Pensioni, lavoro e crisi: chi deve fare sacrifici
Giovedi 26 Maggio 2011 alle 17:36 | 0 commenti
Giorgio Langella, PdCI FdS - Dal Rapporto annuale dell'INPS: il 50,8% delle pensioni erogate, non arriva a 500 euro al mese il 79% è sotto i 1.000 euro lordi mensili. Poi ci spiegano che bisogna aumentare l'età pensionabile. Che bisogna lavorare di più. Altrimenti il "sistema non regge".
Alcune brevissime considerazioni: Il lavoro non c'è. La cassa integrazione è molto alta, la mobilità in crescita (specialmente nella nostra provincia), le fabbriche chiudono, delocalizzano, i lavoratori diventano "esuberi" e vengono licenziati. I giovani (oltre due milioni) non hanno lavoro.
I pensionati (la maggioranza) hanno pensioni da fame. I lavoratori hanno salari bassi che li costringono a diventare sempre più poveri. Le donne che hanno figli perdono il lavoro (800.000 negli ultimi due anni). I consumi calano (dal cibo al vestiario, ai trasporti) di diversi punti percentuali.
I manager prendono stipendi di svariati milioni di euro ogni anno (basta vedere quanto prende il signor Montezemolo o il signor Marchionne ... o la "buonauscita" del signor Profumo). Le rendite finanziarie sono tassate molto meno del lavoro produttivo.
I grandi patrimoni non vengono toccati. E così via ...
La realtà è quella di una società sempre più squilibrata. Da un lato i ricchi sempre più ricchi che godono di privilegi e dall'altra lavoratori, pensionati, giovani sempre più poveri, costretti alla precarietà . A questi vengono tolti i diritti.
Ci dicono che bisogna fare sacrifici, che la colpa è della crisi. Ma questa crisi sarà ben responsabilità di qualcuno. Responsabilità che non è certo né dei pensionati, né dei lavoratori, né di chi il lavoro lo vorrebbe ma è costretto all'inattività . I sacrifici li facciano chi non li ha mai fatti. Si prendano i soldi dove ci sono. Si colpiscano le rendite finanziarie, i grandi patrimoni, le ricchezze speculative. Se il lavoro manca si diminuisca l'età pensionabile e si facciano lavorare i giovani. E' un controsenso avere lavoratori sempre più anziati e sempre più giovani disoccupati. E' un suicidio non investire nella ricerca, nell'innovazione, nel lavoro. Nel futuro.
Si faccia pulizia e giustizia. E non si pretenda che lavoratori, pensionati e giovani paghino le ricchezze di lorsignori.
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