Sì a part time per chi fa doppio lavoro non autorizzato, no ad aspettativa non retribuita
Venerdi 17 Agosto 2012 alle 14:47 | 0 commenti
Riccardo Bocchese, Confederazione Unitaria di Base, CUB Pubblico Impiego Vicenza - Settore Decentramento del Comune di Vicenza: mentre ad un capo ufficio viene subito concesso il part time al 50% per poter continuare a percepire il secondo stipendio all'Opera Pia Cordellina, ad una lavoratrice viene negata la richiesta di un mese di aspettativa non retribuita.
Nonostante Aran e il contratto nazionale stabiliscano che il part time è incompatibile con le funzioni di responsabilità proprie delle Posizioni Organizzative e Alte Professionalità (lautamente pagate, a differenza dei magri salari della maggioranza dei pubblici dipendenti) in Comune di Vicenza il part-time è concesso dall'oggi al domani anche a tali figure, affinché queste possano agevolmente svolgere un secondo lavoro.
E' successo ad esempio al settore Decentramento dove lavora una Posizione Organizzativa (Diego Fontana, ndr) che ha chiesto e ottenuto, da un giorno all'altro, il part time al 50% per poter continuare a svolgere il secondo lavoro all'Opera Pia Cordellina, dopo essere stato "scoperto" e denunciato perché non aveva la necessaria autorizzazione a svolgere questo secondo lavoro, in barba ai regolamenti interni (clicca qui), al contratto nazionale, ai pareri Aran, in barba anche a tutti i proclami sulla meritocrazia di cui i politici di centro destra e di centro sinistra si riempiono la bocca quando si rivolgono ai dipendenti pubblici.
Proprio in questi giorni, invece, ad una impiegata del settore Decentramento con più di 30 anni di servizio in Comune di Vicenza, che si occupa di anagrafe (e svolge anche svariati altri lavori riferiti al suo settore di appartenenza) viene negato un mese di aspettativa non retribuita, chiesta per comprovate esigenze personali e familiari.
Da queste disparità di trattamento si può trarre solo una conclusione: il semplice impiegato è indispensabile ai fini del servizio, il capo ufficio al quale viene dimezzato l'orario della sua prestazione lavorativa, evidentemente no. Anche in Comune di Vicenza ci sono doppi pesi e doppie misure, diligentemente applicati da una dirigenza che spesso, per convenienze stipendiali, si prostra ai diktat del politico di turno. La conclusione è piuttosto amara: ci rimane però la dignità di chi manda avanti un servizio nonostante tutto, nonostante la disorganizzazione dirigenziale, nonostante il blocco dei contratti, nonostante i favori concessi agli "amici" dei politici e degli amministratori. Quella nessuno può togliercela.
Ci rimane, inoltre, l'organizzazione unitaria di tutti i lavoratori che non fanno parte della nicchia dei privilegiati, ma che, a causa proprio di questi privilegiati, sono diventati il capro espiatorio di una campagna diffamatoria che ha colpito i pubblici dipendenti. Una campagna diffamatoria a firma del ministro di centro destra Brunetta, della quale ne hanno approfittato, in egual misura, anche i politici di centrosinistra per sfruttare ancora più chi ha sempre lavorato con dignità e professionalità , a proprio vantaggio e a vantaggio di amici del proprio entourage. Vergogna!
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