Parco Querini, situazione drammatica. "Civiltà del verde" ne denuncia il degrado
Sabato 18 Aprile 2015 alle 14:45 | 0 commenti

Parco Querini versa in una situazione drammatica, è questo ciò che denuncia oggi in una conferenza stampa (nella foto a dx Rossana Caoduro, presidente dell'associazione "Civiltà del Verde", e sx la segretaria Valentina Gonella accanto al progetto di restauro delle serre del parco) l'associazione "Civiltà del Verde" onlus. Le problematiche sono molteplici, ma forse la più rilevante è che chi ha vinto l'appalto per la sorveglianza non sta svolgendo il proprio lavoro in maniera adeguata e non adempie agli impegni contrattuali.
D'altra parte il comune, denuncia l'associazione, non sta adeguatamente controllando il rispetto di tali impegni amministrativi e non pone la salvaguardia del Querini tra le priorità della città .
Parco Querini è un parco storico di grande valore, per questo è sottoposto a dei vincoli di tutela e necessita di manutenzioni più accurate. A tutti gli effetti ha lo stesso valore di un monumento. È un parco meraviglioso che il tempo, fortunatamente, non ha portato via con sé. Tuttavia, proprio perché storico, il Querini è anche un parco fragile che ha bisogno di cure specifiche e sorveglianza costante.

Da sinistra Rossana Caoduro e Adriano Battagin

Da sinistra l'architetto Carmelo Conti e Rossana Caoduro.jpg
«La sorveglianza viene pagata coi soldi della cittadinanza, ma non viene svolta - prosegue la signora Cauduro -. L'associazione si chiede chi debba a chi spetta il compito di controllare il rispetto dei contratti delle gare d'appalto. Come "Civiltà del Verde" ci siamo uniti a Italia Nostra e Legambiente e abbiamo anche altre associazioni che ci sostengono. Vorremmo l'aiuto di tutti per sensibilizzare l'opinione pubblica su questo problema: un parco che dovrebbe essere il fiore all'occhiello della città , lasciato in balia di se stesso. Non sappiamo più a chi rivolgerci, ma restiamo sempre disponibii a impegnarci in qualsiasi iniziativa».
Adriano Battagin, presidente della circoscrizione di Legambiente Vicenza, conferma: «C'è bisogno dell'attenzione dei media per salvare il parco e sensibilizzare l'opinione pubblica e l'amministrazione. Se questa è l'attenzione al Parco Querini, possiamo immaginare che tipo di sicurezza e manutenzione vige nei parchi periferici. La situazione di Parco Retrone, ad esempio, è di abbandono, Legambiente fa spesso un'opera di pulizia dei rifiuti, ma manca comunque la manutenzione».

I presenti alla conferenza su parco Querini
Non da meno è il problema dello spaccio, tema già frequentemente affrontato per una analoga situazione in Campo Marzo. La Cooperativa che ha vinto la gara d'appalto al ribasso per 22.000€ + Iva, non è presente a sorvegliare (d'altronde nel bando non sono state specificate le ore necessarie a un monitoraggio efficente). Dopo la chiusura di Parco Querini i custodi se ne vanno, non si sa bene neanche quanti siano gli addetti previsti per contratto (del resto girano all'interno della struttura senza essere riconoscibili per una qualsivoglia divisa). Buona parte della manutenzione ordinaria non viene svolta: «L'unica cosa che è stata fatta recentemente - continua la signora Caoduro - è un lavoro di abbassamento della chioma dei carpini. A marzo c'è stato un lavoro di potatura e pulizia delle piante pericolanti, ma il lavoro dovrebbe essere costante negli anni.»
Nel bilancio di quest'anno non sono presenti i soldi per la riqualificazione delle serre. La proprietà del terreno, però, resta comunale e quindi privati e associazioni possono fare ben poco da soli. Il progetto di restauro delle serre è stato steso volontariamente dall'architetto Alberti e donato gratuitamente al comune anni fa. Le serre sarebbero funzionali al parco per farne un museo con laboratori di giardinaggio e coltivazione di fiori e piante.

Rossana Cauduro e Valentina Gonella nella foto accanto al progetto di restauro delle serre del parco.jpg
L'idea che viene fuori da quanto denunciato in conferenza stampa è che probabilmente manca il coordinamento tra i diversi assessorati che gestiscono il parco (ben quattro diversi), quando invece sarebbe necessario creare un progetto comune (inesistente al momento). Forse sarebbe più opportuno dare in gestione il parco a un unico assessorato che lo curi nella sua completezza e con maggiore competenza.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.