Per l'unità delle forze di sinistra: l'invito di Langella
Venerdi 18 Maggio 2012 alle 16:29 | 0 commenti
Giorgio Langella, PdCI Prc - Abbiamo inviato un documento/proposta per l'unità delle forze di sinistra (che hanno a cuore la Costituzione) per iniziare un lavoro comune a Vicenza. La proposta del partito che rappresento per un lavoro comune di analisi e progetto parte dall'interpretazione della situazione del nostro paese (e della provincia). E' una proposta di discussione e confronto che spero possa essere condivisa.
Per l'unità delle forze di sinistra
Riteniamo utile e doveroso fare alcune considerazioni su quanto successo in questi ultimi giorni. Le elezioni amministrative hanno dimostrato una crescente disaffezione (se non una vera e propria ostilità ) da parte degli elettori per un modo di fare politica squalificato.
La percentuale di astensioni è aumentata di oltre il 6% rispetto a quella, già alta, di elezioni precedenti. L'affermazione delle liste riferenti a Grillo dimostrano una ulteriore "presa di distanza" rispetto ai partiti "tradizionali". Sul risultato delle liste del "Movimento 5 stelle" sarà necessario approfondire e analizzare le cause di una grande adesione frutto certamente di parole d'ordine e slogan spesso prossimi a posizioni qualunquiste ma anche di un profondo malessere e di una forte critica a un sistema capitalista che non dà più risposte ai problemi concreti dei cittadini e cancella il loro futuro.
L'andamento elettorale dimostra anche come sia poco produttivo e fuorviante assumere i sondaggi come guida per decidere politiche e alleanze. Per le forze di opposizione al governo Monti si è visto chiaramente come le percentuali da tempo attribuite a SEL e IDV (e confermate da quasi la totalità dei sondaggi) fossero sostanzialmente più alte rispetto al risultato reale. Si è visto anche come la forza della Federazione della Sinistra fosse sottovalutata. Alla fine è risultato che i tre partiti contrari (da sinistra) alla politica del governo Monti si equivalgono e che, se da soli valgono poco, uniti potrebbero avere un risultato tale da condizionare i rapporti e l'eventuale alleanza con il PD che resta il maggior partito del centrosinistra. La foto di Vasto (famosa o famigerata a seconda delle opinioni) risulta superata anche perché è per lo meno incompleta.
La manifestazione nazionale che si è svolta sabato 12 maggio a Roma era organizzata dalla sola Federazione della Sinistra. Il successo di quella che è stata la prima manifestazione politica contro il governo e per i diritti del lavoro, dimostra che i comunisti esistono e si sanno organizzare. Dimostra anche che esiste una forza di donne e uomini che non si identificano nel cognome di un leader (chiunque esso sia) e che sono poco condizionabili anche dal silenzio dell'informazione. Le decine di migliaia di comunisti che hanno sfilato a Roma, non sono "nostalgici". Non hanno la testa girata verso il passato. Sono persone libere che sono andate a Roma non per fare "testimonianza" ma perché vogliono lottare per mantenere ed estendere i diritti che i lavoratori si sono conquistati. Si sono pagati la "trasferta" (tanti sono rimasti a casa per la difficoltà economica che impedisce anche di spendere il necessario per il viaggio) e hanno gridato la loro rabbia e la loro ferma opposizione alle decisioni del governo sostenuto da una larga maggioranza piuttosto anomala (PDL, Terzo Polo, PD). La manifestazione ha visto l'adesione e la partecipazione delle forze di sinistra europee (Front de Gauche francese, Syriza greco, Linke tedesca, Partito Comunista Portoghese) e di esponenti di IDV e SEL. Un primo passo verso quell'unità di azione delle forze della sinistra (italiane ed europee) che può dare la forza necessaria a costruire un progetto di alternativa reale a quella macelleria sociale che il governo Monti (in continuità con quello precedente) e i governi europei di destra, hanno fatto e stanno facendo.
In questo direzione riteniamo vada la recente iniziativa promossa dal PSI veneto e vicentino che ha permesso di iniziare un confronto di idee a sinistra. È importante e necessario aprire un dibattito con la massima franchezza. Una discussione vera e costruttiva che condividiamo, apprezziamo e alla quale vogliamo partecipare.
