillini «si accumulano negli organi vitali».
di Angela Pederiva, da Il Corriere del Veneto


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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