La sinistra è chiamata ad affrontare problemi molto difficili. Esiste un pericolo concreto di tenuta democratica a partire dalla volontà di inserire nella nostra Costituzione il concetto di "pareggio di bilancio". Uno stravolgimento della prima legge dello Stato che rende vuoti e inapplicabili i principi fondamentali della stessa. Anche le cosiddette "riforme" del sistema pensionistico e del mercato del lavoro del governo Monti vanno in una direzione che penalizza lavoratori e pensionati tagliando il loro tenore di vita. Sono provvedimenti che creano enormi disuguaglianze tra i cittadini e che, di fatto, cancellano normali e sacrosanti diritti conquistati dai lavoratori con le lotte del secolo scorso. Queste (contro)riforme si inquadrano in una vasta azione di svuotamento dei principi costituzionali. In questo non c'è nulla di "moderno". Né progresso né sviluppo ma un tornare a vecchie situazioni di sudditanza e di divisione tra i lavoratori.
Ogni giorno la realtà che viviamo fa emergere situazioni di crisi spaventosa. Anche in Veneto e nella nostra provincia. Il lavoro manca o lo si fa mancare. Le delocalizzazioni sono all'ordine del giorno. La disoccupazione, soprattutto quella giovanile, è aumentata in maniera esponenziale. La cassa integrazione ha ripreso la sua folle corsa. Nella sola provincia di Vicenza sono quasi 5.000 i lavoratori iscritti nelle liste di mobilità . L'espulsione di lavoratori dal mondo del lavoro è in netta crescita. Basta pensare alle ultime vicende della Safilo (1.000 "esuberi"), della Filivivi (circa 130 "esuberi"), della Ceccato per capire la drammaticità della situazione. La recente lotta dei tre autotrasportatori della De Boni Trasporti ha evidenziato come pratiche odiose di sfruttamento dei lavoratori siano molto comuni e come sia difficilissimo riuscire a contrastarle. Gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali sono diventate "normalità ". Poco se ne parla e meno si scrive. Nel vicentino esistono esempi emblematici che dovrebbero indignare e che sarebbe necessario affrontare con decisione e fermezza. Ci riferiamo anche alla Tricom di Tezze sul Brenta e alla Marlane-Marzotto di Praia a Mare. Due processi che vedono tra gli imputati persone molto conosciute e importanti dell'imprenditoria della nostra provincia. Le accuse sono pesantissime (omicidio colposo plurimo, lesioni gravissime, disastro ambientale) ma i processi si svolgono in un silenzio rotto solo dalla tenacia e dalla testardaggine di qualche comitato, di qualche sindacato, di qualche piccolo partito. La sanità , la scuola, i trasporti pubblici costano sempre di più e sono sempre meno finanziati. Si rischia di consegnare a qualche privato il monopolio di servizi che, secondo la Costituzione, dovrebbero essere garantiti a tutti.
Sono, questi, temi veri, una realtà che bisogna affrontare per difendere le condizioni di vita di chi vive del proprio lavoro. La responsabilità della situazione è anche nostra. Della nostra miopia che ha privilegiato le divisioni e le "alchimie politiche" rispetto ai contenuti e alla sostanza.
Noi vogliamo cambiare. Alle forze della sinistra vicentine vogliamo fare una proposta. Non adeguiamoci a discutere di formule e architetture politiche. Non continuiamo a perderci in vuoti distinguo. Non corriamo dietro alle mode e a qualche leader più o meno carismatico. Soprattutto non crediamo che la politica si limiti all'elezione di qualche candidato in qualche posto più o meno importante. Uniamo le nostre forze, parliamo e discutiamo della sostanza e non della forma. Puntiamo sui contenuti. Senza pregiudizi. È necessario (anzi, un dovere di ognuno) costruire un programma e un progetto serio che permetta al paese e, in primo luogo, ai lavoratori conquistando maggiori diritti e una vera democrazia. Un progetto che ci permetta di ricostruire la solidarietà tra chi lavora e uscire a sinistra dalla crisi. Possiamo farlo.
Partito dei Comunisti Italiani - Federazione della Sinistra di Vicenza
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